Alla scoperta dell’acqua calda: un itinerario tra le fonti termali della Maremma...

Alla scoperta dell’acqua calda: un itinerario tra le fonti termali della Maremma e dintorni

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Dalle Terme di Saturnia (Manciano) a quelle del Petriolo al confine tra le provincie di Siena e Grosseto, lungo il fiume Farma, tra il territorio di Civitella Paganico e quello di Monticiano, passando per le Terme di Sorano e Bagni San Filippo sul Monte Amiata. Viaggio alla scoperta delle fonti termali di Maremma e dintorni

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DI GIADA RUSTICI

Salus Per Aquam: qualcuno sostiene che sia un modo di dire che ci arriva direttamente dai latini, per altri è semplicemente un retro-acronimo: un acronimo ricostruito all’indietro, per intenderci, che prende forma partendo dalla più moderna sigla inglese SPA, per riferirsi ai centri benessere. In ogni caso, quale sia la sua origine, riesce a trasmettere alla perfezione il senso di ciò che voglia dire: letteralmente salute attraverso l’acqua, l’acqua che trasmette la salute.
La Maremma, come molte altre zone della Toscana, ha una tradizione antica in materia di acque termali: in tutta la provincia vi sono territori e località da visitare per chi è amante della salute, il tutto incastonato nel quadro suggestivo di un paesaggio naturale di grande fascino.
Fumarole, geyser, getti di vapore, sorgenti di acqua calda erano già note agli Etruschi e successivamente ai Romani.
Gli etruschi furono i primi veri maestri e padri fondatori delle antiche terme maremmane, mentre i romani seppero sfruttare al meglio le proprietà curative delle acque sulfuree: tanto ne era ricco il territorio da essere considerato sin dall’antichità una vera e propria “farmacia nel sottosuolo”. Allora si praticavano già le cure idropiniche, cioè si assumevano le acque come medicina per il trattamento di disturbi epatici e gastroenterici, ci si immergeva nelle piscine a cui si riconoscevano proprietà particolari nel trattamento di patologie infiammatorie e reumatiche dell’apparato locomotore e dermatologiche; si praticavano fangature
e bagni di vapore che rinvigorivano e rilassavano e anche cure cosmetiche ed estetiche. Con il passare dei secoli alcuni centri termali sono entrati nell’oblio per poi essere riscoperti e valorizzati in un passato più recente e attualmente alcuni di essi sono noti a livello internazionale.
La punta di diamante in Maremma è sicuramente rappresentata dalle celebri Terme di Saturnia.
Secondo la leggenda, Saturnia è stata la prima città della penisola, fondata in onore del dio Saturno, su un grosso masso di travertino, tra il fiume Albegna e il torrente Stellata. Secondo alcuni la sua nascita andrebbe fatta risalire al XX secolo a.C. ad opera dei Pelasgi, una popolazione preellenica dalle origini incerte: i resti di una particolare cinta
muraria in pietrame a secco, dalla forma poligonale e in travertino colorato, parrebbero infatti risalire a questo periodo. Numerose necropoli etrusche raccontano che Saturnia fosse luogo abitato già nell’VIII secolo a.C. e particolarmente fiorente, tanto da essere chiamata Aurina, città dell’oro…

Se vuoi leggere l’articolo completo, lo trovi pubblicato sul numero di aprile 2023 di Maremma Magazine (alle pagine 82-84), disponibile in edicola, su abbonamento e in versione digitale. Acquista la tua copia on line! Clicca QUI