“Poco per Pochi”, l’ultimo vino griffato Cantina dei Vignaioli del Morellino di...

“Poco per Pochi”, l’ultimo vino griffato Cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano

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Si chiama “Poco per Pochi” ed è l’ultimo vino, appena nato, della Cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano, storica realtà maremmana e punto di riferimento per la zona: cinque vitigni e cinque tipi di botte per una nuova sfida all’insegna della buona cooperazione, dell’integrazione e dell’innovazione

La Cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano non sembra fermarsi. Dopo gli investimenti recenti fatti a favore della sostenibilità e per potenziare l’offerta dell’enoturismo, è nato un nuovo vino. Si chiama Poco per Pochi e nasce da un’idea di integrazione, non a caso è il risultato di un blend di 5 vitigni diversi, maturato in cinque tipi di botte. Ne abbiamo parlato con Sergio Bucci, direttore della cantina.
“La produzione di un vino come il Poco per Pochi – spiega Bucci – è frutto della volontà dei soci di dimostrare come dalla buona cooperazione possano nascere grandi prodotti. È il frutto di un’idea di integrazione e della volontà di dare valore a questa integrazione”.
Il Poco per Pochi va a completare la linea delle Vigne, un progetto lanciato pochi anni fa ma che ha già conquistato il pubblico di appassionati e gli operatori del settore grazie alla piacevolezza e alla qualità dei vini che lo includono.
Va detto però che questo nuovo vino ha anche delle caratteristiche che lo rendono differente rispetto a tutti i vini prodotti finora dalla cantina Vignaioli del Morellino di Scansano. Gli altri vini della linea Le Vigne – il Vermentino Vigna Fiorini, il Sangiovese Vin del Fattore, il Morellino di Scansano Vigna Benefizio, la riserva Sicomoro e la recente Ansonica – sono infatti accomunati dal voler valorizzare uno specifico metodo di vinificazione tradizionale come la vendemmia tardiva o la tecnica del governo all’uso toscano, o anche un vitigno o un vigneto specifico. Il Poco per Pochi, al contrario, “è un vino nuovo per il nostro territorio, diverso per uvaggio, visto che include cinque varietali diversi, tradizionali e internazionali, e diverso per tipologia di affinamento, visto che esce sul mercato dopo oltre 4 anni e la maturazione avviene in cinque tipi di legni diversi”. Ne risulta un vino rosso rubino elegante, con piacevoli note di frutti rossi (prugne, more e ciliegie) e note speziate ben amalgamate. Un vino di buona struttura, secco ma rotondo al palato con un finale fruttato ed elegante, dai tannini morbidi.
Ma cosa vuol dire per una cantina che ha un ruolo importante nel territorio la scelta di innovare in questo modo? “Questa è una cantina che vuol rispettare le tradizioni, ma farlo non significa chiudere le porte a sperimentazione o innovazione. Anzi, questa è una parte integrante del nostro lavoro quotidiano, in cantina come in vigna”. E sempre nel senso dell’innovazione e della sperimentazione sono da inserire anche i tanti investimenti fatti dalla cantina negli ultimi anni per portare a una produzione sempre più rispettosa dell’ambiente. Tra le ultime decisioni, quella di investire in una innovativa linea di imbottigliamento che verrà presto messa in opera. Con questa linea di imbottigliamento, la prima in Italia di questo tipo, la scelta è andata su un processo di lavorazione innovativo, più sicuro e salubre per il consumatore e per gli operatori, e meno impattante per l’ambiente visto che richiede consumi ridotti di energia e di acqua attraverso l’automazione e il ricircolo.
In realtà, oltre al Poco per Pochi è nato anche un altro vino, un vino passito. Anche in questo caso si tratta di una piccola produzione. Si chiama Pe’Sfizio e nasce per completare la gamma di prodotti della Cantina che aveva già degli spumanti, e una ricca selezione di vini fermi tra bianchi, rosati e rossi, da quelli di beva più facile a quelli più strutturati. “Ci mancava però un vino dolce. Nel pensarlo abbiamo voluto usare il vitigno principe della Maremma, il Sangiovese”. Le uve del Pe’Sfizio, raccolte e lavorate come quelle destinate al Governo all’uso toscano Vin del Fattore, hanno proseguito l’appassimento in cella fino alla fine di gennaio. A quel punto sono state pigiate e fatte fermentare in barrique con le bucce per 10 giorni. Dopo la fermentazione è seguita una fase di affinamento di oltre un anno. in acciaio.
Tornando al Poco per Pochi, Sergio Bucci aggiunge: “La politica della cantina, non è quella di produrre vini di fascia alta di prezzo ma ottimi vini per tutti e per tutte le tasche. È per questo che si è scelto di fare poche bottiglie di Poco per Pochi. È per noi un vino importante, ma volevamo anche dargli un nome spiritoso, facile da ricordare”. Così, dopo aver sondato le varie opzioni tra collaboratori e soci, il nome che ha riscosso il maggiore apprezzamento è stato quello scelto.
Quanto agli abbinamenti, è un vino adatto a piatti importanti, anche a base di cacciagione. Ma anche formaggi e salumi ben stagionati possono essere un perfetto abbinamento. D’altro canto, la sua piacevolezza e il suo bouquet lo rendono un vino in grado di essere apprezzato anche da solo, un cosiddetto vino da meditazione.
“Nelle nostre intenzioni – conclude Bucci – il Poco per Pochi è una bottiglia dedicata a chi ha voglia di scoprire qualcosa di diverso, qualcosa di originale e, ci auguriamo, di trovare qualcosa da ricordare e di cui parlare”.

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