L'EDITORIALE DEL NR.6 DI AGOSTO 2020 DEL DIRETTORE CELESTINO SELLAROLI
È un argomento che seguiamo da tempo, rispetto al quale – ammettiamo questa debolezza – siamo ormai affezionati, se non altro per vedere come andrà a finire. Come quelle serie TV, tanto di moda di questi tempi, che ti prendono, puntata dopo puntata, e che non finiresti mai di guardare.
Inutile quasi dirlo, il riferimento di questo incipit è tutto per il Corridoio Tirrenico, ovvero l’asse autostradale costiero che avrebbe dovuto unire Livorno a Civitavecchia, ma che invece non si farà, per lo meno nelle forme ipotizzate ormai oltre cinquant’anni fa. Governo e Regione, ormai da tempo, hanno infatti trovato l’intesa sull’adeguamento e messa in sicurezza dell’Aurelia, abbandonando definitivamente l’idea di un progetto autostradale di cui si è parlato per decenni con una soluzione che ha messo tutti d’accordo e che ora attende “solo” di trasformarsi in realtà.
Già, perché questa è una storia infinita che inizia addirittura verso la metà degli anni Sessanta del secolo scorso, trascinandosi tra alti (pochi) e bassi (tantissimi) fino ai nostri giorni, con passi avanti e passi indietro, colpi di scena a non finire, fiumi di parole, discussioni, convegni, progetti esecutivi, conferenze di servizi e chi più ne ha più ne metta, senza arrivare mai a niente di concreto. Insomma, una vicenda quasi incredibile, classico esempio dell’inconcludenza italica quando si tratta di realizzare qualcosa di controverso e non da tutti voluto.
Ad oggi nel capitolo delle cose fatte possiamo inserire, oltre alla variante Aurelia (di competenza ANAS) a nord di Grosseto dei primi anni Novanta, sempre del secolo scorso, il tratto autostradale che va da Livorno a San Pietro in Palazzi (a sud di Rosignano) e quello – pure questo di tipo autostradale – che va da Civitavecchia a Tarquinia (nel Lazio). Tratti questi ultimi di competenza SAT la Società Autostrada Tirrenica costituita nel lontano 1968 a cui era stata affidata in concessione dallo Stato la costruzione e la gestione dell’Autostrada Livorno- Civitavecchia A 12, di km 242.
Autostrada che è stata messa definitivamente in soffitta per lasciare spazio tra San Pietro in Palazzi (Livorno) e Tarquinia (Viterbo) all’adeguamento dell’esistente S.S.1 Aurelia con gestione pubblica affidata all’ANAS: quasi duecento chilometri di un percorso che attraversa tutta la Maremma Toscana, oggi assolutamente insufficiente, almeno nella zona a sud di Grosseto, ancora per lunghi tratti addirittura a due corsie e con oltre 500 incroci a raso, assai critici e pericolosi…
Perché ne parliamo oggi? Perché recentemente (a fine giugno) si è tenuto un incontro importante, a lungo atteso da tutto il mondo istituzionale e associativo grossetano e livornese, tra le rappresentanze territoriali delle zone interessate dall’opera coordinate dalla Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, da una parte e la ministra delle infrastrutture Paola De Micheli, affiancata dal capo della sua segreteria tecnica Mauro Antonelli, dall’altra. Nell’occasione sono stati affrontati i nodi che, in quest’ultimo periodo hanno bloccato l’iter burocratico dell’infrastruttura tanto attesa.
Il punto fondamentale confermato in tale circostanza è che l’opera – a quanto pare – si farà: la Ministra ha espresso l’intenzione di sostenerne la realizzazione, essendo il Corridoio tirrenico tra le priorità nazionali.
Così, sono stati analizzati i prossimi step nevralgici per riuscire a concludere questa agognata via di collegamento: il primo passo sarà quello di chiudere la conferenza dei servizi e avviare il passaggio di competenze tra SAT e ANAS, ancora con qualche dettaglio tecnico da mettere a punto.
Dopodiché il cronoprogramma delle attività prevede l’ipotesi della nomina di un commissario, poi l’assegnazione delle risorse per il tratto a nord di Grosseto e per l’ammodernamento ANAS per la parte a sud di Grosseto, quindi altri incontri con i vertici della direzione tecnica del Ministero per approfondire gli aspetti operativi del piano d’azione.
Inevitabile la soddisfazione del presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno Riccardo Breda che così si è espresso: “Quando parliamo di Corridoio tirrenico è chiaro che ci si riferisce all’adeguamento dell’Aurelia in superstrada per l’intero tratto della provincia di Grosseto, inclusa Capalbio, elementi che ci trovano fortemente d’accordo
e rispondono alle richieste espresse dal territorio. Anche se i tempi di realizzazione non saranno velocissimi, si tratta di un nuovo passo in avanti nella giusta direzione. Usciamo da questo confronto riconfortati sulla piena intenzione da parte del Ministero delle Infrastrutture di procedere alla realizzazione del Corridoio tirrenico secondo le nostre richieste: un momento significativo. Rimane importante adesso la coesione del territorio dimostrata fin dalla manifestazione Sì al Corridoio Tirrenico. Abbiamo dimostrato, sia in quella occasione, sia adesso, che ciò che ci preme è risolvere un problema di interesse di tutti, cittadini, associazioni, imprese in modo del tutto indipendente dalle bandiere politiche”.
Fin qui le ultime novità, ma la storia… continua… E noi continueremo a seguirla…