
In questo articolo del 1960, Alfio Cavoli tratteggia con passione Roccalbegna, suggestivo borgo incastonato tra le montagne maremmane, soprannominato “la piccola Svizzera”. Dominato dall’imponente Sasso, simbolo e sentinella del paese, Roccalbegna colpisce per la sua armoniosa urbanistica, la natura selvaggia che lo circonda, e la presenza di importanti opere d’arte sacra
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DI ALFIO CAVOLI
Nel dicembre del 1960, Alfio Cavoli dedicava a Roccalbegna un ritratto vivido e appassionato, definendola la “piccola Svizzera” della Maremma. Il borgo, incastonato tra i rilievi montani, è dominato dall’imponente Sasso, monolite che veglia sul paese come una sentinella di pietra.
Tra urbanistica originale, archi che sorreggono le abitazioni, e scorci di natura selvaggia e primordiale, Roccalbegna si svela come un luogo unico, capace di fondere mistica quiete e bellezza aspra. Un racconto che restituisce tutta la suggestione di un borgo senza tempo, tra architettura, natura e spiritualità.