
La Torciata di San Giuseppe a Pitigliano è una festa tradizionale che celebra il patrono della splendida cittadina maremmana arroccata sul tufo con una suggestiva processione di torce e fuochi. Organizzata dall’Associazione PromoFiter, la manifestazione ha radici antiche risalenti al XVIII secolo, ma ha subito evoluzioni significative nel corso degli anni, diventando un simbolo di identità per la comunità pitiglianese
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DI ANGELO BIONDI
La Torciata di San Giuseppe di Pitigliano è ormai nota anche al di fuori della Maremma come una delle più caratteristiche e interessanti feste del fuoco dell’Italia Centrale.
La manifestazione si svolge la sera del 19 marzo, festa di San Giuseppe, ed è anticipata nei giorni precedenti da alcune iniziative preparatorie come la costruzione del pupazzo, detto l’Invernaccio (Invernacciu nel tipico dialetto di Pitigliano) a lungo affidata al compianto Angelo Savelli, che tutti ricordano per la sua inventiva — con il corpo e le braccia fatti di canne e foglie e con la testa, le cui caratteristiche cambiano di volta in volta, pur usando sempre elementi vegetali (peperoni, pomodori, foglie di cavolo o di carciofo, rametti di rosmarino ecc.) per gli occhi, la bocca, le orecchie, spesso per la barba e i baffi — o come la MiniTorciata, dedicata ai bambini, che bruciano una versione ridotta dell’Invernacciu, detta l’Invernaccettu. Il giorno delle festa di San Giuseppe, fin dal primo pomeriggio in piazza di possono acquistare e consumare le gustose frittelle di riso – le tradizionali “frittelle di San Giuseppe” – preparate dalle donne pitiglianesi, oltre a panini e vino. La Torciata è organizzata ogni anno dall’Associazione PromoFiter, di cui è presidente e animatore Francesco Corti.