Un “Patto per lo Sviluppo” per uscire dal pantano

Un “Patto per lo Sviluppo” per uscire dal pantano

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L'EDITORIALE DEL NR. 9 DI NOVEMBRE 2018
DI CELESTINO SELLAROLI

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“Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa in quale porto vuole approdare”. Partiamo da qui, da una massima del filosofo romano Lucio Anneo Seneca per parlare di economia e dei possibili e auspicabili approdi, sull’onda di una ripresa, peraltro ancora da decifrare. Lo spunto per approfondire questi temi ci viene offerto dalle assise generali di Confindustria Toscana Sud – delegazione di Grosseto di scena il 26 ottobre a Follonica presso la Fonderia Leopolda, che ha accolto i principali portatori di interesse del panorama economico toscano per una riflessione volta a favorire la crescita delle imprese esistenti, sostenere nuove iniziative e attrarre ulteriori investimenti.
Prima ancora, nel luglio scorso, era stata la Giornata dell’Economia a dare interessanti spunti circa lo stato di salute del territorio, offrendo nell’occasione, oltre all’analisi (fredda) dei dati, anche delle proposte concrete su come modificare le dinamiche negative del nostro sviluppo.
Allora emersero due criticità rilevanti: un’economia maremmana bloccata a causa dei deficit infrastrutturali e a rischio declino perché gradualmente in perdita rispetto ai motivi che avevano garantito il benessere alle generazioni precedenti, e la contemporanea incertezza sulle scelte da parte del nuovo Governo sui temi prioritari per tutta l’area (Corridoio tirrenico, in primis). Tutte questioni ancora inesorabilmente presenti sul tappeto, ma rispetto alle quali, perlomeno, si cerca di individuare delle soluzioni.
Ebbene, il porto in cui approdare, per tornare alla metafora iniziale, è quello della concertazione, così come delineata dal presidente della delegazione di Grosseto di Confindustria Toscana Sud Francesco Pacini che, proprio in occasione delle assise generali, partendo da una disamina della situazione imprenditoriale, economica e demografica della provincia, ha chiesto alle istituzioni locali, alla Camera di Commercio, alle associazioni e ai sindacati di costruire un tavolo di lavoro per l’elaborazione di un patto per lo sviluppo del manifatturiero e degli altri settori produttivi del grossetano.
Il tavolo – ha sottolineato Pacini – dovrà essere un luogo in cui far emergere un rinnovato impegno delle parti sociali e delle istituzioni a perseverare nella realizzazione delle infrastrutture necessarie all’attrazione di nuovi insediamenti e alla crescita delle attuali imprese. (…) Un luogo in cui si condividano con le amministrazioni pubbliche i positivi esempi di semplificazione amministrativa e di fiscalità di vantaggio a favore delle nuove iniziative imprenditoriali”.
La proposta di un momento concertativo, finalizzato alla condivisione di una piattaforma di azioni per la crescita della provincia di Grosseto, è stata accolta positivamente dai presenti, tanto da portare il presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno Riccardo Breda – che già in occasione della Giornata dell’Economia del luglio scorso aveva lanciato l’idea della cabina di regia territoriale per lo sviluppo, coordinata dalla stessa Camera di Commercio, in qualità di soggetto di riferimento delle imprese – a proporre anche una data di avvio dei lavori (il 7 novembre).
Il Tavolo, secondo gli orientamenti di Breda, coinvolgerà tutte le rappresentanze delle categorie economiche e sindacali e garantirà un continuo confronto e aggiornamento sulle attività da realizzare ed in corso e porterà alla definizione di un documento congiunto da presentare alla Regione e alle autorità di Governo.
Dati economici e trend di sviluppo evidenziano infatti che l’area della provincia di Grosseto, penalizzata da un pesantissimo deficit infrastrutturale, necessita urgentemente di precisi interventi costruiti su misura – un “patto per lo sviluppo” appunto – che includa finanziamenti, defiscalizzazioni, azioni straordinarie per le aree depresse, in grado da incidere fin da subito sul declino economico in corso senza dover attendere i tempi lunghi della realizzazione delle dotazioni infrastrutturali.
Ciò che serve al nostro territorio – spiega il presidente Breda – è una visione di sviluppo condivisa da tutte le categorie economiche e dal mondo del lavoro. Ci sono tutte le condizioni perché la provincia di Grosseto sia vista come un’area di crisi complessa, quale invece non è riconosciuta ufficialmente. Servono interventi rapidi e incisivi. Lo scopo del Tavolo sarà proprio far partire dal cuore del mondo economico e del lavoro le proposte da presentare alle Istituzioni regionali e nazionali. Un percorso determinante, quindi, che si propone di sottoporre proposte precise per disegnare una via per lo sviluppo, a fronte di un’atmosfera di immobilismo che sembra gravare sul destino economico della provincia”.
Bene, tutto questo è da apprezzare per provare a risolvere questioni delicate che meritano la massima attenzione. E dunque per approdare, con il vento favorevole, nel porto dello sviluppo. Ci arriveremo? Chissà, la speranza è che alle parole seguano fatti concreti in grado di portare alla meta.
Intanto, chiudiamo con le considerazioni della vicepresidente nazionale di Confindustria Antonella Mansi che alle assise generali a Follonica, così ha concluso il suo intervento: “Le potenzialità di questa terra devono diventare ambizioni, quindi ben venga un patto per lo sviluppo del territorio”. Parole sagge, che sottoscriviamo in pieno. Ormai che questa terra abbia delle potenzialità lo sanno anche i sassi. Vediamo se, prima o poi, riusciamo a fargliele anche esprimere!