Campagnatico è un borgo sorprendente che cela tanti meravigliosi monumenti e tanta storia, come quella di Omberto Aldobrandeschi, signore di Campagnatico. Una figura che si erge titanica nelle vicende medievali della Maremma Toscana e che legò per sempre il suo nome a questo luogo dove fu ucciso, nella seconda metà del XIII sec. – Prima parte
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DI DAVID BERTI
Ocra di campi di grano trebbiati, tinte caffè di altri già arati, argento di foglie di ulivi: riquadri terreni di una scacchiera policroma adagiata su dolci e arrotondate colline. Qua e là, coppie di cipressi, che si susseguono prossime in ordinate file, ombreggiano strade bianche che portano a casali di pietra. Oltre, il verde smeraldo di boschi mediterranei, che rivestono colli più elevati, ma non più aspri, circonda in un abbraccio sensuale il paesaggio modificato dalla mano esperta e paziente dell’uomo in una sostenibile, fertile bellezza.
L’animo si placa percorrendo la strada che sale morbida e sinuosa a Campagnatico. Poco più di 20 chilometri da Grosseto e pare essere catapultati in un’altra dimensione. Presagio di armonia dell’essere, di singolari incontri, di misteriose storie e aneddoti di un passato remoto e prossimo, di un patrimonio di tradizioni da scoprire…
Con incedere placido, mi dirigo all’interno del centro storico. Mi accoglie una piazza di armonica, suggestiva magnificenza. Una bomboniera non sfarzosa, artigianale, dove ogni particolare sembra essere stato curato con accortezza dal tempo e dall’uomo. È dedicata al sommo poeta: Dante. Una targa ricorda che qui fu ucciso, nella seconda metà del XIII sec., Omberto Aldobrandeschi, signore di Campagnatico. Una figura che si erge titanica nelle vicende medievali della Maremma Toscana e che legò per sempre il suo nome a questo borgo…
Giro di poco lo sguardo e noto un’altra stele. Vi è trascritta una terzina dantesca, tratta dal Canto XI del Purgatorio. È dedicata a Omberto. Ebbene sì, il sommo poeta parla del conte nella Divina Commedia, consegnandolo all’immortalità. In verità, le terzine che si incentrano sulla sua figura, e in cui è citato anche Campagnatico, sono ben otto. È collocato nella I Cornice, tra i superbi, costretto a tenere il volto chino a causa del grande macigno che porta sulle spalle…