Torciata di San Giuseppe, si rinnova l’appuntamento con la tradizione

Torciata di San Giuseppe, si rinnova l’appuntamento con la tradizione

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È uno degli eventi più rappresentativi e folkloristici della provincia di Grosseto e forse anche della Toscana di scena ogni anno a Pitigliano il 19 marzo. Parliamo della Torciata di San Giuseppe un classico rito del fuoco dalle origini lontanissime che riscuote ad ogni uscita una grande partecipazione popolare

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DI LORENZO MANTIGLIONI

Pitigliano è un luogo suggestivo ed esoterico. È una delle realtà più affascinanti della Provincia di Grosseto che, là sopra la collina in tufo, realizza uno dei panorami più mozzafiato di tutta la Toscana.
Il paese ha una storia secolare, ricca di leggende e di significato. Pitigliano è, anche, simbolo di pace e di tolleranza e ciò lo dimostra l’insediamento della comunità ebraica. Infatti, nel XIX secolo, gli ebrei arrivarono a rappresentare addirittura il 20% della popolazione pitiglianese.
Intorno a questo piccolo centro urbano ruota un mondo di tradizioni, di luoghi e di sapori tutti da scoprire. Le Vie Cave, la comunità della Piccola Gerusalemme fino al buglione di agnello sono un piccolo – ma rappresentativo – assaggio di questa realtà. Uno degli eventi più caratteristici ed emblematici di Pitigliano è sicuramente la ‘Torciata di San Giuseppe’ in programma il 19 marzo.
Essa trae le sue origini dalla leggenda propiziatoria dell’arrivo della primavera. Fin dai tempi degli Etruschi, veniva celebrato il rito del “seme sotterrato” che simboleggiava la Vita. Proprio per questa festività, era usanza appiccare enormi fuochi per salutare l’inverno (“invernacciu”, secondo il dialetto popolare).

Se vuoi conoscere l’origine degli antichissimi rituali di Pitigliano e come si sono conservati nei secoli, puoi leggere l’articolo completo pubblicato sul numero di marzo 2019 di Maremma Magazine, alle pagine 24-26. Acquista la tua copia cartacea in edicola oppure la versione digitale, on line! Clicca qui.

La bellezza e il valore di questo imperdibile evento lo si può cogliere dalle parole di Enzo Giuliani, consigliere fondatore, nonché primo Presidente, dell’associazione Promo.Fi.Ter. (promozioni fieristiche territoriali) organizzatrice della ‘Torciata di San Giuseppe’:
“La cosa che colpisce più i spettatori sono la suggestiva scenografia rappresentata da 35 torciatori vestiti con sai di iuta che nel buio e con fasci di canne fiammeggianti al grido di viva viva San Giuseppe, si incamminano in fila indiana, formando un serpentone di fuoco, lungo i tornanti che portano al paese, la cornice offerta è incantevole come rivivere un tuffo nel passato”.

Saranno quattro giorni ricchi di iniziative che, partendo dalla mattina, arriveranno fino alla sera. Ci sarà la costruzione del fantoccio dell’invernacciu, le escursioni nelle Vie Cave e i vari spettacoli con il fuoco come primo protagonista. È importante segnalare, nello specifico, due eventi molto interessanti: la proiezione del documentario “Le notti della Torciata della Lòm – voci e luci del paese invisibile”, nella Piazza Garibaldi alle ore 18, domenica 17; ma anche il convegno “Le Notti di Fuoco nella tradizione popolare italiana”, nella stessa data della proiezione, alle ore 15:30 al Teatro Salvini.