La bonifica integrale in Maremma e le vie del riscatto grossetano

La bonifica integrale in Maremma e le vie del riscatto grossetano

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La trasformazione della Maremma grossetana da zona malarica e ostile a “paradiso terrestre” così come lo conosciamo adesso, parte da molto lontano ed in particolare dalla seconda metà del ‘700 con Pietro Leopoldo I (prima bonifica idraulica) per proseguire con il nipote Leopoldo II detto Canapone (bonifica per colmata) e completarsi nella prima metà del ‘900 (bonifica integrale)

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DI DOMENICO SARACENO

La bonifica lorenese

La bonifica maremmana ha inizio nella prima metà del Settecento anche se le opere più significative del periodo lorenese si devono al Granduca Leopoldo II e all’impegno tecnico-politico di Vittorio Fossombroni e Alessandro Manetti con la scelta della colmata. Come sappiamo, con i riassetti dinastici che interessano nella prima metà del ‘700 l’intera Europa, si ha l’arrivo in Toscana degli Asburgo-Lorena, casa regnante illuminata, proiettata verso riforme radicali, che trae spunti dalle realtà agricole più avanzate del nord Europa.
Insieme alla bonifica, con Pietro Leopoldo I fin da subito si pensa infatti all’allivellamento delle terre, per promuovere una riforma fondiaria volta a favorire l’insediamento di una classe di piccoli proprietari finalizzata alla costituzione di una proprietà diffusa, in grado di radicarsi nelle campagne e prendersi cura di un territorio bisognoso di essere redento dall’opera dell’uomo.
Pietro Leopoldo I e poi suo nipote, Pietro Leopoldo II, detto Canapone, furono molto attivi: è con loro che in Maremma, a metà del ‘700, ha inizio lo studio della prima bonifica idraulica, che si concretizzerà poi nel secolo successivo con la seconda bonifica, quella per colmata.
Il programma lorenese era ampio, articolato, lungimirante e non soltanto legato alle opere di bonifica idraulica o sanitaria, facendo fin da allora trasparire quel concetto di bonifica integrale che formalmente troverà la sua compiuta definizione soltanto nel 1933.
L’Accademia dei Georgofili, nata a Firenze nel 1753, in questo difficile cammino fornisce ai Lorena un supporto scientifico costante e insostituibile…
Giova ricordare come i pastori transumanti, che si spostavano in inverno dall’Appennino Tosco Emiliano Romagnolo verso le pianure malariche costiere, trasferendosi nel grossetano, venissero con tale pratica messi di fronte a un progressivo imbarbarimento delle loro condizioni di vita, già molto disagiate anche nel periodo estivo.
Sallustio Bandini e Leonardo Ximenex nel corso del 1700 iniziano a studiare le condizioni economiche della Maremma, fra malaria e paludismo, analizzando le problematiche sanitarie e idrauliche che affliggevano il territorio e ne impedivano la colonizzazione e lo sviluppo agricolo…

Se vuoi leggere l’articolo completo, lo trovi pubblicato sul numero di settembre 2023 di Maremma Magazine (alle pagine 103-105), disponibile in edicola, su abbonamento e in versione digitale. Acquista la tua copia on line! Clicca QUI