Sono tanti i dolci che oggi vengono associati al Natale vuoi perché preparati in famiglia nel solco di tradizioni più o meno datate, vuoi perché prodotti dall’industria dolciaria. Tra questi abbiamo i menatelli, melatelli o anche topi, ovvero il biscotto a base di miele, uno degli ingredienti principe che lo connota
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DI ANDREA RICCHIUTI
Dicembre è per tutti sinonimo di famiglia, di momenti conviviali di ritrovo e condivisione. Dal secondo dopoguerra le festività natalizie hanno, sempre più, progressivamente assunto un tono consumistico e al contempo si è assistito ad uno svuotamento del significato originario della festa del Natale. Accanto a queste trasformazioni vi è stata una perdita delle tradizioni, anche culinarie.
Durante l’Avvento, un tempo, venivano preparati i dolci da offrire agli ospiti, ai viandanti ed ai parenti, nei giorni di festa; spesso questi dolci erano biscotti o comunque preparazioni che potevano conservarsi per un periodo piuttosto lungo, anche senza l’ausilio, allora sconosciuto, del frigorifero.
I dolci che oggi vengono associati al Natale sono quelli che le famiglie hanno perpetrato come tradizione oppure quelli che sono prodotti dall’industria dolciaria.
In Maremma, ma in parte anche nel senese, durante le festività natalizie le famiglie preparavano un biscotto chiamato con nomi diversi: menatelli, melatelli o anche topi (quest’ultimo nome sembra sia in uso solo ad Orbetello).
L’origine del nome potrebbe essere “mielatello”, cioè biscotto a base di miele, uno degli ingredienti principe che lo connota. La sua origine sembra molto antica, probabilmente era inizialmente fatto con l’acqua mielata, ossia l’acqua con cui venivano lavati i contenitori (ziri) che conservavano il miele…