Renaioli, un nome, una garanzia e molto più di una semplice azienda

Renaioli, un nome, una garanzia e molto più di una semplice azienda

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È proprio così. L’azienda Renaioli Macchine Agricole è una gran bella realtà imprenditoriale maremmana, con una storia ormai ultracinquantennale. È specializzata nella vendita e nell’assistenza di trattori e macchinari agricoli dal 1966. L’esperienza accumulata in tutti questi anni di attività da Fusco e dal figlio Alessandro, si unisce all’innovazione e alla continuità che ha portato l’entrata di Tommaso, terza generazione di Renaioli in Azienda

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Renaioli è un nome, una garanzia e molto più di una semplice azienda, se leggerete fino in fondo l’articolo in questione vi renderete conto perché.
Potremmo iniziare focalizzando l’attenzione sull’espansione di questa azienda che rappresenta un esempio di professionalità, un’azienda virtuosa da prendere come esempio per la capacità imprenditoriale di diventare un valore aggiunto per tutto il territorio e una splendida opportunità lavorativa per un numero consistente di persone. Questi aspetti sono sicuramente in grado di fornire una profonda riflessione e sono certamente un punto di fondamentale importanza per un territorio che ha tante potenzialità, ma anche criticità ben evidenti tra cui quelle di faticare a far brillare ed esaltare le proprie eccellenze.

Renaioli, un’eccellenza di Maremma

Renaioli è una grande eccellenza per i risultati conseguiti, ma il vero capolavoro compiuto è quello di rappresentare un esempio anche, e forse principalmente, per la filosofia del lavoro e del relativo stile che ne consegue e che merita di essere approfondito e ammirato.
L’azienda è ubicata in località Passinano, a poco più di un chilometro da Manciano lungo la strada regionale 74 maremmana e quando transiti per quella via l’occhio non può fare a meno di soffermarsi sugli attrezzi agricoli esposti che offrono la sensazione di un connubio perfetto con il territorio circostante. Ogni cosa è in perfetto ordine, ma soprattutto offre la percezione di un preciso filo logico, come se fosse la narrazione di una storia.
Tutto ciò lo noti chiaramente e risalta ulteriormente se ti fermi a visitare l’azienda. In quel caso il piacere della vista si sposa perfettamente con un’armonia che va a braccetto con un’accoglienza degna delle boutique di grido.
Anche l’interno dell’azienda è in assoluta sintonia con l’esterno. Tutto è in ordine e tutto ha un senso. L’ospitalità è assolutamente gradevole, ma ciò che colpisce nell’intimo è il fattore umano. Quando entri nell’azienda Renaioli sei molto più di un cliente. Sei innanzitutto una persona che viene accolta con la piacevolezza di chi vuole aprirsi e confrontarsi, perché sia Alessandro Renaioli che il figlio Tommaso hanno piacere di parlare, ma anche di ascoltare; pertanto, si crea subito una grande empatia.

La storia

Su questo aspetto dell’empatia torneremo più tardi, adesso focalizziamo l’attenzione sulla storia di questa azienda nata nel 1966 con il capostipite Fusco che aveva maturato esperienze nel settore lavorando per la Società Macchine Agricole Mancianesi fin dal 1952, prima come magazziniere e poi come venditore. Fusco fece tesoro dell’esperienza maturata e nel 1966 si mise in proprio. Il figlio Alessandro entrò nel 1987 e con lui l’azienda è decollata facendo affidamento sui principi umani, morali e professionali che ne caratterizzano il suo modo di essere anche nell’altra sua grande passione che riguarda il calcio e in particolare il ruolo di allenatore che lo annovera tra i tecnici calcistici più stimati e quotati nel panorama maremmano.

Alessandro Renaioli, imprenditore e allenatore

È difficile distinguere Alessandro Renaioli imprenditore da Alessandro Renaioli allenatore perché i principi, i valori, il modo di essere, di porsi e di organizzare si intrecciano perfettamente nei due ruoli.
La convinzione di molti, e pure di chi scrive, è che se Alessandro Renaioli non si fosse impegnato per diventare quel grande imprenditore di successo che è diventato sarebbe stato sicuramente un allenatore apprezzato a livello nazionale per le sue metodologie sempre innovative e all’avanguardia.
Le analogie sono fin troppo facili da trovare, quando Alessandro Renaioli parlando della sua azienda dice che “è fondata sui rapporti che riguardano la famiglia, lo staff, i collaboratori ed i clienti”. In pratica è la filosofia che adotta nel calcio con i rapporti tra allenatore, presidente, società, staff tecnico e giocatori. Alessandro Renaioli dice della sua azienda che “non vogliamo essere quelli che fanno più profitti ma vogliamo essere quelli che fanno sentire i clienti a casa loro”, poi entrando nello specifico sottolinea un aspetto e un concetto molto importante: “noi ringraziamo sempre i nostri clienti non soltanto perché hanno acquistato un prodotto da noi ma essenzialmente perché ci hanno concesso la loro fiducia e questo è l’aspetto più importante. Quando qualcuno ti dà fiducia vuol dire che ai suoi occhi te la sei meritata e quindi devi essere in grado di ripagare tale fiducia”.

La fiducia è una cosa seria

All’autore dell’articolo è venuta in mente una pubblicità datata in cui lo slogan era che la fiducia è una cosa seria. Oggi a questo valore si tende a non dare più l’importanza che merita e invece Alessandro Renaioli mette la fiducia in primo piano come una componente sostanziale. D’altronde il principio di Alessandro Renaioli è che i dettagli fanno la differenza e tante piccole cose producono grandi cose, concetti basilari che Renaioli applica sia nel ruolo di imprenditore che in quello di allenatore ed a tal proposito osserva: “i due ruoli non sono alternativi bensì complementari, uno mi aiuta a svolgere meglio l’altro ruolo e viceversa”. È lui stesso che ha elaborato questo concetto nel libro che ha scritto il cui titolo è “Il mio calcio”. Un passaggio di questo libro parla proprio di come siano importanti i sacrifici, la sofferenza, ovvero quel percorso che gli ha consentito di portare l’azienda ai livelli attuali e che in ambito sportivo lo hanno forgiato sul campo. Non a caso sottolinea: “le difficoltà fanno crescere, sempre”.
Tra i risultati più significativi raggiunti dall’azienda c’è quello di aver creduto nei trattori giapponesi Kubota: “nel 2011 non li conosceva nessuno” – dice Alessandro Renaioli – “oggi è il trattore più venduto in provincia di Grosseto”.

Un’azienda di successo

Renaioli snocciola i punti cardine che rappresentano un po’ i segreti del successo dell’azienda: “principalmente sono quattro garanzie essenziali e fondamentali. La prima garanzia è quella di avere partner e/o fornitori affidabili. La seconda garanzia sono gli stessi dipendenti, ovvero uno staff solido e affidabile con persone serene, coese che vivono l’azienda con uno spiccato senso di appartenenza. La terza garanzia è la competitività. Infine, la quarta è la garanzia della continuità rappresentata dalla presenza in azienda di mio figlio Tommaso. Ciò significa che noi ci siamo e ci saremo sempre per i nostri clienti per tutte le possibili evenienze”.
Chiaramente tali garanzie non sono statiche ma vanno curate e sollecitate con modalità innovative dove al centro c’è sempre l’aspetto umano.
Recentemente Alessandro ha concesso un pomeriggio libero ai propri dipendenti con la condizione che stessero in compagnia delle persone a loro care. Ognuno poi ha portato una foto di questa esperienza e quella più significativa sarà premiata con un viaggio offerto dall’azienda. Il senso di tale iniziativa è spiegato dallo stesso Alessandro Renaioli: “prima l’obiettivo dell’azienda era lo sviluppo, oggi l’obiettivo primario è far star bene i dipendenti e questo clima è percepito dal cliente che si trova a proprio agio quando viene a trovarci. Mi piace e ci piace essere attenti ai dettagli, noi abbiamo pure un responsabile del piazzale che ha anche il compito di aiutare gli autisti a caricare il materiale sui propri mezzi. Potrebbe sembrare un onere ulteriore ed eccessivo ma la scelta è finalizzata a far sentire l’attenzione e la collaborazione costante verso ogni persona che viene in azienda”.
Il modus operandi dell’azienda Renaioli è adesso abbastanza chiaro e viene sintetizzato perfettamente dalle parole del titolare Alessandro: “il nostro focus non è mai sui soldi ma è sulla garanzia poiché l’azienda guadagna se c’è continuità ed in questo concetto comprendo anche la capacità di far tornare un cliente perché la concorrenza non può basarsi solo sui prezzi ma deve tenere conto dei rapporti che si stringono e della relativa empatia che si instaura”.
Un altro concetto che sta a cuore ad Alessandro Renaioli è quello di constatare ma non giudicare e poi torna il parallelo con il mondo del calcio: “alcuni anni fa quando allenavo ero terrorizzato dal risultato perché pensavo che il giudizio dipendesse solo da questo. Oggi guardo al risultato calcistico con un certo distacco perché mi gratifica il lavoro che svolgo. Così in azienda non è il fatturato l’aspetto dominante ma è importante e basilare tenere alta l’immagine dell’azienda. Il risultato è la conseguenza di tale percorso”.

La continuità in azienda: Tommaso Renaioli

Dal 2017 l’azienda si è arricchita del contributo e della professionalità di Tommaso Renaioli, laureato in ingegneria elettronica e telecomunicazioni. Con quel bel sorriso simpatico e genuino Tommaso snocciola le date con sicurezza, segno evidente di percorsi che fanno parte del bagaglio umano e professionale: “ho frequentato l’università a Siena, sia la triennale che la specialistica, mi sono laureato il 26 aprile 2017 e dopo neanche un mese, era esattamente il 22 maggio 2017, sono entrato in azienda”.
Tommaso parla con l’entusiasmo di un ragazzo e con la saggezza di chi sa riconoscere ed apprezzare i valori di un mondo complicato ma che può diventare meno difficile da affrontare se si sanno riconoscere i punti cardini fondamentali: “sono molto in sintonia con babbo e questo è un aspetto molto bello, abbiamo anche una filosofia comune. Io sono arrivato in un momento di crescita ed espansione dell’azienda, mi sono impegnato per mettere a frutto ciò che ho studiato in merito alla riorganizzazione aziendale con una visione al passo con i tempi. Quando sono arrivato la figura di babbo era centrale anche per le piccole cose, il punto nevralgico era la sua agenda personale, oggi abbiamo tutto sul web ed è possibile seguire l’azienda anche da uno smartphone o da un tablet. La mia esperienza a livello informatico ha permesso di avere un raccordo ben preciso all’interno dell’azienda per intrecciare le nostre esigenze con chi ha sviluppato il software che oggi rappresenta il cuore della nostra gestione aziendale”.
Tommaso Renaioli non nasconde il proprio entusiasmo per lavorare nell’azienda di famiglia: “la giornata lavorativa è lunga ma passa velocemente, questo vuol dire che è il lavoro giusto. L’ambiente lavorativo è familiare e soprattutto molto sereno. I nostri collaboratori, che è riduttivo chiamare dipendenti, sono anche degli amici che frequentiamo fuori dall’ambito lavorativo, condividendo gli stessi interessi e le stesse passioni. Non è un caso, se gran parte di loro sono stati scelti in primis per l’aspetto caratteriale, mettendo in secondo piano le loro qualità professionali. Un giorno un cliente fece un complimento che conservo nel cuore perché disse che quando entrava nella nostra azienda trovava un bell’ambiente e sempre tutti col il sorriso. Questo è un complimento che per noi vale più di mille vendite”.
Tommaso parla anche di cosa lo appassiona del lavoro che svolge: “è un lavoro che mi consente ogni giorno di relazionarmi con numerose persone. Sono, così come mio babbo, un competitivo per natura. Ogni giorno, ogni trattativa, è una sfida personale nel riuscire ad entrare in sintonia con il cliente che abbiamo di fronte. È per questo che durante una contrattazione parliamo solo per un trenta per cento della parte relativa alla vendita in senso stretto. Trovare l’argomento o la battuta per instaurare il giusto feeling con il cliente per una buona riuscita di una vendita, è la sfida quotidiana che mi fa amare il mio lavoro”.
Infine, non potevamo salutarci prima di aver chiesto a Tommaso una descrizione della sua famiglia e lui conferma anche in tale circostanza la propria intelligenza, unita ad una spiccata simpatia e ad una evidente sagacia: “ognuno ha un ruolo ben preciso. Io e babbo siamo chiamati ‘regaioli’ perché ci piace concedere ai nostri clienti tutto quello che possiamo, invece, mia mamma (la signora Fausta ndc) riporta tutti all’ordine e con i piedi per terra, interpretando la figura della ‘cattiva’. Qualcuno l’ha anche definita scherzosamente Equitalia perché si occupa dell’incasso delle fatture. La sua è una figura altrettanto fondamentale in azienda”.
Insomma, come abbiamo scritto all’inizio dell’articolo, Renaioli, un nome, una garanzia e molto più di una semplice azienda.

Il futuro

E il futuro? Alessandro ne parla senza enfasi e soprattutto con la responsabilità di chi conosce le dinamiche del mercato: “sono fiducioso, per me continua a valere la verità che chi sa lavorare con onestà e professionalità, in qualsiasi settore, potrà avere sempre soddisfazioni”. Renaioli lo dice a bassa voce ma l’ottimismo per il futuro è rappresentato da un terreno acquistato con l’intenzione, un giorno che si spera non troppo lontano, di realizzarvi la nuova sede che sarebbe quattro volte più grande di quella attuale. Su questo aspetto Renaioli indossa contemporaneamente sia l’abito dell’imprenditore che quello del Mister calcistico:“è questa la prossima partita da vincere”.
Info: www.renaioli.net

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