Risalgono ad ormai quasi cinquant’anni fa le impor tanti novità introdotte nel panorama televisivo italiano tra cui la creazione della terza rete Rai e la legittimità delle reti private locali. In questo contesto, un gruppo di amici grossetani creò Telegrosseto, la prima televisione privata locale della città, grazie all’impegno e all’iniziativa dei fondatori
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DI ROSSANO MARZOCCHI
È l’11 aprile del 1975 quando la legge numero 103 riforma l’assetto Nradiotelevisivo italiano. Ci sono novità straordinarie per l’epoca, davvero incredibili a raccontarle oggi: viene creata, la terza rete Rai e sono legittimate le reti private via cavo a carattere locale.
E la Maremma, con uno slancio impensabile, si sveglia di colpo da quel torpore agreste che spesso la descrive nell’immaginario comune e nel confronto
con realtà più sviluppate.
Cos’è il genio? Farà dire qualche anno dopo Mario Monicelli a Gastone Moschin, alias Rambaldo Melandri, nel suo Amici miei atto II: fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità di esecuzione. Esattamente le doti che un gruppo di amici grossetani sfoggerà in quel 1975.
Passata l’estate, infatti, nel capoluogo si alzano le antenne e iniziano le trasmissioni di una rete privata, il cui nome non lascia spazio a dubbi: Telegrosseto.
Si tratta di una novità assoluta: una televisione della città, per la città e per il territorio…
L’emittente si distinse per programmi nuovi e variegati, tra cui telegiornali locali, medicina, spettacoli musicali e documentari, ma anche sport e cultura. Purtroppo, nonostante il successo, l’avventura di Telegrosseto non durò a lungo…