
La Diaccia Botrona, tra Castiglione della Pescaia e Grosseto, è una delle aree umide più preziose d’Italia, tutelata a livello internazionale per la sua straordinaria biodiversità. Residuo del Lago Prile e frutto delle grandi bonifiche settecentesche volute dal Granduca Pietro Leopoldo, oggi è una riserva naturale ricca di flora e fauna rare, percorribile tramite sentieri attrezzati
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Nel cuore della Maremma grossetana, tra Castiglione della Pescaia e Grosseto, si apre uno degli ambienti umidi più affascinanti e importanti d’Italia: la Riserva Naturale della Diaccia Botrona. Un luogo dove la natura selvaggia incontra l’ingegno umano, la biodiversità si intreccia con la storia, e il passato continua a vivere nel presente. Una testimonianza preziosa di ciò che la Maremma era e di ciò che, in parte, ha scelto di rimanere. Estesa su oltre 1.347 ettari, la Diaccia Botrona è riconosciuta a livello internazionale come zona umida di importanza prioritaria secondo la Convenzione di Ramsar, che tutela le aree cruciali per la flora, la fauna e l’equilibrio degli ecosistemi globali. La Riserva, collegata al mare tramite un complesso sistema di canali, rappresenta un punto di riferimento per la migrazione di numerose specie di uccelli, oltre che un luogo di svernamento e nidificazione. La sua posizione strategica la rende un laboratorio vivente di biodiversità, conservazione e ricerca scientifica…
Se vuoi leggere l’articolo completo, lo trovi pubblicato sul numero di giugno 2025 di Maremma Magazine (alle pagine 92-94), disponibile in edicola, su abbonamento e in versione digitale. Acquista la tua copia on line! Clicca QUI





