Al vertice della Fondazione Atlante per la Maremma da due anni e mezzo, Viola Lamioni si racconta e illustra il grande impegno che sta mettendo nel tentativo di promuovere la sua terra, la Maremma, attraverso iniziative e progetti, con quell’entusiasmo contagioso, innato e quasi impresso nel dna di famiglia…
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DI RITA MARTINI
Viola Lamioni ha in sé i caratteri distintivi di quelle giovani donne destinate a lasciare un segno indelebile nel mondo. Intelligente, di una cultura profonda, Viola è bella, dotata di una eleganza e grazia non comuni. Eppure Viola colpisce per qualcosa di ancora più distintivo: è determinata e ha voglia di fare. È una ragazza di oggi che ha deciso di studiare alla LUISS di Roma dove ha conseguito la laurea con 110 e lode, ha fatto un percorso di Erasmus a Parigi, ama viaggiare, è innamorata e riesce a far coniugare tutto con una carriera che è solo all’inizio, ma che già la vede protagonista di un brillante futuro.
Già perché Viola ha un cognome che ha un peso storico in Maremma: si chiama Lamioni ed è la figlia del “presidente” per eccellenza, quel Giovanni che continua a essere un personaggio fondamentale nello sviluppo e nella programmazione strategica del territorio e che è un vulcano di progetti, di idee, di programmi concreti e di sfide combattute fino all’ultimo e vinte. Immaginiamo che non deve essere stato facile crescere in una famiglia con tante sollecitazioni, politiche, imprenditoriali, culturali, eppure Viola ha in sé le caratteristiche più genuine della spontaneità e della naturalezza nel gestire tutti gli impegni come se le avesse impresse nel DNA. E forse è proprio così…
Se vuoi leggere l’intervista completa a Viola Lamioni, pubblicata sul numero di dicembre 2019 di Maremma Magazine alle pagine 50-52, acquista la tua copia cartacea in edicola oppure la versione digitale, on line! Clicca QUI