Inaugurato il nuovo Centro di Documentazione Etrusco Rocca di Frassinello

Inaugurato il nuovo Centro di Documentazione Etrusco Rocca di Frassinello

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Una bella giornata di sole ha fatto da cornice il 1° novembre scorso all’inaugurazione del percorso espositivo definitivo del nuovo Centro di Documentazione Etrusco Rocca di Frassinello, uno dei primi musei privati d’Italia entrato da poco a far parte della Rete dei Musei di Maremma che riunisce 54 tra musei, aree archeologiche e sedi espositive della provincia di Grosseto

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DI DEBORAH CORON

“Il vino oggi e al tempo degli Etruschi”. È stato questo il fil rouge della giornata di giovedì 1 novembre durante la quale è stato inaugurato il percorso espositivo definitivo del nuovo Centro di Documentazione Etrusco Rocca di Frassinello, uno dei primi musei privati d’Italia. Rocca di Frassinello, oltre ad essere polo d’eccellenza del vino riconosciuto a livello mondiale, come attestano i recenti premi ricevuti dai suoi Grand Cru, Baffonero e Rocca di Frassinello, si presenta sempre più come polo culturale nel segno delle prestigiose collaborazioni (con architetti come Renzo Piano e Italo Rota) e progetti avviati in questi anni.
La cantina ospita alcuni tra i reperti più interessanti della vicina Necropoli di San Germano, scoperta tra le vigne e composta da una serie di tombe a tumolo in uso tra il VII e il VI secolo a.C.

Riannodare il filo che, attraverso il vino, lega la moderna viticoltura alla civiltà etrusca, che proprio su queste terre fiorì oltre 2.000 anni fa. È questo il senso del progetto “Etruschi a Rocca di Frassinello” incentrato su una vera e propria riscoperta della necropoli di San Germano, una delle più importanti realtà archeologiche del comprensorio dell’antica città di Vetulonia. Nell’area archeologica di Rocca di Frassinello si concentrano i tumuli meglio conosciuti della necropoli, costruiti tra la seconda metà del VII secolo a.C. e la prima metà del VI secolo a.C.: tre tombe monumentali sono state recuperate e restaurate, creando un percorso di visita per il pubblico, e altre sono state rinvenute di recente anche se gli scavi sono ancora in corso. Le tombe, già violate in passato, hanno comunque restituito alcuni oggetti dei corredi, come vasi in ceramica fine dipinta (etrusco-corinzia) e in bucchero, unguentari, calici e coppe per il consumo del vino. Gli scavi, condotti da Luca Cappuccini, etruscologo dell’Università di Firenze, hanno portato alla luce importanti reperti come uno straordinario Stamos attico e buccheri di vario tipo che indicano come la coltivazione della vite era già in uso su questi territori quasi tremila anni fa.

“Il recupero dell’area archeologica di Rocca di Frassinello – dice Paolo Panerai, Presidente di Rocca di Frassinello – e la realizzazione di una mostra esperienziale negli spazi della cantina, sono frutto di una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato: tra la Soprintendenza Archeologia della Toscana, l’Università di Firenze e noi.
Innovativa e stimolante è la filosofia che ha ispirato Italo Rota nell’allestimento della mostra-museo che oggi si arricchisce di nuovi importanti reperti e di una sala che riproduce gli ambienti dove si tenevano i simposi etruschi. Una civiltà evoluta che già 3 mila anni fa, proprio su questi terreni, coltivava la vite a dimostrazione che qui è stato possibile fare grandi vini da sempre”.

Il tema degli Etruschi, grande popolo di viticoltori, è stato al centro di un convegno che si è svolto sempre nella giornata del 1° novembre, prima del taglio del nastro, alla presenza del Prof. Luca Cappuccini, Etruscologo dell’Università di Firenze che guida gli scavi nella Necropoli di San Germano situata all’interno della proprietà. Nell’occasione Cappuccini ha presentato le ultime sensazionali scoperte che riguardano le testimonianze di un centro abitato etrusco rinvenuto nell’area…

A parlare dello stretto legame tra Etruschi e viticoltura è stata, invece, Patrizia Passerini, autrice del libro Andare per vini e vitigni (edizioni Il Mulino), mentre il musicista Stefano Cantini ha magistralmente condotto i presenti alla scoperta delle melodie e degli strumenti musicali utilizzati, secondo alcuni reperti, dagli Etruschi per allietare i simposi.

Rocca di Frassinello

Inaugurata in Maremma Toscana il 30 giugno 2007, Rocca di Frassinello nasce da una joint venture internazionale tra Castellare di Castellina e Domaines Barons de Rothschild (Chateau Lafite), ovvero la più famosa firma dei vini di Francia e del mondo. Per progettare la cantina di Rocca di Frassinello è stata scelta la più prestigiosa delle firme possibili: quella dell’architetto Renzo Piano, il quale ha concepito una cantina essenziale nelle forme ed esaltando la funzionalità di quello che è, e rimane, uno stabilimento produttivo.
Dalla vendemmia 2004 Alessandro Cellai, enologo e amministratore delegato di Rocca di Frassinello e Castellare, e Christian Le Sommier, allora enologo di Domaines de Rothschild, hanno deciso di rappresentare con i vini di Rocca tutto lo spettro della produzione di un grande chateau francese.
Poggio alla Guardia Vigne Alte è il vino d’entrata, le Sughere di Frassinello è la seconda etichetta, Rocca di Frassinello è infine le grand vin, il massimo della produzione, un vino che riesce a coniugare forza, intensità, eleganza. A questi tre vini si sono poi aggiunti Ornello, che nella gamma s’inserisce tra Poggio alla Guardia e Sughere, e il Vermentino, bianco che in Maremma dà il meglio di sé come in Sardegna. Dalla vendemmia 2007 Rocca di Frassinello è protagonista anche di una nuova sfida, quella di Baffonero 100% Merlot di Maremma toscana che, fin dalla prima vendemmia, ha riscosso un successo di critica: nato per essere il challenger di Masseto, Baffonero è oggi uno dei più grandi Merlot al mondo.

Se vuoi leggere l’articolo completo pubblicato sul numero di dicembre 2018 di Maremma Magazine, alle pagine 64-66. Acquista la tua copia cartacea in edicola oppure la versione digitale, on line! Clicca QUI 

Info e prenotazioni: visite@roccadifrassinello.it, tel. 0566 88400