La Pia di Donizetti e quel discusso caso del cambio del finale...

La Pia di Donizetti e quel discusso caso del cambio del finale in una messa in scena a Napoli

208
0
CONDIVIDI

Nell’anno del 700esimo anniversario della morte di Dante Alighieri parliamo della Pia de’ Tolomei ed in particolare dell’opera composta da Gaetano Donizetti nel 1836, opera che due anni dopo fu rappresentata anche al Teatro San Carlo di Napoli con un finale sorprendentemente diverso da quelli raccontati dal Sommo Poeta nella Divina Commedia…

****

DI PIERO SIMONETTI

Gaetano Donizetti (1797-1848) compose la sua Pia de’ Tolomei dal giugno 1836 al febbraio 1837, su libretto del napoletano Salvadore Camarrano (1801-1852). L’opera lirica venne rappresentata per la prima volta al teatro Apollo di Venezia il 18 febbraio 1837.
Cammarano, noto librettista partenopeo, si rifece alla tragedia “La Pia” di Carlo Marenco (1800-1846) e alla celebre composizione in ottava rima “Pia dei Tolomei” del pistoiese Bartolomeo Sestini (1792-1822), passando poi alla storia come “il Librettista di Donizetti”… Nel giugno del 1838 compare sulla scena un altro famosissimo impresario, Domenico Barbaja (1778-1841), il quale si meritò nella sua carriera l’appellativo di “Principe degli Imprenditori”.
Questi aveva un serio problema con il pubblico del teatro San Carlo di Napoli, al quale aveva promesso per quell’anno 1838 di portare un’opera nuova, visto che la censura partenopea aveva proibito le altre opere proposte, quali il Poliuto, Lucrezia Borgia e Rosmonda d’Inghilterra. Barbaja noleggiò quindi la Pia di Donizetti dal collega impresario Lanari e si impegnò a definirla “opera nuova” allo scopo di ingraziarsi ed accontentare il fedele pubblico napoletano. Ma il Barbaja si spinse oltre e chiese a Donizetti di cambiare totalmente la scena finale, ossia la Pia non doveva morire e la rappresentazione doveva avere una conclusione felice e lieta, poiché il pubblico doveva uscire dal teatro con la gioia nello spirito e non addolorato e triste…

Se vuoi leggere l’articolo completo, lo trovi pubblicato sul numero di novembre 2021 di Maremma Magazine (alle pagine 96-98), disponibile in edicola, su abbonamento e in versione digitale. Acquista la tua copia on line! Clicca QUI