
Gordon F. Moran, brillante studioso americano, è passato alla storia per la tesi che sconvolse il mondo accademico italiano secondo la quale l’affresco del Guidoriccio da Fogliano a Siena non è opera di Simone Martini, ma di epoca successiva. Forte di documenti d’archivio e rigore scientifico, sfidò un sistema restio al cambiamento, attirandosi critiche e ostracismo. Moran riposa a Siena, città che lo accolse e lo combatté, mentre il mistero del Guidoriccio attende ancora la sua verità…
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DI SARA MORAN
Il 24 dicembre 2024 sono trascorsi dieci anni dalla scomparsa dello studioso americano Gordon Frederick Moran. Un illustre sconosciuto, che tuttavia infiammò i quotidiani locali e nazionali sul finire degli anni ‘70 per via di un’affermazione clamorosa e per molte persone sconcertante: l’affresco del Guidoriccio da Fogliano che si trova nel Palazzo Pubblico di Siena non è del pittore Simone Martini. C’erano a suo favore documenti d’archivio e deduzioni, frutto del rigore accademico appreso fra le sale neogotiche di Yale, negli Stati Uniti d’America. C’erano anche, purtroppo, dall’altro lato, poteri forti non troppo ben disposti a prendere per vere affermazioni che mettevano in discussione il paradigma dominante.
Davvero quell’uomo sulla quarantina, dalla mascella pronunciata e con il riporto di capelli un po’ fuori moda, aveva lasciato una carriera da agente di investimenti a Wall Street per disturbare una schiera di studiosi senesi e, con loro, una cittadinanza intera? Come era possibile? Ma soprattutto, chi era davvero Gordon Moran? E quali sono state le tappe della controversia sul Guidoriccio, definita al tempo in ambito anglosassone the case of the Century? Ce lo racconta la figlia Sara, insegnante di materie letterarie con il pallino della scrittura, come tributo alla passione per la ricerca storica trasmessagli dal padre, nonché come tentativo di ricucire le trame dell’anima, lacerate dalla morte per complicanze cardiache avvenuta nella casa di Montepulciano…

Se vuoi leggere l’articolo completo, lo trovi pubblicato sul numero di marzo 2025 di Maremma Magazine (alle pagine 70-74), disponibile in edicola, su abbonamento e in versione digitale. Acquista la tua copia on line! Clicca QUI