Rascioni & Cecconello, una storia di incontri, scommesse, impegno e… grandi vini

Rascioni & Cecconello, una storia di incontri, scommesse, impegno e… grandi vini

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La storia è quella di Paolino Cecconello e Vinicia Rascioni che si incontrano a Milano e successivamente decidono di dar vita ad una splendida realtà vitivinicola – tra le prime a scommettere sul ciliegiolo – nel cuore della Maremma Toscana, dalle parti di Fonteblanda, a quattro chilometri dall’incantevole borgo di Talamone (Orbetello). L’azienda è oggi guidata dalla figlia Sabrina affiancata dal marito Paolo Papini e dai figli Emanuele e Carlotta

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DI MARINA VALMARANA

Arrivando da Rascioni e Cecconello mi rendo conto che ogni luogo di questa splendida Maremma, pur essendo spesso molto diverso, ha la stessa incontestabile bellezza. È un’azienda agricola che si trova in cima ad una collina vicino alla laguna di Orbetello; il vigneto è nel cuore del Parco dell’Uccellina, più comunemente conosciuto come il Parco Naturale della Maremma.
Ho appuntamento con Sabrina Cecconello che personalmente non conosco: una persona piena di energia, diretta, talentuosa. Inizia a descrivermi la sua azienda. “La proprietà è posta su un declino collinare lungo la strada provinciale 56 di San Donato, nella frazione di Fonteblanda a 4 chilometri dall’incantevole Talamone, borgo costiero che si trova a circa 25 chilometri da Grosseto. Oggi è solo una piccola frazione di Orbetello, ma nei tempi passati è stata molto importante e si è distinta tra le città lagunari. Il suo porto è noto storicamente per lo scalo dei Mille durante un rifornimento nel maggio 1860”.

La storia

Questa realtà nasce da Paolino Cecconello, padre di Sabrina. “Negli anni ‘50 – racconta Sabrina – si trasferisce con la famiglia a Milano dal Veneto. Diventa un grande e sapiente impresario edile mantenendo la sua dedizione per la famiglia. Vinicia Rascioni, mia madre, marchigiana, trascorre la sua adolescenza in Maremma, poi si trasferisce anche lei in Lombardia e il destino vuole che incontri Paolino. La vita caotica della città però fa covare l’idea ad entrambi di lasciare Milano per una vita più tranquilla. Paolino con il suo architetto, scende quindi in Toscana per poter comprare un terreno dove poter costruire la sua casa. Quella che poi un giorno diventerà il suo regno. Vinicia gli fa una sola raccomandazione: “cerca una collina con delle querce”. La trova e di lì a poco vende tutto. Nel lontano dicembre del 1973 lasciano quindi la Brianza con me e mia sorella Stefania per trasferirsi in Maremma”.
Paolino e Vinicia sono solo due delle molte menti creative ed innovative che, provenienti da fuori dei confini della Toscana hanno dato un nuovo spirito e un nuovo impulso alla viticoltura locale. “Paolino da buon veneto decide di impiantare il vigneto e fare la cantina per il consumo famigliare; due interventi ci fanno scoprire che siamo su un terreno incontaminato, mai toccato dall’uomo. Lo scasso porta alla luce spettacolari fossili e tanti, veramente tanti sassi, tanto che per preparare il terreno dove deve sorgere la cantina sono necessarie 73 mine! È come trovarsi su uno scoglio. Non ci sono energia elettrica, acqua e linea telefonica, le campagne in quegli anni sono molto disagiate ed i costi dei servizi veramente elevati…

Paolino l’“architetto del vino”

Nel corso degli anni il vigneto entra in produzione. Le uve sono prevalentemente rosse, Sangiovese e Ciliegiolo. Sono straordinariamente eccellenti ma troppe per il loro fabbisogno, così iniziano a venderle… “L’idea che perseguono è quella di produrre vini di ottima qualità utilizzando vitigni autoctoni come il semisconosciuto Ciliegiolo considerato una cenerentola dei vitigni e il Sangiovese. Il livello raggiunto da questo vino è così ragguardevole, che alcuni americani definiscono Paolino l’“architetto del vino”. Le varie vicende ci portano al fortunato incontro con Attilio Pagli. Con la consulenza di questo straordinario enotecnico l’azienda assume una dimensione professionale più consona ai tempi, raggiungendo traguardi insperati. L’antico amore è rimasto il cardine della filosofia di produzione e l’artefice primo dei suoi gioielli…”

L’aziende produce più tipologie di vino a base di vitigni autoctoni come il Ciliegiolo, il Sangiovese e il Vermentino: Poggio Ciliegio IGT Toscana Ciliegiolo 100%, Rotulaia IGT Toscana Ciliegiolo 100%, vino fresco, Maremmino DOC Maremma Toscana Sangiovese 100% e Osa IGT Toscana Vermentino 100% Vermentino…

Se vuoi leggere l’articolo completo, lo trovi pubblicato sul numero di giugno 2021 di Maremma Magazine (alle pagine 106-109), disponibile in edicola, su abbonamento e in versione digitale. Acquista la tua copia on line! Clicca QUI

Contatti
Rasconi & Cecconello
S. P. 56 di San Donato, n° 73 – Km 6,800 – 58015 Orbetello (GR), Italia.
Sabrina +39 3357057743 | Paolo +39 348 2544901
Web: www.poggiociliegio.it | Mail: info@poggiociliegio.it