Dalla Focarazza di Santa Caterina in programma il 24 novembre alla Fiaccolata di Santa Fiora del 30 dicembre, passando per le Fiaccule di Abbadia San Salvatore della vigilia di Natale: sono solo alcuni dei riti del fuoco che ogni anno vanno in scena, ormai da secoli (nel 2020 Covid permettendo), nel periodo invernale sul Monte Amiata con cerimoniali consolidatissimi trasmessi di generazione in generazione
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DI GIADA RUSTICI
L’arrivo del periodo invernale sul Monte Amiata profuma di una tradizione antichissima: come un ponte sospeso tra passato e presente, i paesi amiatini si preparano a celebrare un antico rito del fuoco, svelando il volto più intimo e affascinante di questa montagna che racconta saperi ancestrali e profuma di sapori senza tempo. Sono le fiaccole e i focolai i protagonisti indiscussi dell’inverno amiatino, che celebrano una delle più antiche feste del fuoco, apice di una tradizione millenaria intimamente sentita e molto partecipata: non a caso gli amiatini sono “figli del fuoco”, figli di una montagna vulcanica che, come una presenza sacra, veglia silenziosa e possente e che, come in una storia suggestiva, vede legati indissolubilmente uomo e natura. Il rituale è sempre lo stesso: appena cala la notte vengono accese le carboniere e le faville del fuoco, auspicatrici di buona sorte, danzano libere verso il cielo scuro della notte, riscaldando gli spettatori nel freddo crepuscolo invernale, in un vortice di suggestioni continue. Per scoprire questo magico culto del fuoco è d’obbligo intraprendere un itinerario alla scoperta delle principali sfaccettature del Monte Amiata e abbandonarsi alle emozioni che solo la tradizione sa offrire…
Tutto pronto (Covid permettendo)…
È il 24 novembre e la prima tappa di questo viaggio si disperde nel paese di Santa Caterina, nel territorio di Roccalbegna (GR), nel giorno dedicato proprio a Santa Caterina d’Alessandria per il rito della Focarazza… Nel paese è possibile visitare anche il singolare Museo che racconta questa antica tradizione del Monte Amiata…
Sulla scia del tempo, arriviamo al 24 dicembre, quando un’antica tradizione si perde nel tempo ed Abbadia San Salvatore torna a vivere una delle sue feste più importanti: è la notte delle Fiaccole che non è solo un momento in attesa del Natale, non è solo il rinnovarsi di liturgie tramandate di padre in figlio, di nonno in nipote, ma l’apice di una tradizione senza tempo che è radicata nel cuore di ogni badengo. La comunità celebra per un intero mese l’evento delle Fiaccole di Natale con “Abbadia Città delle Fiaccole”…
Il nostro itinerario approda, la notte del 30 dicembre, in un altro paese simbolo della tradizione amiatina: siamo a Santa Fiora. Nei terzieri di Borgo, Montecatino e Castello, viene allestita una carboniera di tronchi di castagno, alla quale viene dato fuoco al calar del sole: gli enormi falò bruceranno fino al 1 Gennaio per celebrare, in maniera propizia, la luce del nuovo anno. Un tempo l’accensione avveniva la sera prima del Natale e rappresentava una forma rituale di iniziazione giovanile…