Grosseto capitale della Maremma…

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L'EDITORIALE DEL NR. DI LUGLIO 2016 DEL DIRETTORE CELESTINO SELLAROLI

Grosseto capitale della Maremma…

di Celestino Sellaroli

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“Grosseto di Maremma sei regina e la tua gente è forte e generosa…”. Partiamo da qui dall’incipit dell’inno del Grosseto Calcio per analizzare un tema: quello del ruolo, reale ed auspicabile, del comune capoluogo rispetto alla provincia e dunque alla Maremma.
Lo facciamo adesso per due motivi.
Il primo è perché a Grosseto si sono svolte recentemente le elezioni amministrative che hanno sancito la vittoria della coalizione guidata dal nuovo sindaco Anton Francesco Vivarelli Colonna. Dopo dieci anni di amministrazione Bonifazi, che non ha certo brillato per intraprendenza e innovazione, in tutti i campi, turismo in primis, si riparte da zero nella speranza che qualcosa cambi e che arrivino quelle politiche turistiche che in questi anni sono innegabilmente mancate.
Il secondo motivo per cui ne parliamo adesso è dato dalle recenti modifiche normative sia a livello nazionale che regionale, che hanno di fatto stravolto gli assetti istituzionali del comparto turistico soprattutto in ambito locale.
L’abolizione delle Province (ma erano davvero così inutili? E soprattutto tale soppressione ha portato tutti questi mirabolanti benefici e risparmi per le casse dello Stato?) ha messo in moto, in Toscana, il riordino delle funzioni in materia di Turismo, modificando il quadro delle competenze amministrative di Regione e Comuni. Un riordino sancito dalla Legge regionale 25/2016 che, approvata il 18 marzo scorso, vede assegnare ai comuni, ed in particolare a quelli capoluogo di provincia, un ruolo sempre più centrale. Basti pensare al tema dell’accoglienza e delle informazioni turistiche relative all’offerta territoriale e sovracomunale. Quest’ultima da esercitarsi in forma associata oppure da affidarsi, nel caso in cui i Comuni decidano di non occuparsene, alle amministrazioni comunali dei centri capoluogo di provincia.
Le modifiche introdotte dalla Legge regionale 25/2016, avranno ovviamente un riflesso importante anche in materia di promozione turistica con i comuni chiamati a fare un passo avanti, anche per reinventare il loro rapporto con la Regione dopo l’abolizione delle Province che fino ad oggi facevano da intermediari. «Oggi – spiega in proposito Stefano Romagnoli, responsabile del settore promozione turistica, legislazione turismo e commercio della Regione Toscana – la legge dà una grande autonomia ai territori, ma perché questa rappresenti una vera opportunità per il turismo in Toscana è necessario che ci sia un raccordo tra i vari livelli, locale e regionale. Con l’abolizione delle Province sono venuti meno, peraltro, anche molti vincoli amministrativi legati agli ambiti territoriali e questo permette ai Comuni di aggregarsi non solo per lavorare, in forma associata, sulla destinazione, ma anche su singoli prodotti. Ma questo implica, da parte di tutti, un cambiamento importante nel modo di pensare il “fare turismo” e anche i rapporti territoriali».
In questo quadro si inserisce anche l’istituzione dell’Agenzia Toscana Promozione Turistica che se da un lato colma il vuoto delle APT (a distanza di 6 anni dalla loro abolizione), dall’altro rappresenta oggi il punto di riferimento unico per le relazioni tra i territori e la Regione in materia di promozione turistica.

Insomma, anche a livello regionale e di governance, c’è tanta carne al fuoco, per cui vedremo cosa succederà.
Di fatto, per tornare al tema iniziale, fino ad oggi la città di Grosseto (che pure vanta oltre un terzo della popolazione dell’intero territorio provinciale) non ha mai avuto sussulti degni di nota, scatti in avanti in grado di fare la differenza. Anzi, di più, ha sempre vissuto di luce riflessa rispetto al più conosciuto brand Maremma, al punto che la nostra è una delle poche realtà italiane in cui il brand territoriale di destinazione (la Maremma, appunto) ha più riconoscibilità, peso e appeal del brand del capoluogo (Grosseto).
Fare di più e meglio, dunque, si può. Del resto basta poco… Quindi, l’auspicio è che finalmente si materializzi il progetto di elevare Grosseto a capitale della Maremma, dando maggior forza, con idonee politiche, azioni e strategie, al comune capoluogo che ha bisogno di ritrovare, rispetto al territorio, una sua centralità, oltreché un suo ruolo preciso. È questa una delle maggiori sfide che attendono i nuovi amministratori. Il momento, anche in relazione alla nuova normativa vigente in materia, pare essere propizio. Speriamo che nei prossimi cinque anni l’idea di una città viva si trasformi in qualcosa di concreto… e che Grosseto, in questo arco temporale, inizi (sarebbe già qualcosa) ad assumere le sembianze di un vero capoluogo di provincia che fino ad oggi non ha mai avuto!

Grosseto (2)