L'EDITORIALE DEL NR. DI MAGGIO 2019
DI CELESTINO SELLAROLI
****
È un grido d’allarme, quasi disperato, quello che si è levato, forte e chiaro, il 17 aprile scorso dalla sede di Grosseto della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, in occasione della giornata di mobilitazione, organizzata dalla stessa Camera di Commercio, per presentare i risultati del “Tavolo di lavoro per lo sviluppo del territorio della provincia di Grosseto”, messo in piedi sul finire dello scorso anno, su input del presidente dell’ente camerale Riccardo Breda.
Riuniti nella circostanza c’erano i rappresentanti di tutto il mondo economico e produttivo, delle associazioni di categoria e dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl, chiamati a rivendicare una sorta di diritto alla crescita, ovvero azioni concrete per mettere fine al lento declino che sta interessando la provincia di Grosseto, ormai da tanti (troppi) anni, nei più svariati ambiti: demografici, economici, sociali e… chi più ne ha, più ne metta.
Una manifestazione compatta e molto partecipata che ha visto l’intero territorio – mai così unito – marcare, con orgoglio, una posizione netta e ferma, sintetizzabile con lo slogan “Sì, Grosseto va avanti” che ha ispirato la giornata e che dà il titolo ad un documento programmatico condiviso da tutti gli attori, nel quale si elencano le misure da adottare – e presto – perché ormai il tempo per stare fermi al palo è finito da un pezzo.
Per annunciare un percorso di rivendicazioni, attraverso una protesta composta ed educata, ma decisa, sono intervenute, per la prima volta nella storia della provincia, tutte le associazioni datoriali e sindacali. Nel dettaglio hanno risposto all’appello quindici sigle (in ordine alfabetico): ANCE – Associazione Imprese Edili e Complementari, CIA Grosseto, CNA Grosseto, Coldiretti Grosseto, Confagricoltura Grosseto, Confartigianato Grosseto, Confcommercio Imprese per l’Italia Grosseto, Confesercenti delegazione di Grosseto, Confindustria Toscana Sud, Federalberghi della Maremma e del Tirreno, Legacoop Toscana, Cgil Grosseto, Cisl Grosseto, Uil Grosseto, Ugl Grosseto.
Il documento, partendo da una fotografia dello stato dell’economia provinciale (tutt’altro che in salute), “individua una serie di interventi indispensabili per invertire il trend involutivo ed assicurare almeno una prima fase di sviluppo. Vuole pertanto essere una presa di coscienza, forte e chiara, rispetto a questo stato di cose ponendo in essere, nell’ambito di un condiviso sistema di valori che pone al centro la dignità del lavoro e la dimensione sociale dell’impresa, un sentimento comune, per avviare un percorso di rilancio della crescita e della competitività”.
Ne è venuta fuori una complessa e unitaria piattaforma rivendicativa, suddivisa in vari ambiti di intervento, che riguardano comparti strategici, quali: infrastrutture per la mobilità e per il diportismo, attrazione investimenti, trasferimento tecnologico, infrastrutture digitali ed energetiche, lavoro istruzione e formazione, agricoltura e agroindustria, commercio, turismo/cultura.
In pratica, un ampio ventaglio di proposte e richieste verso la politica e le istituzioni locali e nazionali, per la cui attuazione sono stati individuati anche dei soggetti di riferimento: il
Comitato Promotore a cui partecipano i membri designati da ogni sottoscrittore (che stilerà anche un cronoprogramma delle iniziative tese a stimolare la realizzazione dei progetti, a partire dalle priorità individuate) e la Cabina di Regia, composta dal presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, dal presidente della Regione Toscana (o suo delegato) e da un rappresentate delle amministrazioni locali (preferibilmente il sindaco del Comune di Grosseto in qualità di presidente della Provincia), per dare attuazione alle iniziative previste e garantire un continuo confronto e aggiornamento sulle attività da realizzare con il Comitato Promotore; alla Cabina di Regia sono invitati, per quanto di competenza, anche i Parlamentari eletti nella provincia di Grosseto.
Insomma, le proposte ci sono, i soggetti di riferimento anche, la compattezza e la condivisione d’intenti idem. Manca “solo”… l’attuazione del piano…
Chiudiamo con le parole di Giuseppe De Rita e Antonio Galdo tratte dal libro “Prigionieri del presente” per Einaudi editore, contenute nella premessa al documento programmatico. “In tutto il mondo industrializzato è in corso un profondo
processo di trasformazione, l’uomo non pare più essere in grado a governare la modernità… (…) L’occidente sta facendo i conti con la separazione tra società e politica. Due mondi ormai incomunicabili distanziati da un reciproco distacco, che si nutre di rancore, indignazione, rabbia. Emozioni e non più interessi o appartenenza… Guai a rassegnarsi… un nuovo ciclo avrà la sua genesi nelle risposte che riusciremo a dare alle grandi istanze che angosciano il mondo trasformato dalla globalizzazione…”.
E la Maremma, con questa iniziativa, dimostra che di rassegnarsi non ha proprio voglia, ma anzi avanza le sue istanze e vuole cominciare ad avere risposte!