Altro giro, altra corsa. Sempre in viaggio alla scoperta della Maremma e delle mille storie che questo angolo di Toscana custodisce. In questo caso il tour approda in quel di Montemassi, sulle tracce di Guidoriccio da Fogliano noto per essere stato raffigurato da Simone Martini in un celebre dipinto oggi custodito nella sala del Mappamondo del Palazzo pubblico di Siena che ha impresso nella memoria e coscienza collettiva l’assedio alla rocca del borgo maremmano
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DI DAVID BERTI
Piove. Una cinerea coltre di nuvole copre le cime delle montagne. Altre più basse, sfilacciate e solitarie, corrono trasportate dal vento a mezza costa nella valle. Gocce gli sferzano il viso e rigano giù. Grigia la giornata, grigio l’umore. Ma lui è dritto sul cavallo: il portamento nobile. Non importa se gli zoccoli perdono aderenza su pietre bagnate e scivolose, non importa se il peso che ha nel cuore lo vorrebbe curvo. Sputa di lato; sputa a quel sordo dolore.
Cercavano un capitano di guerra capace di guidare il loro esercito: un professionista, un esperto. Disposti a pagarlo 20.000 lire all’anno pur di saziare l’appetito di terre, aveva accettato.
In fondo, quello era il suo mestiere e la sua vocazione. In fondo, stessa la fame di gloria. A Siena, lo avevano accolto come l’uomo della provvidenza. E lui, non li aveva delusi. La Maremma e l’Amiata volevano, e la Maremma e l’Amiata ebbero.
Sorride. Un raggio di sole si insinua tra i nembi, mentre il pensiero vola all’assedio di Montemassi: la prima vera battaglia alla guida dell’esercito senese, il primo grande successo; fondamentale per Siena, epico per lui. Una campagna militare impeccabile, una lectio magistralis impartita al più formidabile condottiero di quei tempi.
Non lasciò niente al caso, ogni mossa fu pianificata con lucidità. Guardò in faccia la passione, l’impulsività, l’impazienza e le sedò. Fallita ogni soluzione diplomatica con i Cappucciani, Signori di Sticciano, alla guida della rivolta ghibellina del castello, lo cinse d’assedio.
Rinforzò l’accampamento con una torre di legno, eresse steccati a circondare il forte, costruì un grande trabucco. Non importava quanto maestosa e inaccessibile potesse essere la rocca, sarebbe bastato solo aspettare. Gli insorti avrebbero capitolato per sete. Era primavera, ma d’estate…
Tuttavia, il destino aveva in serbo una sorpresa. Una settimana dopo, arrivarono in soccorso degli assediati 400 cavalieri di Castruccio Castracani, Duca di Lucca. Un nome che incuteva timore. Una vita pirotecnica, la sua, con una carriera da condottiero strepitosa. Chiunque alla vista del suo esercito sarebbe caduto nel panico. Lui, Guidoriccio da Fogliano, no…