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L'EDITORIALE DEL NUMERO DI LUGLIO 2015

Voglia d’estate in Maremma!

di Celestino Sellaroli

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Sono tanti gli spunti di riflessione – da condividere con i nostri affezionati lettori – che ci arrivano in questa caldissima estate, appena iniziata. Spunti che toccano aspetti importanti del nostro vivere sociale e dunque, proprio per questo, meritevoli di approfondimenti, a mente fredda – per quanto possibile di questi tempi! – ovvero scevri dai condizionamenti imposti da quell’emotività ed istintività che porta talvolta a non essere obiettivi sui temi sui quali si è chiamati a disquisire e/o a ragionare.

Il primo è offerto dalla questione del murale realizzato a Grosseto che ha diviso la città tra favorevoli e contrari.
La vicenda è nota. Nel contesto della sezione arte del premio Mario Monicelli promosso dalla Fondazione Grosseto Cultura si decide di riqualificare (secondo gli organizzatori) o di deturpare (secondo i detrattori) una parete in cemento posta tra le Mura medicee ed il carcere ottocentesco, tra via Saffi e via Amiata, attraverso un’opera di arte pubblica.
L’iniziativa è seguita e coordinata dal Cedav, diretto da Mauro Papa, che affida la realizzazione del graffito o dello scempio, sempre a seconda dei punti di vista, a Zed One, uno – a quanto si dice – tra i più quotati street artist in circolazione, selezionato attraverso un’open call nazionale, da un’apposita commissione scientifica dello stesso Cedav, presieduta da Chiara Rapaccini, compagna del grande regista romano.
L’opera viene ultimata, ma prima ancora del vernissagge iniziano le polemiche.
La più eclatante è quella di Francesco Mori, artista grossetano decisamente quotato (è sua la firma sul drappellone del Palio di Siena del 2 luglio 2015) che per un giorno intero sosta davanti al realizzando murale con un cartello che non ha bisogno di spiegazioni: “Scempio in corso”.
La notizia rimbalza sulla stampa, sulle TV e naturalmente sul web e sui social dove iniziano i dibattiti. E la città – come spesso accade – si divide tra favorevoli e contrari.
A tanti il graffito piace ad altrettanti no. C’è chi si limita a giudicare l’opera (impresa peraltro ardua in assenza di strumenti tecnici e/o professionali utili alla causa), chi contesta la location, giudicata troppo vicina ad un monumento sacro per i grossetani come le Mura medicee. Chi critica il titolo dell’opera “La speranza è una trappola” estrapolata da una frase tratta da una delle ultime interviste rilasciate dal maestro Monicelli poco prima della sua scomparsa avvenuta qualche anno fa. E c’è anche chi la butta in politica e prende spunto da questa vicenda per attaccare l’amministrazione comunale rea di non fare (mai) abbastanza per salvaguardare, tutelare, preservare e far crescere questa città. O forse semmai “colpevole” di fare anche troppo e di essere addirittura più avanti rispetto alla cittadinanza che ancora non è pronta per questo tipo di arte (così moderna). Ma lo sarà…
Insomma, polemiche su polemiche che ci hanno incuriosito al punto da dedicare (nelle pagine che seguono) un approfondimento che ci auguriamo possa evolvere in discussione costruttiva anche su questa testata.
Per adesso abbiamo sentito le posizioni in campo attraverso i due personaggi chiave della vicenda: da un lato, Mauro Papa il direttore del Cedav ideatore del progetto in questione, che difende a spada tratta tutto ciò che è stato fatto fin qui (sia in merito al murale che su altri fronti), dall’altro Francesco Mori, di cui si diceva prima, che – fresco di presentazione in Palazzo Sansedoni a Siena del Drappellone di Provenzano per il Palio del 2 luglio 2015 –, ha invece preso una posizione durissima nei confronti del murale in primis, ma più in generale nei confronti della linea artistica che l’amministrazione comunale pare abbia deciso di avallare e sostenere in questi ultimi anni.
Ovviamente questo per quanto ci riguarda è solo l’inizio e siamo disponibili anche – ove fosse d’interesse – ad aprire un dibattito più allargato aperto a coloro che vorranno provare a fornire contributi per vivacizzare una città sonnolenta che, si sa, nel periodo estivo invece di animarsi va ancora di più in catalessi (il che per essere un capoluodo di provincia è tutto dire…), preferendo dedicarsi ai bagni al mare, piuttosto che all’animazione e/o alle riflessioni approfondite di carattere culturale… Del resto la voglia d’estate qui ed in Maremma è sempre tanta. Peccato solo che duri poco (sempre meno) e che le stagioni turistiche siano sempre più con il fiato corto (ma questo è un altro tema, su cui magari torneremo).

Ecco questo doveva essere il primo dei tre spunti di riflessione che avevamo in scaletta. Ma considerando lo spazio che ha preso preferiamo fermarci qua.
Della mancata nomina di Leonardo Marras ad assessore nella nuova giunta guidata dal neo eletto presidente Enrico Rossi e del Grosseto Calcio la cui permanenza nel calcio professionistico è (nel momento in cui scriviamo) appesa ad un filo, parleremo un’altra volta…

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