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Capalbio, il bilancio dei primi due anni da primo cittadino del sindaco Gianfranco Chelini

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Maria Concetta Monaci, Liliana Cavani, Claudia Gerini e Gianfranco Chelini in occasione del Capalbio Film Festival

Stagione turistica, cultura, viabilità, dissesto idrogeologico e infrastrutture: dieci domande al sindaco Gianfranco Chelini sui primi due anni di mandato alla guida della Piccola Atene. Due anni intensi, caratterizzati da tanti interventi realizzati nei più diversi settori, mentre molti altri sono in previsione. Il tutto con la consueta grinta e determinazione che anima e caratterizza il primo cittadino

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Un sindaco non dorme (mai) sonni tranquilli. I primi cittadini, anche delle comunità più piccole, sono chiamati a lavorare ogni giorno su tantissimi aspetti della vita quotidiana, cercando di coniugare al meglio e in linea con le possibilità di un bilancio comunale lo sviluppo, l’innovazione, la sicurezza e la crescita del territorio. Per queste ragioni, analizzando vari argomenti come la viabilità, la stagione turistica e il contrasto al dissesto idrogeologico, abbiamo rivolto dieci domande a Gianfranco Chelini, il sindaco di Capalbio che da poche settimane ha raggiunto il traguardo dei due primi anni di mandato.
Sindaco Chelini che cosa è cambiato a Capalbio in questi primi due anni? Tracciamo un primo bilancio.
Inizialmente siamo partiti dal recupero dei beni comuni abbandonati – in quanto i beni comuni sono quei beni in cui la società si riconosce –, come nel caso della riapertura della biblioteca La Piccola e del recupero dell’Anfiteatro del Leccio e dei tre parchi, non più vissuti, di Capalbio, Borgo Carige e Capalbio Scalo. Abbiamo anche provveduto al decoro urbano e, solo a titolo meramente esemplificativo, ricordo la sistemazione della porzione di verde intorno al centro commerciale di Capalbio Scalo.
Sono stati fatti tanti interventi, mentre altri sono in previsione, di infrastrutturazione nel territorio comunale. Per quanto riguarda le strade, solo per citare alcuni esempi, ricordo il ponte di Pescia Fiorentina, il ponte del Melone e la messa in sicurezza e l’allargamento di una parte consistente dell’Origlio. Presto, inoltre, sarà realizzato il rifacimento del tratto di Torba Mare e di Macchiatonda, oltre agli altri interventi significativi come il rifacimento della strada di Cava del Gesso.
Spesso il nome di Capalbio è associato alla parola “VIP” (“Capalbio, terra di VIP”). Come vive il primo cittadino questo accostamento? Ne è infastidito oppure tutto sommato fa gioco in ottica promozionale?
Ne sono infastidito perché non risponde al vero. Capalbio è un luogo bellissimo, dalle tante risorse paesaggistiche e ambientali, che viene vissuto da chi ne apprezza le sue eccellenze. Raccontarlo in modo macchiettistico come qualche volta avviene non rende onore alla autenticità dei luoghi e delle persone che lo abitano.
Una delle grandi ricchezze del suo territorio è la stagione turistica: com’è andata quella di quest’anno?
Bene. Le transizioni economiche con moneta elettronica ci dicono che siamo forse gli unici nella costa maremmana a essere cresciuti in ogni periodo dell’estate. Nonostante abbiamo subìto nell’extra-alberghiero la chiusura del campeggio di Torba e della conseguente riduzione delle relative presenze, la stagione nel complesso è stata brillante…

Se vuoi leggere l’intervista completa, la trovi pubblicata sul numero di dicembre 2023 di Maremma Magazine (alle pagine 20-23), disponibile in edicola, su abbonamento e in versione digitale. Acquista la tua copia on line! Clicca QUI