Obiettivo: salvare i piccoli borghi di Maremma dal lento e progressivo spopolamento

Obiettivo: salvare i piccoli borghi di Maremma dal lento e progressivo spopolamento

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Tanti, troppi piccoli borghi sono sempre più a rischio estinzione. Ne sono consapevoli un po’ tutti e ad ogni livello istituzionale. Così per cercare di arrestare il progressivo spopolamento ed anzi incentivare in tutti i modi l’accoglienza vengono sviluppate idee e strategie tese ad arginare il fenomeno. Perché salvare la storia è quasi un dovere…

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I piccoli borghi stanno vivendo una stagione inedita. Già la scorsa estate, per effetto della pandemia, in molti hanno scoperto che distanziamenti, qualità della vita, voglia di natura, si coniugano bene con il vivere nei piccolissimi mondi, spesso poco abitati, quasi sempre trascurati. Questa “scoperta” è proseguita ed è stata confermata con l’estate 2022 in particolare in Toscana e, in questo ambito nella provincia di Grosseto, seguita dal senese. Tutto questo grazie anche a produzioni agricole di eccellenza, a una buona tradizione enogastronomica e ad una rete di agriturismi e piccoli alberghi di qualità.
È ancora presto per dire se l’effetto pandemia potrà determinare una vera inversione di tendenza, cioè il ritorno dalle città alle campagne, ai piccoli comuni e ai loro borghi non solo per periodi di vacanza ma in pianta stabile.
Ed è difficile che questa inversione, se dovesse realizzarsi, possa compensare, almeno in parte, nelle zone interne della Toscana, uno spopolamento progressivo che ha prodotto vuoti enormi. La provincia di Grosseto offre, molti esempi, da Castell’Azzara a Semproniano, da Roccalbegna a Cinigiano, a Montieri e l’elenco potrebbe continuare a lungo con la sola eccezione del capoluogo e di pochi comuni della costa.
Per attirare nuovi abitanti e contrastare lo spopolamento diversi comuni si stanno attrezzando. L’esempio più illuminante è quello di Santa Fiora, il primo smart working Village di Italia, una iniziativa coraggiosa che prevede incentivi per sviluppare startup e anche contributi per chi decide di trasferirsi qui almeno qualche mese l’anno e prendere in affitto una casa.
Diversi comuni fragili si preparano, in base ad un provvedimento straordinario dello Stato, a dare contributi a fondo perduto fino a 5 mila euro a chi acquista una casa e prende la residenza almeno per un certo periodo. È il caso di Sorano, Roccalbegna, Scansano e Monterotondo Marittimo e la lista potrebbe allungarsi. E già Montieri aveva provato l’esperimento delle case a un misero prezzo simbolico.
Altri puntano molte delle loro carte sulla valorizzazione delle loro radici, come ha già fatto da tempo Pitigliano, la piccola Gerusalemme, o Sovana che ha unito le figure di San Gregorio VII e la contessa Matilde di Canossa, o la riscoperta sull’Amiata in chiave museale e non solo delle miniere.
Ma come sottolinea Pierandrea Vanni, sindaco di Sorano e responsabile di Anci Toscana per i borghi, “non basta che si sia acceso un faro su un piccologrande mondo che è stato a lungo sottovalutato e abbandonato al suo destino.
Serve molto di più…”

Se vuoi leggere l’articolo completo, lo trovi pubblicato sul numero di ottobre 2022 di Maremma Magazine (alle pagine 72-74), disponibile in edicola, su abbonamento e in versione digitale. Acquista la tua copia on line! Clicca QUI