Tra i luoghi di Maremma sicuramente da scoprire ce n’è uno dalle parti di Ansedonia (Orbetello) che riveste un fascino particolare. Parliamo della Torre della Tagliata, meglio conosciuta come Torre Puccini, perché proprio qui, un secolo fa, il grande musicista Giacomo Puccini amava ritirarsi per cacciare e comporre le sue opere…/ Among the many places to discover in Maremma, there is a special one with a unique charm nearby Ansedonia (Orbetello). It is the Torre (tower) della Tagliata, better known as Torre Puccini, since the great musician Giacomo Puccini loved to go there to hunt and compose his operas…
Testo di Dario Vannuzzi
Traduzione di Gianluca Fascetto
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Oggi pensando ad Ansedonia, la prima immagine che ci viene in mente è quella delle lussuose abitazioni con vista sul mare, di un luogo di villeggiatura e di turismo di elite.
In realtà questa è l’immagine che questa perla del Tirreno ha assunto negli ultimi 60 anni, infatti basta vedere le foto degli anni ’40 del secolo scorso per poter apprezzare il promontorio di Ansedonia coperto solo ed unicamente di boschi.
La tipica macchia mediterranea che caratterizza la Maremma all’interno della quale il cinghiale la faceva da padrone.
Fino al dopoguerra gli unici edifici presenti sul promontorio erano tre torri: la torre di San Biagio, la torre di San Pancrazio e la torre della Tagliata (meglio conosciuta come Torre Puccini).
Le tre torri, edificate in epoche diverse con funzioni strategiche e di difesa, soprattutto durante il dominio spagnolo rappresentavano importantissimi punti di avvistamento a protezione del Reale Stato dei Presidi Spagnoli.
Uno dei primi personaggi che si innamorò di questo lembo di Maremma prossimo all’Argentario fu il celebre compositore toscano Giacomo Puccini che, da grande appassionato di caccia, amava soggiornare e trascorrere giornate intere tra i folti forteti in cerca di cinghiali, godendosi l’armonia tra natura e paesaggio che Ansedonia sapeva offrire.
L’amore di Puccini per Ansedonia si può capire da alcune lettere scritte ai suoi amici e compagni di caccia, come quella del 1920 ad uno dei suoi collaboratori con la quale lo invita a fargli visita sul promontorio orbetellano:
“Orbetello è la sosta finale e di li al paese ci sono sette chilometri di strade infernali, ma quando sarete là o il suicidio o l’esaltazione, non c’è via di mezzo”.
Si dice che la torre della Tagliata, che proprio in suo onore è oggi conosciuta come Torre Puccini, abbia visto nascere una delle opere più importanti del compositore toscano in una notte di Natale degli anni ’20 quando il librettista Adami, suo grande amico e collaboratore, si recherà alla residenza di caccia di Puccini per sottoporre al musicista la prima parte dell’opera.
La reazione di Puccini dopo la lettura del testo letterario fu estremamente negativa, a tal punto che minacciò di rinunciare per sempre all’opera.
Dopo una notte intera di correzioni e tagli, il giorno successivo, il Maestro rivedendo il testo (totalmente revisionato, modificato ed assai più corto) si rasserenò e, con l’ironia che lo caratterizzava, con riferimento al testo notevolmente ridotto, si rivolse all’Adami dicendo:
“Sai come si chiama la mia torre di caccia? La torre della Tagliata”… “Beh…più tagliata di così!!!”.
Ancora oggi, Ansedonia rappresenta una meta incantevole, un luogo dal quale è possibile ammirare tramonti mozzafiato, tuffarsi in acque limpide e fare splendide passeggiate tra i profumi della macchia mediterranea.
Chi la conosce può capire perché Giacomo Puccini, un secolo fa, si innamorò di questa terra e la scelse come suo rifugio di pace e tranquillità.
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If you think about Ansedonia today, the first image that comes to mind is the one of luxury houses overlooking the sea, a resort for élite tourism.
Actually, this is the image that this pearl of the Tyrrhenian Sea has taken over the past 60 years, in fact just looking at the photos of the 40s, you can appreciate the Ansedonia promontory covered only with woods. The typical Mediterranean vegetation in which the wild boar was the king.
Until after the war, the only buildings on the hills were three towers: the Torre di San Biagio, the Torre di San Pancrazio and the Torre della Tagliata (better known as Tower Puccini).
The three towers, built in different eras with different strategic functions of defense, especially during the Spanish control, represented an important lookout points to protect the State of the Royal Spanish Garrisons.
One of the first person who fell in love with this part of Maremma, next to the Argentario, was the famous Tuscan composer Giacomo Puccini, a great lover of hunting who loved to stay and spend whole days between the dense thickets looking for wild boars, enjoying the harmony between nature and landscape that Ansedonia offers.
You can understand the love of Puccini for Ansedonia from letters written to his friends and hunting buddies, like the one of the 1920 sent to a collegue inviting him to come on the headland of Orbetello:
“Orbetello is the final stop and from there to the village there are seven miles of hell roads, but when you are there or suicide or exaltation , there is no middle way”.
It is said that the Torre della Tagliata, which in his honor is today known as Tower Puccini, saw the birth of one of the most important works of the Tuscan composer, in a Christmas night of the ’20s when the librettist Adami, his good friend and collaborator, went to the hunting residence of the composer Puccini to submit the first part of the work.
Puccini’s reaction after reading the literary text was extremely negative, to the point that threatened to give up the work.
The next day, after a whole night of corrections and cuts, the Master, reading over the text (totally revised, modified and much shorter) and with the irony that characterized him, turned to Adami saying:
“Do you know how is my hunting tower called? The Torre della Tagliata (tagliata means cut)”…. “Well… more cut than that!”.
Even today, Ansedonia is an enchanting destination , a place from which you can enjoy breathtaking sunsets, dive in clear water and go for beautiful strolls among the scents of the Mediterranean scrub.
Those who know Ansedonia can understand why Puccini, a century ago, fell in love with this land and chose it as his haven of peace and tranquility.