Umberto Ottolini, il cammino di un uomo di fede che ha attraversato...

Umberto Ottolini, il cammino di un uomo di fede che ha attraversato il Novecento

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Canonico e teologo della cattedrale di Grosseto, signorile nei modi e fluido nell’oratoria, esempio di stile sobrio e misurato nel comportamento pubblico e privato. Parliamo di monsignor Umberto Maria Ottolini, uomo di grande personalità e vasta cultura, venuto a mancare nel 2015 alla veneranda età di 92 anni

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DI ROSSANO MARZOCCHI

La storia delle persone ha tante forme, tante sfaccettature che segnano il cammino, e non solo fisico. Quella di un sacerdote, per esempio, è una storia spirituale, un percorso di fede che accompagna l’uomo e le sue scelte attraverso la vita. In questo articolo riportiamo un’intervista fatta anni addietro ad un uomo anziano e saggio, di grande cultura e lunga esperienza di vita e di fede, venuto a mancare nel 2015.
Ci riferiamo a monsignor Umberto Maria Ottolini che è stato un noto canonico e teologo della cattedrale di Grosseto, signorile nei modi e fluido nell’oratoria, esempio di stile sobrio e misurato nel comportamento pubblico e privato. È stato il precursore in Maremma della “Messa televisiva”, ovvero la trasmissione in diretta, attraverso l’allora emittente Telemaremma, oggi TV9 della Messa del sabato sera che tuttora va in onda.

“Andrai a fare il parroco ad Orbetello. Preparati, mettiti d’accordo con la Curia per le operazioni delle consegne. Sai che ad Orbetello c’è una situazione un po’ particolare e io la rimetto nelle tue mani: è un atto di fiducia nel tuo Vescovo. Vai… Questo mi disse il 20 agosto 1959, monsignor Paolo Galeazzi, in occasione di un’udienza che avevo chiesto per la celebrazione del decennale della mia permanenza alla Parrocchia del Cottolengo”…
Ottolini entra nello scompartimento con un fardello, quando un passeggero, non senza qualche accidente, buttò la sua valigia sul portabagagli, urtando il suo prezioso e fragile pacco. “Mi permisi di chiedere un po’ di riguardo… Ma il pur garbato intervento non piacque al mio compagno di viaggio che mi apostrofò con sgarbo alla presenza degli altri viaggiatori che ormai avevano preso posto nello scompartimento: “Ma che cosa avrà di tanto prezioso, reverendo, in quel suo bagaglio? Magari un prosciutto del Vaticano da vendere a borsa nera!”
“No, caro signore – gli dissi – ora il prosciutto glielo voglio proprio far vedere; così capirà la mia preoccupazione per questo pacco e il timore che venisse urtato dalla sua valigia”. Aiutato da un viaggiatore che sembrava condividere, o per lo meno capire le mie ansie, tolsi il voluminoso pacco dal portabagagli me lo misi sulle ginocchia, con delicatezza sciolsi tutti i legami e aprii, quasi con devozione, l’involucro. Improvvisamente si accesero le luci dello scompartimento e, a quel punto…

Se vuoi leggere l’articolo completo, lo trovi pubblicato sul numero di aprile 2022 di Maremma Magazine (alle pagine 96-98), disponibile in edicola, su abbonamento e in versione digitale. Acquista la tua copia on line! Clicca QUI