Il Caffè Ferruccio a Grosseto nell’Ottocento è stato testimone di importanti avvenimenti risorgimentali e luogo di incontro per patrioti e sostenitori dell’indipendenza italiana. Fondato da Venanzio Vibri, questo storico locale ha fatto da sfondo al fervore patriottico del periodo, segnato dalle cospirazioni contro l’Austria e dall’entusiasmo per la liberazione dell’Italia
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Il Caffè Ferruccio di Grosseto – che un tempo si trovava in via dell’Unione 7 e angolo via San Martino 2, nell’ex palazzo Guidi, nel cuore del centro storico cittadino, dove oggi trova spazio la storica calzoleria Camarri – è stato molto più di un semplice locale per avventori; è stato nell’Ottocento un’istituzione che ha lasciato tracce indelebili dell’epopea risorgimentale segnando profondamente la storia della città.
Fondato da Venanzio Vibri, caffettiere e patriota, questo luogo è stato testimone di incontri, decisioni importanti e momenti salienti durante il periodo cruciale dell’indipendenza italiana.
Il Risorgimento a Grosseto: dai Patrioti ai Mille
Nel periodo tra il 1821 e il 1848, le cospirazioni contro l’Austria si diffondevano in tutta la Penisola, alimentando la fiamma dell’indipendenza. Grosseto, fervente patriota, si imbandierava in festa in risposta all’appello di Pio IX e Leopoldo II, entrambi favorevoli alla causa liberale.
Nel 1859, con l’inizio della Seconda Guerra d’Indipendenza, Grosseto si distingueva ancora una volta per il suo ardente sostegno alla liberazione dell’Italia. In quell’anno Venanzio Vibri è tra i componenti della Guardia Nazionale toscana e si adopera come volontario nell’Arciconfraternita della Misericordia cittadina…
La storia del Caffè Ferruccio si intreccia con gli eventi legati a Giuseppe Garibaldi e ai Mille diventando il centro di emozioni e decisioni cruciali per gli uomini che si unirono all’impresa garibaldina reclutati proprio in quel locale…