Grosseto, metti un tour a piedi all’interno della cinta muraria

Grosseto, metti un tour a piedi all’interno della cinta muraria

Un viaggio alla scoperta di Grosseto

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“La scoperta non consiste nel cercare nuovi posti, ma nel vedere con occhi diversi”. Partiamo da qui, da una citazione di Marcel Proust per introdurre un viaggio alla scoperta di Grosseto, tranquilla città di provincia, nonché capoluogo della Maremma Toscana, ricchissima di chicche e perle tutte da ammirare, magari con gli occhi diversi di cui si parlava all’inizio, anche e soprattutto nel suo cuore pulsante: il centro storico

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«Città forte. Non grande, ben murata e difesa da sei bastioni e da una rocca, con due sole porte, una che guarda la terraferma, l’altra, dalla quale si esce verso il mare». Così Emanuele Repetti presenta la città di Grosseto nel suo celeberrimo Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana del 1835. Sono passati quasi due secoli, ma questa definizione è ancora, sia pure in parte, attuale. La città è posta a circa 12 km dal mare (dove si affacciano le frazioni comunali di Marina di Grosseto e Principina a Mare), al centro di una pianura alluvionale nel punto di confluenza della valle dell’Ombrone. In passato, gran parte dell’area pianeggiante era occupata dal lago Prile che si estendeva quasi fino alla parte occidentale della città. L’antico bacino lacustre costiero dalle caratteristiche palustri è quasi del tutto scomparso a seguito delle opere di canalizzazione rientranti nelle bonifiche settecentesche apportate dai Lorena, completate definitivamente tra gli anni venti e trenta del XX secolo dal governo fascista.
Il modo migliore per visitare la città è fare una passeggiata attorno alla cinta muraria, partendo dal Cassero Senese in via Saffi. Di origine medioevale fu costruito all’epoca della dominazione della Repubblica senese e portato a termine nel 1345…

A poca distanza piazza Pacciardi, dove non può mancare una visita al Museo di Storia Naturale della Maremma

Passando per via Ginori si giunge al giardino archeologico e alla Chiesa di San Francesco d’Assisi, in Piazza dell’Indipendenza. Stupendo e di altissimo pregio è il grande Crocifisso dell’altare, opera duccesca attribuita a Guido di Graziano, databile molto probabilmente intorno al 1289, il chiostro attiguo ha sul centro un pozzo detto “della Bufala”, fatto costruire da Ferdinando dei Medici nel 1590 e, alle pareti, qualche pietra tombale stemmata e resti di affreschi. Un altro pozzo, costruito nel 1465 dai Senesi, si vede nell’attigua piazza dell’ex ospedale….

Nelle immediate vicinanze, il Museo archeologico e d’arte della Maremma, in Piazza Baccarini che conserva numerosi reperti archeologici e preistorici della provincia grossetana, nonché dipinti di scuola senese dal sec. XIII al sec. XVII e il Polo Culturale delle Clarisse, suddiviso in tre piani: al piano terra il museo Collezione G. Luzzetti con capolavori d’arte antica (succ. XIII-XIV); al piano primo Clarisse arte; al piano secondo il Museo lab con reperti di archeologia urbana medievale. Dalla stessa piazza si può notare il campanile, risalente al 1625, della Chiesa di San Pietro la più antica esistente a Grosseto (ingresso dal Corso Carducci)…

Poco più avanti la Cattedrale, intitolata a San Lorenzo patrono della città, che conserva numerose opere d’arte, tra queste si ricordano: le due vetrate quattrocentesche originali sul lato verso Piazza Dante, attribuite a Benvenuto di Giovanni; il fonte battesimale e l’altare della Madonna di Antonio Ghini (1470 e 1473); l’acquasantiera del 1506 e infine la immagine di culto della Madonna delle Grazie, frammento di una più grande tavola, del senese Matteo di Giovanni, all’estremità del transetto di sinistra…

Se vuoi leggere l’articolo completo, lo trovi pubblicato sul numero di giugno 2021 di Maremma Magazine (alle pagine 82-84), disponibile in edicola, su abbonamento e in versione digitale. Acquista la tua copia on line! Clicca QUI