Partito praticamente da zero nell’ormai lontano 1992, Gabriele Fusini è riuscito a creare dal nulla, sviluppare e far crescere la sua azienda che porta il nome di Elettromare, una gran bella realtà oggi leader in un settore molto particolare ovvero l’installazione e la manutenzione degli impianti elettrici ed elettronici navali
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DI LINA SENSERINI
Ha quasi 31 anni e li dimostra tutti. E in questo caso, quella che per i più sarebbe una battuta infelice, è invece un grande complimento. Perché per l’azienda Elettromare di Gabriele Fusini, questi tre decenni sono stati un viaggio verso la crescita professionale, l’affermazione e il successo.
Così, quella che nel 1992 è stata una felice intuizione, poi un progetto avviato con una buona dose di incoscienza e tanta passione, è diventata un’azienda leader in un settore molto particolare: l’installazione e la manutenzione degli impianti elettrici ed elettronici navali.
Da Monte Argentario (la sede è a Porto Santo Stefano), l’azienda lavora in tutto il Mediterraneo, sia per la realizzazione degli impianti che per le consulenze, con centinaia di clienti, privati e pubblici, anche in ambito militare e industriale. È inoltre centro assistenza autorizzato per marchi quali MTU Italia, Mase Generators, Saim, Kohler, Opacmare, Quick, San Giorgio Sein, è rivenditore autorizzato per Glomex.
Gli inizi
“Quando ho iniziato – racconta Gabriele Fusini – non avrei mai immaginato che la mia impresa sarebbe cresciuta così tanto, fino a contare diversi dipendenti, a essere richiesta dai costruttori più importanti e da chi già la barca la possiede. Sono partito dalla mia grande passione per l’elettronica, maturata sui banchi dell’Istituto tecnico industriale a Grosseto, e per il mare, anche se le barche le vedevo giusto da lontano. Era il 1992, ero appena tornato dal servizio militare e fremevo per trovare un lavoro e rendermi indipendente. Volevo, però, qualcosa che fosse mio e ho deciso di iniziare, pur non avendo esperienza e senza il supporto di qualcuno che mi insegnasse il mestiere. Partivo da zero”.
È così che il primo gennaio 1993 l’azienda Elettromare ha visto la luce. Il primo vagito è stato dentro un furgone parcheggiato sulla banchina di Cala Galera, a Porto Ercole, perché i soldi per affittare un fondo per una sede stabile non c’erano e bisognava accontentarsi di un furgone. Che peraltro aveva il vantaggio di rendere l’azienda itinerante.
“Sono partito con un capitale di 5milioni delle vecchie lire prestate da mia madre – riprende Fusini – 3 dei quali li ho impiegati subito per acquistare un telefono cellulare. Allora erano in pochissimi ad averlo e per me è stata la marcia in più che ha fatto decollare il lavoro. Non avendo una sede dovevo essere reperibile ovunque mi trovassi e chi aveva la barca aveva anche il cellulare per chiamarmi. Insomma, essendo l’ultimo arrivato e non certo il più bravo, dovevo dare ai miei clienti qualcosa in più. Essere sempre rintracciabile, in un periodo in cui ancora non era così frequente, ha fatto la differenza”.
Con i restanti 2milioni di lire, Fusini ha comprato un furgone usato, ha messo insieme il materiale che gli sarebbe servito per lavorare, in parte rimediato a casa, e si è piazzato a Cala Galera.
“Poi ho aggiunto il lavoro, tanto, la mia mania di perfezione e lo studio. Non avendo esperienze di praticantato in imprese del settore, passavo le notti a studiare per trovare soluzioni ai problemi dei miei clienti: ideavo strategie su carta, consultavo volumi e manuali, poi le applicavo alla realizzazione dell’impianto. Una fatica che avrei potuto risparmiarmi se a scuola mi fossi dato da fare di più”, scherza. E ammette, però, che l’insegnamento ricevuto in classe è stato fondamentale per dare gambe a una passione che lo ha portato a capo di un’azienda che opera su impianti elettrici navali, militari e industriali per clienti privati, passando per le forze armate, grandi industrie, importanti società di charter e broker europee.
Elettromare oggi
Piano piano Fusini ha consolidato la propria posizione, ha comprato un’officina, poi una più grande fino all’attuale a Porto Santo Stefano. Oggi Elettromare è un’azienda artigiana che ha saputo crescere e affermarsi puntando sulla specializzazione e sulla formazione continua, sempre al passo con le ultime tecnologie. Grazie anche alla collaborazione con importanti aziende nello sviluppo di nuovi progetti e nel collaudo di nuovi prodotti. E che lavora a livelli molto alti.
“Nel mio cellulare ho il numero di Tronchetti Provera, Montezemolo, Rudy Peroni, grandi nomi dell’industria, dello sport, del jet set e della politica. Insomma, ho lavorato e lavoro con gente molto nota, contatti che nella vita è sempre utile avere – dice Fusini – perché non si sa mai cosa può capitare. E io nelle relazioni ci credo molto”.
Il core business
Ma di cosa si occupa Elettromare nel dettaglio?
Il core business è l’impiantistica su grandi barche, praticamente il 70 per cento del fatturato: impianti elettrici ed elettronici, quadri, fino all’illuminazione, la sicurezza e il monitoraggio, l’intrattenimento, le telecomunicazioni. Una parte del restante fatturato arriva dal lavoro in ambito militare, sia sulle barche che a terra, per capitanerie di porto, guardia di finanza, aeronautica. Infine, c’è una parte residua di impianti elettrici. “Giusto se qualche cliente che ha fiducia nella nostra professionalità ci chiede di fare interventi anche nelle abitazioni, ma sono casi sporadici”, spiega Fusini.
La capacità di diversificare e di operare su più fronti, nel tempo, è stata una scelta oculata e lungimirante. Ha permesso a Elettromare di sopravvivere anche a pesanti momenti di crisi, come quella del 2010, che ha messo in ginocchio molte imprese della nautica.
Il futuro
Al giro di boa dei 30 anni Fusini continua a guardare avanti con fiducia al futuro della sua azienda. Ha un figlio di 12 anni, Cesare, che potrebbe scegliere la strada del padre e prendere in mano le redini dell’attività. Ma se così non fosse, nel gruppo di lavoro di Elettromare ci sono alcuni dipendenti più giovani pieni di passione e voglia di imparare. E il capo investe e punta molto sulla loro formazione, perché potrebbero affiancare Cesare, se deciderà di subentrare al padre, ma anche camminare con le proprie gambe nell’azienda.
Non solo impresa:
l’impegno politico, sociale e associazionistico
Tuttavia, lavorare così tanto e a questi livelli è un impegno che ha comportato anche rinunce e sacrifici. Ma, dice Fusini parafrasando una celebre massima, “fai un lavoro che ti piace e non lavorerai un giorno nella tua vita”. “Io ho cercato di coniugare il lavoro con la famiglia, che mi ha sempre supportato nelle mie scelte e ho trovato il tempo anche di dedicarmi ad altro. Come ho appena detto, credo molto nelle relazioni, ma anche nell’impegno, nella condivisione delle idee. Il lavoro fine a se stesso va bene, certamente, ma se c’è la possibilità di costruire reti, di mettersi al servizio del proprio territorio, perché non coglierla?”
E qui viene fuori l’altro lato di Gabriele Fusini. Non solo l’imprenditore affermato, ma anche l’uomo che ha unito la passione per il lavoro all’impegno politico, sociale e associazionistico. Impegno che ha portato avanti di pari passo alla sua azienda e che gli ha consentito una maturazione importante.
Attualmente rappresenta il settore nautica nella Cna, cui è associato dal 1995 e di cui è stato presidente dal 2006 al 2014, oltre a ricoprire negli anni incarichi regionali e nazionali per l’associazione.
“Sono entrato in contatto con Cna in occasione di un progetto di sostegno ai giovani imprenditori che stava portando avanti nella zona dell’Argentario, insieme ai Comuni”, ricorda. Fu proprio grazie a quel progetto che Fusini, come altri artigiani, poté acquistare un capannone a un prezzo calmierato ed espandere la propria attività. “Il resto lo ha fatto la mia passione per la politica, intesa come impegno per la comunità: è stato naturale mettere energie, competenze, braccia nell’attività dell’associazione per cercare di dare il mio contributo per la crescita economica di questo territorio e, di conseguenza, della società”.
Un’occhiata al curriculum e viene naturale chiedersi come ha fatto a fare tutte queste cose. La risposta è quella di prima: passione e voglia di crescere. “Avere idee e non metterle in pratica non serve – dice – anche se capisco che ci vuole una bella volontà”. E una innata capacità di tessere relazioni, viene da aggiungere, che Fusini ha dimostrato di avere.
Aveva appena messo su Elettromare che già si era dato alla politica e all’amministrazione della cosa pubblica, eletto consigliere comunale, dal 1994 al 1998, a Magliano in Toscana, dove è nato. E di cui è stato vicesindaco e assessore ai lavori pubblici dal 1998 al 2006.
Ma è soprattutto nel mondo economico e imprenditoriale che ha dato il massimo, ricoprendo incarichi societari in diversi organismi di sostegno alle imprese di livello locale, regionale e nazionale. Per fare un esempio, è stato per sei anni vicepresidente della Banca di credito cooperativo della Maremma. Tra il 2012 e il 2015, inoltre, è stato impegnato al vertice delle tre società di servizi del Comune capoluogo, portandole a confluire nella multiservizi Sistema Srl, l’azienda di proprietà del Comune, della quale è stato presidente del Cda fino al 2016.
“Ho avuto tanti incarichi, alcuni anche gravosi, ma mi sono speso volentieri e con passione per il mio territorio che poi ha ricambiato con riconoscimenti sia professionali che personali. Ho messo a disposizione la mia esperienza, ottenendo in cambio di farne altre, crescere e maturare come non avrei mai potuto fare se fossi rimasto solo un imprenditore. Oggi posso dire con estrema soddisfazione che mi godo i risultati, dedicandomi anche ad altro e impegnandomi in altri campi nel tempo che posso mettere a disposizione”, conclude Fusini.
Contatti
Elettromare
Loc. Pispino – Porto Santo Stefano
Monte Argentario (Grosseto)
Tel. 0564 810373
Email: info@elettromare
Web: www.elettromare.it
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