Scansano, la patria del Morellino e di mille altre storie… da scoprire

Scansano, la patria del Morellino e di mille altre storie… da scoprire

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Scansano, oltre che essere la patria del Morellino, è un borgo pieno di storie da scoprire, come quella di Vannuccio Vannuccini, del colonnello Callimaco Zambianchi o ancora quella dell’Estatatura. Non ci credete? Provate a leggere questo servizio, un viaggio pieno di emozioni in un piccolo grande borgo di Maremma

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DI DAVID BERTI

7 luglio 1886. Una notte agitata, trascorsa in un dormiveglia sudaticcio. Solo in parte per colpa del caldo di luglio. È una settimana che va avanti così, da quando ha ricevuto quella lettera da Scansano. Sono disperati. Lo vogliono assolutamente là per un consulto.
In fondo, se lo aspettava: prima o poi avrebbe colpito, ma sperava non con tale violenza. Certo, il giugno eccezionalmente umido, caratterizzato da forti temporali, ha giocato un ruolo determinante.
Avrebbe voluto partire subito, ma sono giorni intensi dagli inderogabili impegni per ultimare la costruzione del convitto.
Si alza dal letto e apre le persiane. La luce tenue dell’alba rischiara la stanza. A est, appena sopra i colli, il cielo è arancione. Si sente confuso, pesante. Si muove come un bradipo nello scalare un eucalipto. Non è certo colpa dei suoi trentatré anni, sono ancora pochi. Ricrolla sul letto. Cortometraggi onirici della notte gli tornano alla mente. Momenti dell’infanzia con il padre nella Città Gigliata, ma anche nella campagna scansanese. Già, la famiglia si era dovuta trasferire per motivi di lavoro, ma in quel contado della Maremma erano ancora le loro terre, i loro cuori, e vi facevano ritorno appena possibile.
Poi, un’interferenza, una sorta di salto immagine in una vecchia pellicola in bianco e nero: la morte prematura dei genitori. Ne riassapora l’angoscia…

Finestrini abbassati, direzione Scansano. Il vento mi inonda portando con sé essenze di primavera. Una primavera umida e dalle temperature miti, quest’anno, capace di rendere la campagna particolarmente verde. Le piante sembrano sprigionare un’aura smeraldo che avvolge ogni cosa. Ed io, attraverso questa fluorescenza, guido, seguendo la strada che sale girando e rigirando. Poco dopo la frazione di Preselle, rimango incantato nell’ammirare una vigna. Crea una sorta di anfiteatro: i filari disegnano come degli spalti divisi in settori da corsie di terra convergenti a raggiera su un’arena centrale, posta alla base delle pendenze che la circondano. Un monumento paesaggistico e agrario di straordinaria bellezza che suscita meraviglia; un patrimonio culturale che parla di un territorio modellato nei secoli dall’uomo per renderlo fertile e offrire prodotti d’eccellenza…

Se vuoi leggere l’articolo completo con l’itinerario del mese, lo trovi pubblicato sul numero di novembre 2023 di Maremma Magazine (alle pagine 44-48), disponibile in edicola, su abbonamento e in versione digitale. Acquista la tua copia on line! Clicca QUI