Arezzo Intour, un’idea geniale quasi da replicare…

Arezzo Intour, un’idea geniale quasi da replicare…

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L'EDITORIALE DEL NR. 5 DI LUGLIO 2018

Arezzo Intour, un’idea geniale quasi da replicare…

DI CELESTINO SELLAROLI

Nel mare magnum dei comunicati che quotidianamente arrivano in redazione ce n’è uno che ha catturato immediatamente la nostra attenzione (e mia in particolare). Lo riportiamo di seguito, quasi integralmente, perché lancia un progetto decisamente interessante ed originale, che magari potrebbe essere replicato, con i dovuti aggiustamenti, anche a Grosseto e più in generale alla Maremma. Parliamo di Arezzo Intour, una Fondazione in partecipazione – di recente costituzione – che nasce per gestire e promuovere la destinazione turistica Arezzo con azioni di regia e governance del territorio e di destination marketing. Temi da sempre cari a chi scrive.

Il comunicato si presenta così: «La governance del turismo 4.0: ecco “Arezzo Intour  innovation & tourism”, la neonata Fondazione con cui sarà gestita l’intera destinazione turistica Arezzo. Turismo e innovazione sono le due anime di questa nuovissima esperienza, ad oggi unica in Italia, che basa la sua operatività sulla sinergia tra pubblico e privato, attraverso meccanismi di reale condivisione e attivazione di processi virtuosi.

Il Comune di Arezzo ha appena chiuso il triennio 2015- 2017 con una crescita storica che ha visto un più 36 per cento di presenze nelle strutture ricettive della città; ecco allora che la nascita della Fondazione è un passo obbligatorio per offrire sistematicità all’offerta turistica del territorio e gestire il turismo in modo professionale ed innovativo. Arezzo Intour, realtà pubblica senza scopo di lucro, che ha il Comune di Arezzo come socio fondatore, unisce i vantaggi principali dell’ente pubblico quali la garanzia di trasparenza, l’accesso alle opportunità di finanziamento e servizi, con il dinamismo dell’imprenditoria privata. Oltre a un’indispensabile flessibilità gestionale, infatti, per Arezzo Intour, sarà possibile accedere in modo più agevole a contributi di varia natura (5 per mille, sponsor, donazioni, art bonus, etc) e sviluppare attività in grado di produrre introiti da reinvestire nello sviluppo e nella crescita della Fondazione stessa. Innovativo anche il modo in cui verrà composto il board della Fondazione. Affinché l’attività dell’ente possa essere largamente e realmente condivisa si è voluto incentivare la partecipazione anche di piccoli privati, abbattendo barriere economiche limitanti.

Si potrà diventare soci secondo due diverse modalità: ci saranno soci partecipanti (che dovranno garantire un contributo importante di adesione) e soci sostenitori (a cui sarà chiesto un contributo minimo valutabile anche in servizi). Il cda di Arezzo Intour sarà composto da 6 persone di cui 3 nominate dal comune e 3 espresse dai soci (2 dai soci partecipanti e 1 dai soci sostenitori). Tutti potranno partecipare alle scelte strategiche della destinazione. La Fondazione in partecipazione supera così il concetto di “tavoli”, “osservatori”, “gruppi di lavoro”, dando vita ad un ente dove le strategie e le linee guida verranno decise e messe in pratica dagli attori principali del territorio. Arezzo Intour prevede anche un’assemblea per altri enti pubblici che potranno aderire in modo gratuito alla Fondazione e costruire insieme al Comune di Arezzo strategie di area vasta che superino i confini territoriali.

Un progetto così originale da dover cambiare anche “il linguaggio” del turismo: si è infatti dovuto trovare un nome nuovo per indicare una struttura che fino ad oggi non esiste. E così il DMO (Destination Management Organization) diventa DDM (Digital Destination Management) il nuovo modello operativo, “nativo digitale” che farà dell’innovazione il suo pilastro. Il DDM vedrà la formazione di un vero e proprio laboratorio di idee che porterà alla costruzione di contenuti e servizi digitali grazie a un team di web & social media specialist.

Il Comune di Arezzo investirà importanti economie a sostegno di Arezzo Intour, e fornirà un supporto fondamentale anche in termini di forza lavoro. Inoltre, altra importante novità a livello nazionale, sarà il primo Comune a legare l’intero introito della tassa soggiorno a questa nuova realtà che, da statuto, si dedicherà completamente alla gestione della destinazione. Un modo per garantire che il 100 per cento dei proventi sia finalizzato al turismo. Si attiva così un evidente circolo virtuoso: più la Fondazione lavorerà bene, maggiori risorse avrà da reinvestire nella sua attività.

Una sfida ambiziosa che mette nelle mani di questo nuovo ente attività importanti come il miglioramento dell’informazione e dell’accoglienza, la gestione del brand turistico e del marketing territoriale fino ad arrivare al coordinamento dei grandi eventi e dei rapporti con gli stakeholder locali, non ultimo, il rafforzamento di sinergie con tutte le altre eccellenze del territorio provinciale. Arezzo Intour è il risultato di un progetto che nasce due anni fa nella mente dell’assessore al turismo del Comune di Arezzo, Marcello Comanducci con l’obiettivo di far emergere la città toscana, bellissima ma ancora poco conosciuta, nel panorama turistico nazionale».

Che dire? L’idea sembra geniale e vincente. Si tratta di un progetto che mette a sistema e lega termini come turismo, tecnologia, innovazione, programmazione, aggregazione, informazione, promozione, strategia, sinergia pubblico-privato, organizzazione. Potrebbe diventare un modello anche per altre realtà, come ad esempio la nostra? Chissà, intanto l’abbiamo segnalata e rilanciata. Del resto come diceva Albert Einstein: «La creatività è contagiosa. Trasmettila anche agli altri»

Il tema vi interessa? Dite la vostra; scriveteci via mail a redazione@maremma-magazine.it. Il dibattito è aperto.