Follonica, la storia della trasformazione da piccolo malsano villaggio a moderno paese...

Follonica, la storia della trasformazione da piccolo malsano villaggio a moderno paese nel racconto di… Leopoldo II di Lorena

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Follonica è oggi una bella destinazione turistica della provincia di Grosseto molto apprezzata da coloro che amano il mare abbinato al comfort offerto da una località balneare affacciata sulla costa toscana. Lungo ed articolato è stato il processo di trasformazione che ha portato la Città del Golfo ad essere ciò che è adesso, come ci racconta… Leopoldo II di Lorena… – Prima Parte

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DI DAVID BERTI

Roma, Gennaio 1870.
La fiamma del camino illumina la stanza: una luce calda, pastosa. Conforta, ma allunga ombre lasciando angoli nella semioscurità. Non così diversa da quella meditazione che sta soppesando episodi della sua vita. Il silenzio è solo graffiato da sporadici scoppiettii della legna che arde. Secchi, destanti, come la realtà. Come i finali che non ti aspetti.
Fissa il fuoco, ne inspira il tepore. I 72 anni, i libri, l’arte, l’amore per la natura e la capacità di cogliere la bellezza che si cela nel mondo, confuso da un caos ingombrante, gli hanno donato una certa serenità esistenziale. Oltre le disillusioni, oltre le aspettative infrante, oltre i lutti. Ha accettato: i cicli della vita, le sue regole. Ma quel ritorno in Italia… Ha riaperto una ferita nel cuore suturata con fil di ferro. Non poteva non venire a Roma in occasione del Concilio Vaticano I indetto dal caro amico Pio IX. Ma forse è solo un potente alibi. In verità, voleva riavvicinarsi all’amata Toscana. Firenze, Firenze, ma ancor di più la Maremma: la figlia malata, così bella e tormentata.
Ora gli occhi attraversano la fiamma, vanno oltre. Il nastro del tempo si riavvolge. È il 1828. Ha 31 anni e da 4 è succeduto al padre Ferdinando III al trono del Granducato di Toscana. Partito in sella a un cavallo da Piombino, percorre malmesse strade e sentieri che lo condurranno a Follonica. Fiero, audace, forte, come quel sogno che porta in petto: rendere il suo regno prospero e sottrarre i sudditi dalla miseria, dalla sofferenza e dall’ignoranza. E quel riscatto economico e sociale doveva partire proprio dalla Maremma, da quella terra insalubre, ma ricca di grandi potenzialità…

È il 1830, Leopoldo dà il via alla bonifica idraulica dei terreni intorno all’impianto siderurgico sotto la guida dell’ingegnere Alessandro Manetti. Si puliscono fossi, si arginano torrenti, si costruiscono canali. L’obbiettivo più difficile è ridurre l’estensione del padule di Scarlino e renderlo il più salubre possibile. La strategia per colmata attraverso i detriti portati dalle piene del Pecora ottiene scarsi risultati, allora si ricorre anche all’utilizzo d’idrovore, si piantano pinete sul tombolo che divide l’acquitrino dal mare e pioppi sui terreni faticosamente strappati alle acque.
Nello stesso anno il granduca fa prolungare fino al mare la strada che da Massa Marittima giunge allo stabilimento…

Se vuoi leggere l’articolo completo, lo trovi pubblicato sul numero di maggio 2024 di Maremma Magazine (alle pagine 98-102), disponibile in edicola, su abbonamento e in versione digitale. Acquista la tua copia on line! Clicca QUI