E ora? Piccola riflessione di un imprenditore… al tempo del Coronavirus

E ora? Piccola riflessione di un imprenditore… al tempo del Coronavirus

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L'EDITORIALE DEL NR.DI APRILE-MAGGIO 2020
DEL DIRETTORE CELESTINO SELLAROLI

Dopo la sosta forzata del mese scorso, causa emergenza Coronavirus, che non ci ha consentito di stampare il numero di aprile (pubblicato solo on line), torniamo in edicola (ed ovviamente anche sulla nostra piattaforma digitale) con un’edizione importante, ricchissima di contenuti.
A far da apripista – e non poteva essere diversamente – è uno speciale, di ben 48 pagine, dedicato all’impatto che questa terribile pandemia sta avendo in Maremma. Una pandemia che ha messo in ginocchio tutto e tutti, con conseguenze ancora da decifrare e danni (economici, sociali e aggiungerei anche psicologici) certissimi, al momento difficili da quantificare, ma sicuramente ingenti, al punto che ci sarà da rimboccarsi le maniche – e neanche poco – per farvi fronte e non andare a picco.
A fase 2 non ancora avviata (nel momento in cui scriviamo) il pensiero, oltreché naturalmente alle vittime del Covid-19, va a coloro che sono stati costretti a chiudere baracca e burattini per due mesi ed oggi sono chiamati a ripartire (forse), in un nuovo mondo, così come tratteggiato dallo tsunami che si è abbattuto in questo drammatico inizio 2020, nel quale è stata tracciata una profondissima linea di demarcazione tra un prima ed un dopo Coronavirus.
Mettendosi nei panni di chi fa impresa, cosa peraltro non difficile, dato che Maremma Magazine è un’impresa editoriale che sta sul mercato da 17 anni, mai avremmo pensato di ritrovarsi a scrivere un editoriale così intriso di incertezze verso il futuro. È impossibile prevedere cosa succederà di qui a breve e quanto le nostre vite cambieranno nei prossimi mesi. Di sicuro, non potrà tornare tutto come prima. Non è con un click che si rimette in moto l’economia. Non è con un click che ripartiranno i consumi. Non è con un click che potremo voltare pagina. Ci sarà tanto disorientamento tra gli esseri umani, probabilmente cambieranno le priorità di ognuno di noi, le relazioni sociali non saranno più le stesse. Così come diversa sarà la nostra percezione del mondo.
Tornando agli aspetti imprenditoriali non c’è cosa più deleteria dell’incertezza. Perché quando vivi alla giornata non puoi programmare, non puoi capire che strada prendere, non sai su quali risorse potrai contare, ecc. ecc. Però una cosa la sai. Sai che devi andare avanti, che non puoi arrenderti, che devi inventarti qualcosa, che hai fatto tanta strada e non puoi gettare la spugna. No, non puoi farlo, perché l’impresa che hai costruito è un qualcosa di vivo, che ormai alligna in te. Ed anzi, di più, per tantissimi imprenditori è come un figlio che ha bisogno di attenzioni, anche e soprattutto nei momenti di difficoltà. E allora cerchi appigli, a destra e a manca, per non disperdere energie e continuare a combattere contro il nemico che, in questo caso, se da un lato si chiama Covid-19, dall’altro assume le sembianze dello sconforto e della rassegnazione, da cui è necessario affrancarsi nella consapevolezza che non possa finire tutto così e che ci dovrà pur essere una strada per superare questa delicatissima situazione.
Confesso che, in questi giorni drammatici, per ricaricarmi, sono andato a rileggere alcuni editoriali scritti in momenti cruciali della mia storia imprenditoriale, come il primo del lontano marzo 2003, oppure quello venuto giù di getto in occasione del decennale nel 2013 o, ancora, quello più recente che ha accompagnato il 15° compleanno festeggiato nel 2018. In ognuno di quei testi ho ritrovato entusiasmo, passione e voglia di guardare con fiducia al futuro. Stimoli importanti che, anche se in questo momento sembrano persi, devono necessariamente essere ritrovati…
Insomma, lo avrete capito l’avvilimento è enorme, la preoccupazione è doppia, ma ancora più robusto è il desiderio di non desistere e di non mollare. Questo nostro progetto di valorizzazione del territorio chiamato “Maremma Magazine” che stiamo portando avanti ormai da 17 anni e nel quale crediamo fortissimamente, ha ancora molto da dare. E ce la metteremo tutta per superare le difficoltà…
In fin dei conti è nei momenti bui che è necessario tirare fuori il meglio di sé, magari cercando di dare seguito alle parole, piene di speranza, di Albert Einstein che, nell’opera (una raccolta di saggi brevi) “Il mondo come io lo vedo” del 1934, così definisce le crisi:“La crisi è la più grande benedizione per le persone e le
nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla”.

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