Palio Marinaro dell’Argentario, scocca l’ora della sfida tra i rioni… a colpi...

Palio Marinaro dell’Argentario, scocca l’ora della sfida tra i rioni… a colpi di remo

1991
0
CONDIVIDI

È una delle manifestazioni folkloristiche più importanti e datate di Maremma, che ogni anno infiamma Porto Santo Stefano. Parliamo del Palio Marinaro dell’Argentario, sfida remiera che vede in competizione, nel giorno di Ferragosto, i 4 rioni in cui è diviso il borgo marinaro: Valle, Fortezza, Croce e Pilarella

****

DI PAOLO MASTRACCA

Il Palio dell’Argentario è una grande festa collettiva, unica nel suo genere perché ha la straordinaria capacità di coinvolgere indifferentemente tutte le classi generazionali e tutti gli strati sociali, in pratica annulla ogni distinzione meglio di qualsiasi trattato sullo stato dell’umanità.
Il 15 agosto a Porto Santo Stefano ci si dimentica che è Ferragosto, è piuttosto il giorno del Palio, banalmente e semplicemente è il momento che ogni santostefanese attende per 365 giorni all’anno.

La storia, mista a leggenda

Se il Palio lo vogliamo raccontare tenendo conto degli occhi e delle sensazioni che può provare un visitatore cogliamo prevalentemente l’aspetto folcloristico e rimaniamo affascinati dalla storia di questa manifestazione che è una gara remiera tra le più lunghe al mondo e trae origine da una leggenda che risale al periodo in cui le coste tirreniche erano saccheggiate dai pirati.
Un giorno mentre alcuni pescatori santostefanesi erano a bordo di un tartarone, tipica imbarcazione da pesca di Porto Santo Stefano, stavano per essere assaliti da una nave pirata quando ingaggiarono una sorta di regata di velocità che vide prevalere i fantastici vogatori santostefanesi che raggiunsero una grotta situata dietro la Punta della Cacciarella, in una delle tante calette incantevoli dell’Argentario in cui riuscirono a salvarsi, così da allora quella grotta ha assunto il nome di “grotta del Turco”.
Questo episodio è stato ed è tuttora motivo di orgoglio per Porto Santo Stefano e a distanza di secoli tale leggenda viene ancora tramandata di generazione in generazione cosicché dalla seconda metà dell’Ottocento una gara remiera venne inserita tra gli spettacoli da effettuare in occasione della ricorrenza del Santo Patrono ma sembra che addirittura nel 1701, in occasione della visita del Re spagnolo Filippo V, fu organizzata in suo onore una corsa di barche.
In pratica eravamo nella fase embrionale del Palio la cui prima edizione ufficiale è avvenuta nella prima parte del ventesimo secolo, ovvero nel 1937, e da allora non ha mai subito interruzioni a parte gli anni tragici della Seconda Guerra Mondiale.

La sfida

Da allora il 15 agosto è diventata la data del palio e questo appuntamento viene scandito da una serie di rituali tradizioni che vanno dal bando per il conferimento dell’incarico di dipingere il drappo all’estrazione per la consegna dei guzzi, ognuno dei quali è identificato da un nome dei venti (grecale, libeccio, maestrale e scirocco), dalla processione con l’esposizione del drappo nella chiesa di Santo Stefano per arrivare alla sfilata del 15 agosto che precede il palio quando ogni rione scegli un tema in cui sfoggia tutta la propria creatività e il proprio entusiasmo…

Se vuoi leggere l’articolo completo con tutti i dettagli sul palio, lo trovi pubblicato sul numero di agosto 2019 di Maremma Magazine, alle pagine 18-20, acquista la tua copia cartacea in edicola oppure la versione digitale, on line!
Clicca QUI.