Il Fiorino, una storia di successo apprezzata in tutto il mondo

Il Fiorino, una storia di successo apprezzata in tutto il mondo

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È una storia di successo apprezzata in tutto il mondo che dà lustro alla Maremma tutta, quella iniziata nel lontano 1957 da Duilio Fiorini e proseguita oggi dalla figlia Angela Fiorini e dal marito Simone Sargentoni anime del Caseificio Il Fiorino con sede a Roccalbegna. Una storia d’impresa vera, che parla di difficoltà, di sacrifici, di impegno, di lavoro e di risultati davvero straordinari…

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DI DEBORAH CORON

Il silenzio del borgo interrotto solo dal canto degli uccellini, la bellezza della natura, il lento scorrere dell’Albegna a fare da sottofondo alle chiacchiere degli anziani del paese. Chiunque decidesse di visitare Roccalbegna potrebbe trovarsi di fronte a questa scena bucolica. Attenzione, però, c’è un vulcano, anzi ce ne sono due che, ogni giorno, tengono viva, attiva e scoppiettante l’atmosfera dell’antico borgo amiatino: sono Angela Fiorini e Simone Sargentoni, anima e corpo del Caseficio Il Fiorino. Quella de Il Fiorino è una delle storie imprenditoriali più interessanti e di successo della nostra terra. I pecorini de Il Fiorino hanno portato il nome della Maremma in tutto il mondo.

Una storia di famiglia

Angela e Simone hanno raccolto il testimone dell’azienda da Duilio Fiorini, che l’aveva fondata nel 1957 forte di una tradizione familiare che risale al Settecento, quando la famiglia di pastori transumanti si stabilì a Roccalbegna.
Dal 1812, anno in cui si trovano i primi documenti della presenza di Fiorini alla “Rocca”, a oggi molto è cambiato, ma lo spirito alla base de Il Fiorino è rimasto lo stesso e poggia su tre pilastri fondamentali. Il primo è quello della qualità della materia prima: se i formaggi de Il Fiorino sono così speciali, così buoni, così eccezionali il motivo principale va cercato alla fonte, ovvero al latte. Solo il latte maremmano di prima qualità può entrare nel caseificio e solo il migliore di questo latte, già eccellente, viene scelto per le forme più pregiate che vanno a costituire l’élite della produzione. Dunque è semplice, basta cercare e lavorare il miglior latte e il gioco è fatto. Sì, in teoria, ma in pratica questo significa un grande, grandissimo lavoro svolto con gli allevatori del territorio.

Un legame forte con il territorio

Questo è uno dei più grandi meriti da ascrivere alla lungimiranza de Il Fiorino. Angela e Simone, infatti, hanno sempre cercato di mettere in pratica “politiche” anche economiche, che garantissero un legame forte, leale e trasparente con i “loro” conferitori di latte. Cosa significa politiche economiche? Significa pagare il latte ai propri conferitori un po’ di più rispetto al prezzo di mercato ottenendo in cambio la possibilità di avere latte d’eccellenza durante tutto l’anno. Agli allevatori si chiede uno sforzo ad allungare la produzione, anche nei periodi di asciutta e questo impegno viene premiato a livello economico. Una soluzione win win, direbbero gli anglofoni, che favorisce sia l’azienda che gli allevatori, ma che soprattutto crea un legame virtuoso utile all’economia del territorio.

Latte, tradizione e passione

Se il latte è il primo pilastro su cui poggia Il Fiorino, il secondo è quello legato alla tradizione, al mestiere, al know how, se vogliamo per continuare il nostro gioco linguistico tra italiano e inglese. Sono anni, decenni, secoli che a Il Fiorino si produce “il cacio” e Angela e Simone hanno imparato il mestiere al meglio, dimostrando, negli anni, talento e dedizione. Due capacità che hanno coltivato e saputo unire alla creatività e all’attenzione verso le nuove tendenze di mercato. Il tutto sempre tenendo sempre i piedi saldamente per terra “un passo dopo l’altro” come ama ripetere sempre Angela parlando del suo lavoro.
Il terzo grande pilastro dell’azienda è la passione. “Questa è una casa di lavoro” sono le parole con le quali Duilio “Il Fondatore”, ha accolto il giovane Simone Sargentoni in famiglia. “Rimasi subito colpito da questo monito – spiega Simone – e con il tempo ho capito che lavoro e passione sono due facce della stessa medaglia, senza le quali non si va avanti”. La fatica, l’impegno, le ore trascorse in azienda sono tutte scandite dalla passione per il latte, per il formaggio, per la consapevolezza di stare facendo qualcosa di importante per la Maremma. Ed è grazie a questa passione che i problemi, le difficoltà, gli inevitabili ostacoli vengono affrontati, ogni giorno, un passo alla volta.

Lavorare in sicurezza anche durante l’emergenza Covid19

Anche la mazzata del Covid e l’imprevedibilità di questo momento non hanno piegato Angela e Simone, i quali, al pari di molti altri imprenditori maremmani, si sono rimboccati le maniche e hanno affrontato subito di petto il problema, con due parole d’ordine: lavoro e sicurezza. “Continuare la produzione in questo periodo difficile – dicono Angela e Simone – è fondamentale per consentire a tutta la filiera lattiero casearia di non fermarsi. Rimanere aperti, riuscire a prendere il latte dai nostri allevatori. Continuare la produzione e garantire il rifornimento dei negozi dove i consumatori trovano i nostri prodotti è determinante per evitare che questa situazione già difficile precipiti. Continuare a lavorare significa, per noi, sostenere la filiera e l’economia del territorio”.

I grandi pecorini de Il Fiorino

Dietro i grandi formaggi de Il Fiorino, poi, c’è un grande lavoro di squadra, portato avanti da uno staff professionale e preparato. Al centro di tutto questo ci sono loro, i pecorini: tutti sono realizzati artigianalmente, lavorati accuratamente in ogni dettaglio. Ogni prodotto utilizzato dal caglio al sale di Volterra fino alle materie prime per i formaggi affinati e aromatizzati sono di primissima qualità e alla fine il risultato si sente. Le celle di stagionatura, così come la storica grotta di famiglia scavata nella roccia di Roccalbegna sono i luoghi dove i migliori pecorini riposano e maturano fino al momento opportuno.
Da qui escono i formaggi che hanno reso Il Fiorino famoso nel mondo, a partire dalla Riserva del Fondatore, fino al Cacio di Caterina e alla Grotta del Fiorini. La Riserva, dedicato a Duilio Fiorini, ma nata dall’intuizione e dal lavoro di Angela e Simone, ha ottenuto premi in tutti i più importanti concorsi nazionali e internazionali: nel 2013 conquista il primo posto al mondiale dei formaggi di Tours, nel 2014, Super Gold e secondo al mondo a Londra; Super Gold nel 2016, San Sebastian, due medaglie d’oro a Londra, 2017. A Bergen, nel 2018, la Riserva è il miglior formaggio italiano e il quinto formaggio al mondo. È storia di questi giorni le tre stelle ottenute al Great Taste britannico e la nomination ottenuta come migliore prodotto d’esportazione al mondo.

Una novità divina

La famiglia dei formaggi de Il Fiorino si è arricchita, da poco con un nuovo arrivo, il Cacio di Venere, un pecorino realizzato con latte biologico di maremma e tartufo bianchetto biologico. Assaggiare il Cacio di Venere è davvero un’esperienza divina: il primo impatto è la delicatezza dell’aroma unita a un profumo intenso. Un gusto armonico ed elegante nel quale latte e tartufo si sposano in un perfetto equilibrio senza che l’uno prevalga sull’altro. “Cacio di Venere – sottolinea Angela Fiorini – nasce anche per rispondere a una domanda e a un apprezzamento che, nel corso delle fiere, veniva rivolto verso il nostro pecorino al tartufo, soprattutto da parte di clienti nordeuropei. Mossi da questo stimolo ci siamo avventurati per realizzare un nuovo formaggio e siamo arrivati al Cacio di Venere”.

Tra Grosseto e il Monte Amiata

Dietro l’élite della produzione de Il Fiorino ci sono linee di produzione che sono gli ambasciatori della qualità e dell’eccellenza del caseificio: i classici, come i caci marzolini, il Pecorino Toscano DOP, i pecorini del Fiorini della tradizione maremma; i freschi, con le ricotte; i crudi, vere delizie realizzate con latte crudo; i biologici, gli affinati, dai quali arriveranno, presto, importanti novità. Il filo conduttore di tutta questa filiera casara è la qualità, la qualità, nient’altro che la qualità. Nelle materie prime, nella produzione, nell’organizzazione d’impresa. A questo proposito la prospettiva per il futuro de Il Fiorino, anche a livello logistico, è di rafforzare sempre più la presenza a Grosseto, mantenendo ovviamente la produzione a Roccalbegna. Il legame con il capoluogo maremmano, del resto, è del tutto naturale ed è stato reso indissolubile nel 2017, quando il Caseificio Il Fiorino è stato insignito con il Grifone d’oro. “Il premio che porto nel cuore più di ogni altro – sottolinea Simone – perché vedere riconosciuto il proprio lavoro dalla terra in cui si vive e che si ama non ha eguali”.
La storia de Il Fiorino non è la storia di un idillio, è una storia d’impresa vera, con le sue difficoltà e i suoi successi. Ma proprio per questo dà speranza, perché racconta che con sacrificio, il lavoro e la testa sulle spalle i risultati arrivano. Sempre.

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I formaggi de Il Fiorino premiati
al concorso internazionale Great Taste

Nelle scorse settimane il Caseificio Il Fiorino è stato premiato al concorso internazionale Great Taste, premio della Guild of Fine Food dedicato ai migliori prodotti food e beverage del mondo. I formaggi premiati sono stati quattro. Tre stelle per la Riserva del Fondatore e per la Riserva del Fondatore Duilio. Premi anche per Pecorino Toscano DOP e Fior di Natura

Il Fiorino si regala un’altra giornata stellare. Il concorso internazionale Great Taste, organizzato dalla storica organizzazione inglese Guild of Fine Food e riservato ai migliori prodotti food e beverage del mondo ha incoronato il caseificio maremmano. La Riserva del Fondatore ha ottenuto due premi con tre stelle, il massimo riconoscimento del contest. Oltre al tris di stelle per la Riserva, una stella è stata assegnata al Pecorino Toscano DOP stagionato e una a il Fior di natura Pecorino semistagionato biologico con caglio vegetale.

Il Premio

A selezionare cibi e bevande provenienti da tutto il mondo è una giuria di oltre 500 esperti, composta da chef, acquirenti, giornalisti, rivenditori. I lavori della giuria si svolgono per un periodo di 60 giorni durante i quali ogni prodotto viene degustato alla cieca. Il 2020 ha visto in lizza 12.777 prodotti tra food e drink. Di questi solo l’1,6 per cento, poco più di 200, hanno ottenuto tre stelle. Un risultato che conferma la Riserva del Fondatore, nell’élite mondiale dei prodotti. Ma anche le stelle del Pecorino Toscano DOP e del Fior di natura sono un grande successo visto che, in media, solo un prodotto su quattro riesce a ottenere l’ambito bollino di qualità.

Dalle stalle alle stelle

I tre pecorini premiati hanno già ottenuto riconoscimenti nell’altro contest organizzato dalla Guild, il World Cheese Awards, concorso mondiale dedicato ai migliori formaggi del mondo. Ultime in ordine di tempo, sono le 9 medaglie ottenute nell’edizione italiana svoltasi a Bergamo nell’ottobre scorso, tre delle quali conquistate proprio dalla Riserva, dal Pecorino Toscano DOP e dal Fior di Natura. La qualità della materia prima, latte altamente selezionato proveniente solo dai pascoli della Maremma, e l’unicità della lavorazione hanno fatto ancora una volta la differenza, convincendo la giuria a premiare Il Fiorino con i sigilli di eccellenza internazionale, quali sono le stelle assegnate dalla Guild of Fine Food.

I commenti

“Il Great Taste – sottolinea Angela Fiorini che guida, insieme a Simone Sargentoni l’azienda – è uno dei premi di cibo e bevande più grande e apprezzato al mondo. Siamo orgogliosi di rappresentare, ancora una volta, al meglio la nostra amata terra di Maremma. Un grande ringraziamento va in primis alla nostra famiglia, ai nostri collaboratori, ai nostri allevatori, ai nostri estimatori e a tutta la nostra Maremma che ogni giorno ci sostiene”.