È stato uno degli ecclesiastici più significativi, ricchi e poliedrici che la Diocesi di Grosseto abbia mai espresso nel corso del ‘900. Parliamo di don Ameleto Pompily (1909-1978), parroco a Boccheggiano, Roccastrada, Roselle, canonico penitenziere del Duomo, una figura di prete a cui la Maremma deve molto e che però ha bisogno di essere conosciuta di più…
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“Quella casa buia con la porta sempre cascante era la mia casa. Io dicevo: La mia casa! Anche mia madre diceva: la nostra casa! Ero convinto che lo fosse davvero. Ero già grande, e non conoscevo il mistero delle case abitate dai poveri. Non sapevo che il mondo era diviso e che il campo dove lavorava mio padre era di un altro”.
Sono queste le parole di un sacerdote, Don Ameleto Pompily, nato a Tirli il 16 agosto 1909, autore del romanzo autobiografico “La terra non è nostra”, pubblicato dalla casa editrice Effigi in una edizione ben curata e introdotta da notizie biografiche su don Ameleto. Una storia, la sua, che parla di povertà, di chi, come lui e la sua famiglia non avessero niente, né un pezzetto di terra, né una stanza, né una bestia: solo il lavoro del padre, solo l’amore di una famiglia unita. La sua vita di ragazzo povero è proiettata verso “il podere” dove andava a lavorare suo padre e, prima di lui, suo nonno materno. E dove lavorerà anche lui tra animali da accudire e da amare, aratro da usare, territori da scoprire, fatiche quotidiane da affrontare e tanti calli sulle mani. Poi i discorsi nelle veglie all’aperto in compagnia degli zii, del babbo, delle donne di casa e della sua mamma Celestina che sognava per lui una scuola in cui potesse crescere studiando. Sembrava un desiderio impossibile, inconcepibile per tutti quelli che vivevano lì e che erano poveri.
Poveri e quotidianamente morti di fatica, convinti che con il loro lavoro non avrebbero migliorato la loro vita: “Dopo un anno, due anni, dieci siamo sempre lì. Siamo in mezzo alla miseria!”. Nella lettura del testo, ci si sente anche noi preda dei ladri, insieme a gente che soffre la fame, che è nuda e che non ha niente. Al podere vecchi e giovani hanno idee diverse, i primi sono rassegnati, i secondi vorrebbero alzare la testa, combattere contro chi è padrone di tutto e si comporta da disonesto…
La vita di Don Ameleto Pompily è un’importante tessera del mosaico che compone la storia del novecento della Maremma, è sintesi di una stagione in cui l’impegno sociale ha portato il nostro territorio a una evoluzione attesa da secoli, nonché l’immagine di una spiritualità vissuta accanto alla gente…