Due interessanti documenti, rinvenuti presso l’Archivio di Stato di Viterbo dal ricercatore Fabiano Zeni Fagliari Buchicchio, recentemente scomparso, e divulgati anche da Vittorio Piccini, riportano che sul finire del ‘400 il maestro Ambrogio di Marco Solari, architetto della Diocesi di Milano – artefice della costruzione del Duomo della città meneghina – lavorò anche in Maremma al servizio degli Ottieri per i quali innalzò la grossa torre rotonda, i cui ruderi sono ancora ben visibili all’angolo nord-ovest del castello-fattoria di Montorio, benché in buona parte avvolti da piante rampicanti
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DI ANGELO BIONDI
Il contesto storico
La seconda metà del Quattrocento fu decisiva per la collocazione politica della piccola Contea degli Ottieri, formata da Castellottieri, Montorio e San Giovanni, posta sul confine meridionale toscano con lo Stato Pontificio e in mezzo alle più forti Contee di Pitigliano degli Orsini e di Santa Fiora degli Sforza.
In questo periodo la piccola Contea si trovava in bilico tra la Repubblica di Siena in piena espansione e il Papato; nel 1415 gli Ottieri si erano sottomessi a Siena, ma alla metà del Quattrocento il loro castello di Montorio risulta inserito nel Patrimonio di San Pietro, mentre Giovanni di Pietro Ottieri militava per lo Stato della Chiesa.
Anzi nel 1474 i fratelli Ottieri: Guido, Sigismondo e Sinolfo ottennero da papa Sisto IV l’erezione in contea del loro dominio, benché si usasse l’espediente di affermare che si erano smarrite le antiche scritture al riguardo; in realtà fu la prima volta che il feudo degli Ottieri fu eretto a contea e considerato parte del Patrimonio di San Pietro in Tuscia; perciò, gli Ottieri prestarono giuramento di fedeltà alla Santa Sede.
Tale risultato fu dovuto probabilmente al prelato Sinolfo Ottieri, che era arrivato ad assumere rilevanti cariche nella Curia Pontificia: Chierico di Camera, Tesoriere con papa Sisto IV, Protonotario Apostolico e Segretario per i Brevi; più tardi del 1497 Sinolfo fu eletto Vescovo di Chiusi.
Egli fu senz’altro il personaggio di maggiore spicco della famiglia Ottieri e fu anche l’artefice di un accordo con il condottiero Niccolò III Orsini, conte di Pitigliano, e dei legami matrimoniali che si intrecciarono in quegli anni tra Ottieri e Farnese, assicurandosi così l’alleanza dei pericolosi vicini…
La sopravvivenza sul confine tra Toscana e Stato Pontificio delle tre Contee di Pitigliano degli Orsini, di Santa Fiora degli Sforza e di Castellottieri degli Ottieri permise ai loro Signori di mantenere piccole «corti» non insensibili all’arte e alla cultura rinascimentale, commissionando opere d’arte e monumenti, i cui autori rimangono ancora in buona parte sconosciuti.
La scoperta della presenza di un componente di una famiglia di artisti, che ebbe parte fondamentale nella costruzione del Duomo di Milano e di altri monumenti della Lombardia come lo scultore-architetto Ambrogio di Marco Solari alle dipendenze dei conti Ottieri costituisce una piacevole ed impensata sorpresa…