È una passione davvero smisurata quella che Giovanni Lamioni ha per la sua terra, la Maremma. Ed in questa nostra intervista esclusiva tale passione viene ancora una volta alla luce con tante idee, azioni, proposte concrete portate avanti attraverso la Fondazione Atlante per la Maremma con un unico filo conduttore: la crescita e lo sviluppo del territorio
DI RITA MARTINI
Quando si parla di Maremma e del suo sviluppo, c’è qualcuno che da sempre ha le idee chiare, c’è qualcuno che da sempre è un punto di riferimento politico, culturale, diremmo anche filosofico e strategico su questo territorio, perchè ne ha fatto in modo concreto lo scenario di riflessione e azione quotidiana nella sua vita di imprenditore, di politico, di uomo delle istituzioni e di teorico dell’economia.
È Giovanni Lamioni, Grifone d’Oro, Cavaliere della Repubblica e presidente per definizione, che abbiamo voluto incontrare per sollecitarlo su alcuni temi caldi in uno scenario davvero complesso come quello che stiamo vivendo. Incontriamo un uomo determinatissimo che, nella sede della Azienda Atlante, risponde a decine di telefonate e messaggi senza mai perdere il lucido filo del discorso con noi che lo intervistiamo.
Carismatico come sempre, percepiamo un uomo con le idee nitide e come sempre senza fronzoli o sassolini da togliersi. (“Io sono il sassolino nelle scarpe degli altri, nelle mie, a parte i piedi, non ho nulla” – ironizza). Lamioni è in forma e come non potrebbe dovendo gestire la sua azienda Atlante, un unicum in Toscana per crescita costante nel settore della formazione e del restauro, la Confartigianato Imprese Grosseto con i 70 anni di storia, dove da poco è stato rieletto presidente all’unanimità, e poi la Fondazione di famiglia che mette a segno obiettivi culturali eccezionali per la Maremma – vedi Collezione Luzzetti – e lo sport con la squadra di calcio a 5 che forse è l’unica che ha regalato quest’anno poche soddisfazioni.