A spasso in piazza Dante alla scoperta dell’anima antica di Grosseto

A spasso in piazza Dante alla scoperta dell’anima antica di Grosseto

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Federico II di Svevia, Leopoldo II di Lorena, Dante Alighieri, Ugo da Massa, ovvero una combinazione di nomi tutt’altro che casuale, ma frutto di un’interconnessione storica e culturale che si rinviene nella piazza centrale della città di Grosseto, nel cuore pulsante del centro storico. Non ci credete? Provate a leggere questo articolo…

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DI DOMENICO ALEOTTI

Camminando in Grosseto, per l’antica piazza centrale può capitare, volgendo lo sguardo verso l’edificio neogotico, disegnato agli albori del secolo passato, dall’Arch. Porciatti, di notare una lapide in marmo, che ricorda che nelle avite torri degli Aldobrandeschi, fu ospite Federico II di Svevia, che per la sua cultura fu nominato “Stupor mundi”.
Per due anni, arrivò con la sua corte e parte del suo esercito, dentro le mura antiche di Grosseto, che rendevano il borgo di Maremma inespugnabile. Per gli strani scherzi del destino, quella piazza – che richiama a presenze colte, e citazioni importanti – ospita il monumento dell’ultimo Lorena “toscano”, Leopoldo II, ma è però indicata come Piazza Dante.
La facciata dell’edificio neogotico accoglie la targa che ricorda negli anni 1040-1042 la presenza di Federico di Svevia. Sembrerebbe tutto casuale e privo di legami ma in realtà tutto è legato. Dante Alighieri capì l’importanza della corte di Federico II nello sviluppo della lingua italiana, come si evince dal trattato “De vulgari eloquentia” scritto intorno al 1304 ove definisce fondamentali i poeti della corte di Federico…
Possiamo dire che in Piazza Dante sono contenuti segni che onorano la città di Grosseto, che illuminano e danno un volto diverso a quello “imposto” nei secoli, dalle citta del ventre toscano che ne hanno mortificato la storia.
Ai cittadini di Grosseto suggeriamo di volgere lo sguardo verso il palazzo del Porciatti, leggere la lapide posta in alto a sinistra dell’ingresso, verso il lato del duomo, poi chiudere gli occhi ed immaginare la corte di Federico e i suoi poeti e con loro un giovane poeta di Maremma adottato dalla corte “siciliana”. Questa visione permetterà di vedere il volto vero dell’antica Grosseto, figlia della Tuscia che darà il nome ad una terra conosciuta nel mondo per l’immenso valore culturale ed artistico dove trova posto anche la riscoperta dell’antica anima della città di Grosseto…

Se vuoi leggere l’articolo completo, lo trovi pubblicato sul numero di aprile 2024 di Maremma Magazine (alle pagine 101-102), disponibile in edicola, su abbonamento e in versione digitale. Acquista la tua copia on line! Clicca QUI