Campagnatico è un borgo sorprendente che cela tanti meravigliosi monumenti ed edifici religiosi (come la chiesa di San Giovanni Battista o il Santuario di Santa Maria delle Grazie), ma anche storie come quella di Omberto Aldobrandeschi (di cui abbiamo parlato nel numero scorso) o quella del Palio dei Ciuchi e luoghi magici da scoprire come Villa Bellaria. Seconda e ultima parte
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TESTO DI DAVID BERTI – FOTOGRAFIE DI GIUSEPPE GUERRINI
Imbocco via Nazario Sauro. Bandiere: garriscono flessuose. Si fronteggiano, ancorate a muri di pietra. Colori accesi, inno alla vita sotto ritagli di cielo che sgomita tra i tetti. Dopo poche decine di metri uno slargo sulla destra. Un grande cerchio di blocchetti litici fa pensare alla copertura di una cisterna medievale. Su due panchine, donne lavorano ai ferri. Alzano gli occhi, mi scrutano curiose. I discorsi si interrompono. Le mani no: continuano sicure a ripetere una sequenza di movimenti artigiani che ha il sapore di recita di rosari, e che, forse, dei rosari, dona la stessa serenità. Sorrido loro con gli occhi, con gli occhi ricambiano il saluto…
A Campagnatico il tempo si dissolve in un eterno presente. Un hic et nunc fatto di storie, personaggi, tradizioni, incontri. Questo borgo di Maremma ha il pregio di condurre in una dimensione magica, onirica, che riporta in contatto con il sé profondo di ognuno di noi…