Poggio Cagnano, la Boutique Winery nel cuore della Maremma Toscana. Un sogno...

Poggio Cagnano, la Boutique Winery nel cuore della Maremma Toscana. Un sogno diventato realtà!

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Realizzare il sogno di famiglia, tra fatiche, nuovi investimenti e piccole e grandi conquiste, trasformando un hobby in una nuova professione. È la bellissima mission che si sono dati Pietro ed Alessandro Gobbetti, padre e figlio, entrambi spinti dalla passione e dalla fiducia per le potenzialità della terra di Maremma, con l’azienda Poggio Cagnano Boutique Winery

Vini d’eccellenza, territorio unico, ritorno alle origini e visioni innovative: ecco gli ingredienti del successo di questa bella realtà vitivinicola situato nel cuore della Maremma Toscana sulla sommità di un colle, proprio di fronte al borgo di Manciano

di Celestino Sellaroli

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Un amore chiamato Maremma
La forza di un sogno, moltissima passione, tanta grinta e grande ambizione. C’è un po’ di tutto questo e molto di più nel progetto imprenditoriale che va sotto il nome di Poggio Cagnano Boutique Winery. Siamo nel cuore della Maremma grossetana dalle parti di Manciano, su un colle che dà il nome all’azienda e che domina l’area, spaziando dall’entroterra fino al mare dell’Argentario.
Protagonista di questa bella storia è Pietro Gobbetti vicentino che si innamora di questo angolo di Toscana e decide di eleggerlo a luogo in cui dedicarsi alla produzione di vino.
Tutto inizia nel 2002 quando viene acquistato un podere, in stato di abbandono da più di 30 anni. I lavori di recupero e riqualificazione iniziano con la sistemazione del vecchio uliveto di 5 ettari, che oggi produce un olio di grande qualità e proseguono nel 2006 con l’impianto del primo ettaro di vigneto sulla sommità del colle. Con persistenza e tenacia, su un terreno caratterizzato da pendenze estreme che rendono ogni operazione ancora più difficile, si arriva ad avere circa 2 ettari di vigneto che potranno diventare 8 grazie al recente ampliamento della tenuta a 23 ettari complessivi.

Alessandro Gobbetti

Nel frattempo Pietro viene affiancato dal figlio Alessandro che oggi conduce con entusiasmo e determinazione l’azienda. Classe ’82, dopo una laurea in architettura Alessandro intraprende una carriera nella post-produzione cinematografica che lo porta prima in Nuova Zelanda poi a Londra dove vive per 7 anni. Nel 2016, stanco della frenesia londinese e delle lunghe giornate trascorse davanti a uno schermo, torna in Italia con l’esigenza di rimettersi in gioco e con l’ambizione di dare una svolta imprenditoriale di più largo respiro all’attività vitivinicola di Poggio Cagnano.
Oggi l’azienda è un piccolo gioiello della Maremma Toscana il cui obiettivo è quello di creare vini di altissima qualità su piccola scala. Una mission centrata in pieno come dimostrano i lusinghieri apprezzamenti che i mercati riservano alle etichette di questa bella realtà vitivinicola.

Il terroir
Sono tante le componenti che incidono sul risultato finale in ambito enologico. Una di queste è sicuramente la posizione. Qui siamo ad un’altitudine di 450 m s.l.m., dove le forti escursioni termiche contribuiscono allo sviluppo nell’uva di aromi fini e freschi, viti e olivi si mescolano nel segno della biodiversità in un terreno impervio di roccia arenaria (responsabile della spiccata mineralità dei vini prodotti), circondato da boschi di querce. “Altitudine significa freschezza – spiega Alessandro –: le temperature medie sono più basse, scende l’alcol e salgono gli acidi con il risultato di vini più raffinati ed eleganti. La forte escursione termica produce risultati importanti nella sintesi degli aromi floreali e di frutta. Le maturazioni fenoliche si sviluppano fino a metà ottobre: la buccia si ispessisce, crescono così intensità e capacità di invecchiamento”.

I vigneti, curati con dedizione da Alessandro e un team di esperti consulenti, danno origine a uve rosse destinate alla produzione di due uvaggi Maremma Toscana DOC, di Sangiovese in purezza e di Rosé e a uve bianche per la produzione di Vermentino. “Dal 2015 – sottolinea ancora Alessandro –, abbiamo avviato la conversione al biologico. Più che una scelta è stata una diretta conseguenza delle favorevoli condizioni climatiche dovute soprattutto all’altitudine, che garantisce un vento costante secco e fresco. Entrare nel biologico significa non usare chimica nel vigneto, non fare diserbo, non utilizzare pesticidi di sintesi. Le rese molto basse, oltre a produrre vini di grande struttura e carattere in un ridottissimo numero di bottiglie, consentono di utilizzare metodi di vinificazione particolari e ricercati. Per fare emergere ogni sfumatura del terroir, in cantina si effettuano microvinificazioni”.

Tra presente e futuro
L’azienda produce circa 8.000 bottiglie, ma l’obiettivo è quello di raggiungere le 20.000 bottiglie l’anno, mantenendo le caratteristiche esclusive dei vini.
Entro quest’anno l’azienda ha inoltre in programma l’apertura di un punto vendita e di uno spazio per degustazioni all’interno della tenuta. La cantina, piccola ma super accessoriata e curata nei minimi dettagli, riflette anche tutto il gusto estetico, il background e la passione per il design di Pietro e Alessandro.
Tanta ricerca, molti viaggi intorno al mondo per trarre ispirazioni e migliorarsi, numerosi eventi e importanti fiere di settore tengono impegnato Alessandro che sta vedendo la realizzazione di un sogno di famiglia, tra fatiche, nuovi investimenti e piccole e grandi conquiste, trasformando un hobby in una nuova professione.
“Ci stiamo impegnando – sottolinea Alessandro – per realizzare l’ambizioso progetto di far conoscere e crescere Poggio Cagnano, attraverso le vetrine più strategiche, mantenendo fermi i valori che ne contraddistinguono l’identità. I nostri sono vini realizzati con vinificazioni su misura e affinamenti gentili, in un territorio d’alta quota e dalla spiccata mineralità; vini che vanno raccontati e assaggiati nei contesti migliori, come quelli scelti per gli eventi a cui stiamo partecipando”.


I vini
Tra i plus della Cantina vi è sicuramente l’attenzione sartoriale nei confronti dei propri prodotti. Il vigneto in conversione biologica e un terroir unico, quasi di montagna, amplificano il carattere dei vini.
Dalla selezione dei filari migliori nasce Altaripa, il Sangiovese in purezza che risuona le più fini armonie territoriali e che a queste altitudini (450 m) trova un habitat ideale per esprimere le sue caratteristiche più eleganti. “Un vino che sin dalla prima annata ha definito la nostra identità”.

Dalle rocce arenarie affiorano vigne ricche di “mineralità” che producono un cru imponente dove si stratificano infiniti dettagli tutti da scoprire nel Cabernet Sauvignon che porta appunto il nome di Arenario. “Il Cabernet proviene da una piccola parcella che ne influenza molto le caratteristiche, dando origine ad un supertuscan estremamente territoriale”.
Da non dimenticare il blend Selvoso – Cigliegiolo e Sangiovese – in cui i vitigni esprimono carattere, freschezza dando vita ad “un vino fresco che riassume tutti i sentori del territorio”.
Ma non finisce qui perché proprio alla recente edizione 2018 di Prowein che si è svolta a Dusseldorf dal 18 al 20 marzo la giovane azienda ha presentato in anteprima due nuovi vini. Si tratta di Nebula Gialla e Nebula Rosa: un fresco Vermentino Maremma Toscana e un rosé a base di Sangiovese. Entrambi annata 2017, una produzione di circa 1000 bottiglie per ciascuna tipologia.
“Abbiamo scelto – spiega Alessandro Gobbetti – un palcoscenico di lancio, quello del Prowein, estremamente sfidante per il debutto dei nostri nuovi nati. Il nostro progetto di produrre vini eleganti, di territorio su piccola scala ci sta dando grandi soddisfazioni e tanti stimoli in molteplici direzioni. I nuovi “bianchi” sono un altro tassello che andiamo a inserire”.
Info: www.poggiocagnano.it

Articolo pubblicato nel nr. di aprile 2018 di Maremma Magazine