Miti da sfatare. La razza bovina Maremmana nella storia ed in tavola

Miti da sfatare. La razza bovina Maremmana nella storia ed in tavola

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Il bovino maremmano è certamente uno degli emblemi più noti della nostra terra. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi, la sua struttura fisica e la sua ecologia hanno conservato molti caratteri di arcaicità e di rusticità come conseguenza dell’adattamento millenario all’ambiente naturale e al clima della Maremma. Insomma, un simbolo che, anche in quanto tale, merita di essere valorizzato e promosso a tutti i livelli: economici, turistici, sociali e soprattutto agroalimentari

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DI CRISTINA CHERUBINI

Maremmana o podolica Come spesso avviene attorno alle grandi eccellenze italiane si formano diversi miti e credenze, che spingono le persone a chiedersi quali siano le reali origini di un prodotto e la storia che lo caratterizza. La Maremmana è stata per anni apostrofata come razza podolica, in quanto il pensiero collettivo riconduceva l’origine di tali bovini macroceri nell’Ucraina, credendo che solo dopo l’invasione dei Longobardi fossero giunti in Italia. Grazie invece al ritrovamento di alcuni reperti archeologici risalenti al VI millennio a.C. si è scoperto che tali razze sono sempre state presenti in Europa, tesi poi successivamente confermata da alcune testimonianze letterarie come “De re Rustica” di Columella del primo secolo d.C. dove è stata descritta la presenza nel nostro territorio dei progenitori della Maremmana.
Il mistero dell’errata provenienza della razza Maremmana risalirebbe infatti in epoca più recente, a causa probabilmente di una lettura confusa della “Historia Longobardum” di Paolo Diacono che nel 720-799 d.C. parla dell’arrivo in Italia dei longobardi insieme a dei “bubali” che “parvero quasi un miracolo alla popolazione locale”. Ad oggi grazie a nuove interpretazioni siamo certi di poter affermare che sicuramente non furono i Longobardi a portare i bovini in Italia ma che anzi, forse successe il contrario grazie ai Lorena che esportarono alcuni dei loro capi, allevati nella Tenuta di Alberese, nei loro latifondi ungheresi per migliorare la popolazione bovina della Pustza.
La Maremmana è quindi una razza assolutamente autoctona e rappresenta un prezioso valore aggiunto per l’economia locale sia dal punto di vista alimentare ed agricolo che turistico. Basti pensare all’impatto sociale che molto spesso ricoprono le tenute rurali, una volta luogo di lavoro e crescita, e oggi invece idealizzate come mete ove è possibile ricreare un contatto autentico con la Natura e con le nostre origini. La provenienza dei capi purtroppo non era l’unico mito da dover sfatare.
Negli anni molte critiche sono state lanciate contro la carne Maremmana, a causa soprattutto di una dilagante mancanza di conoscenza in merito all’argomento…

Se vuoi leggere l’articolo completo pubblicato sul numero di dicembre 2018 di Maremma Magazine, alle pagine 46-49. Acquista la tua copia cartacea in edicola oppure la versione digitale, on line! Clicca QUI 

In materia di valorizzazione è attiva l’Associazione Razza Bovina Maremmana, oggi presieduta da Jacopo Goracci, nata con l’intento di realizzare una catena non solo produttiva ma soprattutto di promozione del territorio oltre che di diffusione della cultura delle tradizioni:
Info: Associazione Razza Bovina Maremmana
via della Stazione, 10
58045 Paganico (GR)
Tel. 0564 905008 – Mobile 334 6296799
Mail: razzamaremmana@gmail.com