Aslec, il Sangiovese d’autore dell’azienda “Il Ponte” di Capalbio che racconta la...

Aslec, il Sangiovese d’autore dell’azienda “Il Ponte” di Capalbio che racconta la Maremma

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La rubrica Il vino del mese di Maremma Magazine ci porta a Capalbio, nell’azienda agricola Il Ponte, gestita dalla famiglia d’Amico. Fondata nel 1988, oggi produce vino, olio e pasta di grani antichi con metodi certificati SQNPI. Il fiore all’occhiello è l’Aslec, un Sangiovese in purezza, affinato per 20 mesi in barrique e almeno 4 mesi in bottiglia

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DI LINA SENSERINI

Tredici ettari di vigneti sulle colline di Capalbio, da cui si gode una vista sulla Costa d’Argento e il promontorio dell’Argentario. È qui, tra i filari e gli oliveti dell’azienda agricola Il Ponte, che ci conduce la rubrica “Il vino del mese”, alla scoperta di un magnifico Sangiovese in purezza prodotto dai grappoli migliori delle migliori vigne: Aslec, Sangiovese IgT Toscana rosso. Il nome è l’acronimo di Adelina, Salvatore, Lorenzo, Emanuele e Cesare, i membri della famiglia d’Amico, proprietari dell’azienda. Il suo stesso processo produttivo richiede lentezza e pazienza. Dopo la fermentazione in acciaio, infatti, riposa in barriques nuove per 20 mesi, seguito da un affinamento in bottiglia per 4-6 mesi. Viene messo in commercio dopo 4 anni dalla vendemmia e anche più, ma è un tempo ben speso per versare nel calice un vino unico, prodotto in non più di 3.300 bottiglie, a seconda dell’annata…
Dal casale alla cantina, la storia di una passione Adelina e Cesare, famiglia di armatori romani, hanno acquistato il vecchio podere, allora ridotto a poco più che un rudere, nel 1988, attratti dalla posizione collinare, davanti al mare e vicino alla Capitale. L’idea di partenza era trasformarlo in un luogo di vacanza, dove trascorrere i fine settimana e i periodi di ferie con i figli Salvatore, Lorenzo e Emanuele, con gli amici e gli ospiti in un ambiente familiare e accogliente. Ma, si sa, la Maremma conquista subito l’anima di chi la sa apprezzare. In breve, il progetto iniziale si è trasformato in qualcosa di nuovo: giorno dopo giorno, il rudere è diventato un casale, sono stati impiantati i primi vigneti ed è maturata l’idea di produrre il vino in proprio, non più conferendo le uve alla cantina cooperativa di Capalbio, ma avviando un impianto di trasformazione aziendale…

Se vuoi leggere l’articolo completo, lo trovi pubblicato sul numero di marzo 2025 di Maremma Magazine (alle pagine 126-28), disponibile in edicola, su abbonamento e in versione digitale. Acquista la tua copia on line! Clicca QUI