Giardini d’arte contemporanea in Maremma e sull’Amiata

Giardini d’arte contemporanea in Maremma e sull’Amiata

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È un articolo di taglio divulgativo con una chiave di lettura abbastanza inedita quello che riceviamo (e pubblichiamo) da Federica Casini, saggista e francesista di formazione nonché insegnante di francese all’Istituto Zuccarelli nella sede di Pitigliano. L’indagine mette a confronto il Giardino dei Tarocchi di Capalbio con quello di Daniel Spoerri a Seggiano

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DI FEDERICA CASINI

Il Nouveau Réalisme

Sebbene lontani geograficamente e molto diversi anche sul piano cromatico, il Giardino dei Tarocchi a Capalbio e il Giardino di Daniel Spoerri a Seggiano sono in realtà vicini, per filiazione, a una delle principali correnti artistiche del secondo Novecento: il Nouveau réalisme. Hanno altresì in comune il fortissimo legame con un altro grande personaggio dell’arte contemporanea, Jean Tinguely, le cui sculture sono presenti in entrambi i parchi. Oltre a essere il marito della Saint Phalle, Tinguely fu colui che la supportò nel suo sviluppo artistico e con cui collaborò per tutta la vita, così come rappresentò un’amicizia determinante per Spoerri. I tre scultori si conobbero e si frequentarono a Parigi tra gli anni Cinquanta e Sessanta, quando vivevano una vita da bohème negli ateliers del leggendario impasse Ronsin. Tinguely, Spoerri e Saint Phalle furono tra i più carismatici rappresentanti del movimento dei Nouveaux réalistes, il cui manifesto fu firmato a Milano nel 1960…

Il Giardino dei Tarocchi: “Una passeggiata esoterica e filosofica”

La realtà presentata nel Giardino dei Tarocchi è un mondo fiabesco e sfolgorante di sgargianti colori, che rapisce l’occhio e i sensi di colui che si accinge a varcare la soglia del grande muro in tufo progettato dall’architetto Mario Botta, a mo’ di drago guardiano che marca il confine tra il mondo che si lascia alle spalle e quello magico, onirico, misterioso contenuto in esso. Il Giardino, nelle intenzioni dell’autrice, vorrebbe essere “un posto metafisico e di meditazione”, “lontano dalla folla e dall’incalzare del tempo dove è possibile assaporare le sue tante bellezze e i significati esoterici delle sculture monumentali. Un posto che faccia gioire gli occhi e il cuore”…

Il Giardino di Daniel Spoerri: “Un percorso di iniziazione”

Anche il Giardino di Daniel Spoerri nasce come un progetto animato in qualche modo dall’azione creatrice di una coppia. Fu proprio la ex moglie di Daniel Spoerri, anch’essa artista, Katharina Duwen, a suggerire, nel 1989, l’acquisto di un terreno di circa 16 ettari nei pressi di Seggiano, un declivio assolato e poco noto del Monte Amiata chiamato anticamente il Paradiso. Spoerri risistemò l’antica proprietà degli Ugurgeri facendone la propria residenza-laboratorio dal 1990 al 2007. Il parco costituì per Spoerri l’occasione per accostarsi alla natura e a fondere le sue opere con essa. Personalità cosmopolita ed eclettica (è stato ballerino, mimo, coreografo, regista, scenografo, scrittore, cuoco) l’artista rumeno naturalizzato svizzero porta nel parco il bagaglio delle sue molteplici esperienze culturali e di vita…

Se vuoi leggere l’articolo completo, lo trovi pubblicato sul numero di marzo 2021 di Maremma Magazine (alle pagine 60-64), disponibile in edicola, su abbonamento e in versione digitale. Acquista la tua copia on line! Clicca QUI