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2020, il bicentenario della nascita di un immortale della cucina italiana: Pellegrino Artusi

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Disquisendo di ricette, gastronomia e arte culinaria c’è un mostro sacro vissuto nel 19esimo secolo che ancora oggi è considerato un punto di riferimento. Parliamo di Pellegrino Artusi, dicui quest’anno si celebra il bicentenario della nascita, autore del libro che lo ha reso immortale dal titolo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, ricettario di cucina datato 1891

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DI DOMENICO SARACENO

Il prossimo 4 agosto ricorre il duecentesimo anniversario della nascita di Pellegrino Artusi, autore del libro che lo ha reso immortale dal titolo La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, ricettario di cucina datato 1891…

Pellegrino Artusi (1820-1911) nacque e visse nel primo periodo della sua vita a Forlimpopoli, cittadina romagnola oggi in provincia di Forlì Cesena (FC)… Egli divenne scrittore, gastronomo e critico letterario per sua propria passione, dopo essersi occupato dell’attività paterna, in quanto il padre ebbe consiglio che non fosse necessaria tanta istruzione per fare il commerciante… A segnare una svolta nella sua vita fu un’incursione di briganti, avvenuta a Forlimpopoli nella notte del 25 gennaio 1851, che imperversavano nella Romagna con l’intento di rapinare le famiglie benestanti. L’episodio fu brutale ed ebbe molte conseguenze assai tristi, tanto da spingere la famiglia Artusi a trasferirsi a Firenze… Pellegrino trovò invece occupazione a Livorno in un’importante casa commerciale, fondando successivamente a Firenze un banco di sconto che gli portò buon nome e ricchezza. Godendo di una rendita consistente e di una vita agiata, Artusi non perse mai di vista le sue passioni: la letteratura e la cucina…

Il suo ricettario, noto anche semplicemente come “L’Artusi”, ininterrottamente editato da oltre cent’anni e tradotto in diverse lingue, tra le quali, inglese, francese, portoghese, spagnolo, polacco, russo e, ultima in ordine cronologico, giapponese… Un testo che costituì una sorta di spartiacque nella cultura gastronomica dell’epoca, valorizzando la tradizione culinaria nazionale ed usando anche una giusta dose di ironia. L’autore, che pagò di tasca propria tutte le pubblicazioni, andando contro il parere di editori e illustri ed eruditi conoscenti (…) raccolse ricette da tutta Italia, descrivendole talvolta con piccoli ed oggi anche divertenti commenti personali, prestando la giusta attenzione a quelle preparate in modo casalingo.
Ecco perché a lui in tanti riconoscono il merito di aver dato dignità a un enorme mosaico di tradizioni regionali ed oggi la sua opera conta oltre un milione di copie vendute e cento edizioni… Ma questo manuale non fu solo un successo di pubblico, in quanto l’opera è stata poi considerata di grande importanza dai critici per il modello linguistico usato che contribuì alla diffusione dell’italiano standard nella penisola. Con lui vissero due fedeli domestici: Francesco Ruffilli, cuoco proveniente da Forlimpopoli e Maria (Marietta) Sabatini, governante toscana di Massa e Cozzile, personalità dominante di casa Artusi, ai quali per riconoscenza lasciò i diritti d’autore del libro…

Il volume, che ancor oggi conta una vastissima diffusione, raccoglie 790 ricette spiegate con approccio didattico e accompagnate da riflessioni e aneddoti, proposti con uno stile arguto e graffiante. Un esempio su tutti è la celebre frase “con questo manuale pratico basta si sappia tenere un mestolo in mano”. Basta poco, insomma, per portare in tutte le case italiane la scienza in cucina e l’arte del mangiar bene. Ed è proprio per questo che quello di Pellegrino Artusi, il cui corpo riposa al Cimitero di San Minato al Monte in Firenze, resta un nome sacro per il mondo della cucina italiana.

Se vuoi leggere l’articolo completo, lo trovi pubblicato sul numero di luglio 2020 di Maremma Magazine (alle pagine 94-96), disponibile in edicola, su abbonamento e in versione digitale. Acquista la tua copia on line! Clicca QUI 

Nel prossimo numero cercheremo di cogliere alcuni nessi fra le ricette dell’Artusi e quelle della cucina Maremmana.