Un piatto povero della “cucina dei mestieri”, l’acquacotta

Un piatto povero della “cucina dei mestieri”, l’acquacotta

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L’acquacotta è una zuppa povera dalle origini contese tra Maremma e Casentino, nata come piatto dei pastori e dei butteri durante la transumanza. Preparata con ingredienti semplici come pane raffermo, cipolle, sedano e acqua di sorgente, ha numerose varianti: più asciutta in Casentino con salsiccia, più brodosa in Maremma con ortaggi e uova. Oggi resta un simbolo di cucina popolare e identitaria, tramandata di generazione in generazione

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DI ANDREA RICCHIUTI

Nata lungo i percorsi della transumanza, l’acquacotta è la quintessenza della cucina povera toscana: un piatto di strada e di mestiere, capace di nutrire e rinfrancare con pochissimi ingredienti. Pane raffermo, cipolle e acqua di sorgente bastavano a creare un cibo caldo e ristoratore, arricchito di volta in volta con ciò che si aveva a disposizione. Ancora oggi, nelle sue diverse varianti, rappresenta una ricetta identitaria che racconta il legame tra lavoro, territorio e comunità….

Se vuoi leggere l’articolo completo, lo trovi pubblicato sul numero di settembre 2025 di Maremma Magazine (alle pagine 134-135), disponibile in edicola, su abbonamento e in versione digitale. Acquista la tua copia on line! Clicca QUI