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“Infrastrutture: motore per lo sviluppo”. Fondamentali per far crescere il territorio e la sua economia!

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Il futuro viaggia sempre su strada, per cui adeguare le infrastrutture significa sostenere il territorio e le sue aziende creando vantaggi competitivi per chi vuole fare impresa. È la sintesi delle Assise generali di Confindustria Toscana Sud – delegazione di Grosseto tenutesi il 9 ottobre scorso e dedicate al problema delle vie di comunicazione, non solo della provincia di Grosseto, ma dell’intera area vasta. Un problema che resta sentito e impedisce il pieno sviluppo delle potenzialità di questa parte della Toscana.

L’appuntamento annuale di Confindustria Toscana Sud – Delegazione di Grosseto è stato un momento di riflessione sulle due arterie principali la cui situazione grava sulle spalle della Maremma, la Due Mari e la Tirrenica, nonché le vie di collegamento alle zone amiatine e alle colline metallifere

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Come ogni anno Confindustria Grosseto ha organizzato una giornata dedicata all’analisi dell’economia locale. Lo spunto di riflessione di questa edizione, che si è svolta il 9 ottobre scorso a Grosseto alla presenza del Governatore della Regione Toscana Enrico Rossi, del vice presidente di Confindustria Antonella Mansi, del presidente di Confindustria Toscana Sud – Delegazione di Grosseto Mario Salvestroni e del direttore Irpet Stefano Casini Benvenuti, è stato offerto dalla situazione infrastrutturale della nostra provincia, ma non solo. Nell’occasione lo sguardo è andato anche alle prospettive per l’economia della Toscana del sud in un’ottica di maggiore condivisione e programmazione.
È stato dunque un momento per riflettere sui ritardi che impediscono lo sviluppo dell’economia di questa parte della Toscana, in particolare la mancanza delle strutture viarie, come la Due Mari e la Tirrenica, nonché le vie di collegamento alle zone amiatine e alle colline metallifere e su tutti gli aspetti infrastrutturali. Nello specifico il direttore dell’Irpet, Stefano Casini Benvenuti, ha illustrato l’analisi dello stato di salute dell’economia maremmana con uno particolare riferimento al suo sviluppo se fossero realizzate le principali infrastrutture viarie.

Nel chiedere il completamento della Due Mari e la realizzazione dell’Autostrada Tirrenica, Confindustria Grosseto ha puntato il dito sullo stato di degrado delle attuali arterie. Causa il peggioramento delle condizioni climatiche, ma anche della lentezza con cui vengono effettuate le manutenzioni, si verificano sempre più frequentemente interruzioni che comportano un ulteriore peggioramento dei collegamenti non solo per le imprese, ma per tutti i cittadini. In particolare il dibattito si è concentrato sulla situazione della via Cassia nel passaggio sul fiume Paglia che, dopo più di un anno, è ancora in stallo e su quella attualissima della galleria a Casal di Pari sulla via Senese.
Per quanto riguarda i collegamenti nella provincia di Grosseto, sono da sempre una reale difficoltà, che va via via peggiorando e che impedisce di creare le condizioni per fare impresa, soprattutto per chi pensa a nuovi investimenti sul nostro territorio. I vari studi effettuati sul tema fino ad oggi dimostrano come la situazione grossetana si stia aggravando anno dopo anno, risultando sempre tra le ultime province, sia a livello nazionale che regionale per percentuale di presenza di infrastrutture.
Confindustria Toscana Sud, per la delegazione di Grosseto ha dunque deciso di affrontare questo spinoso argomento perché senza una dotazione di infrastrutture non c’è futuro per chi voglia fare impresa in Maremma.
Già nel 2007 le tre delegazioni unite avevano individuato nelle infrastrutture un problema concreto del sud della Toscana, rilevando come la dotazione viaria della provincia di Grosseto, fatto 100 la media nazionale, era addirittura pari a 48, dato peraltro peggiore rispetto al 2001 che risultava pari a 71. Sullo stesso indice nel 2013 la nostra provincia risulta ancora ad un valore pari a 49,5 rispetto ad un valore 102 della Toscana.
Le Assise a cui hanno partecipato come detto il Governatore della Regione Toscana Enrico Rossi, la vice presidente di Confindustria Antonella Mansi, il presidente della delegazione di Grosseto Mario Salvestroni e il direttore dell’Irpet Stefano Casini Benvenuti ha rappresentato, dunque, un momento di riflessione sulle due arterie principali la cui situazione grava sulle spalle della Maremma, la Due Mari e la Tirrenica, nonché le vie di collegamento alle zone amiatine e alle colline metallifere.
“Il nostro territorio ha bisogno di una dotazione viaria minima – afferma Mario Salvestroni, presidente di Confindustria Grosseto – che colleghi la costa con l’interno anche sulle direttrici a sud e a nord della Due Mari. La strada del Cipressino che collega alla Due Mari tutta la zona dell’Amiata in cui operano industrie di vera eccellenza, aspetta ancora un minimo intervento, sempre promesso ma mai attuato, come pure la strada regionale di collegamento tra Follonica, Massa Marittima e l’entroterra aspetta ancora importanti interventi di adeguamento”.
Nell’occasione il direttore dell’Irpet, Stefano Casini Benvenuti, ha illustrato la sua ricerca sull’autostrada tirrenica, mostrando come il completamento della Tirrenica inciderebbe sulla nostra economia.
Nella sua relazione, inoltre, il Presidente Mario Salvestroni ha evidenziato come per una ripresa delle imprese sia necessario alleggerire la morsa fiscale, infatti “Il credito – ha commentato Salvestroni –, nonostante la liquidità immessa nel sistema bancario non riesce ad arrivare alle aziende. La liquidità, di cui ora abbonda il sistema bancario, è una condizione necessaria per la concessione del credito alle imprese, ma non sufficiente, perché, nei confronti delle aziende che hanno i rating deteriorati da 7 anni di crisi economica le banche sono costrette ad accantonamenti del proprio patrimonio di vigilanza di tale entità da rendere poco conveniente l’erogazione dei finanziamenti, anche a condizioni vicine al tasso di usura. Le responsabilità non vanno ricercate nel sistema bancario, dal momento che con queste regole, le aziende con i migliori rating finiscono per ricevere, dal sistema, finanziamenti che generano liquidità in eccesso che viene impiegata in attività finanziarie anziché in investimenti nell’economia reale”.

La posizione del Governatore della Toscana Enrico Rossi
“Se non si completa il corridoio tirrenico questo territorio rischia di essere condannato a non avere prospettive di sviluppo. Occorre quindi un sostegno chiaro a favore di questa infrastruttura per non perdere un’occasione decisiva”. Questa la posizione espressa dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi al convegno “Infrastrutture motore di sviluppo” organizzato a Grosseto da Confindustria.
Nel corso della tavola rotonda il Governatore della Toscana ha concentrato il suo intervento su due opere infrastrutturali: il completamento del corridoio tirrenico e della Due Mari: “Bisogna andare avanti senza tentennamenti per realizzare queste due opere: è una condizione necessaria per il turismo, per l’agricoltura, per l’industria di quest’area”.
Un parere confermato anche dalle cifre rappresentate dal direttore di Irpet Stefano Casini Benvenuti nella sua relazione: la realizzazione delle due infrastrutture permetterebbe la diminuzione di circa il 5, 6% del costo dei trasporti nell’area e farebbe lievitare il Pil dell’1, 1,5%.
Del tutto prioritario, per Rossi, è quindi accelerare il cammino di queste infrastrutture sostenendole in tutte le sedi. In particolare il Presidente ha evidenziato come il corridoio tirrenico viva una fase decisiva: “In questi ultimi mesi ho avuto molti contatti con il ministro Del Rio e con il sottosegretario Lotti e ho ragione di credere che questa può davvero essere la volta buona. Io sono fiducioso”.
Per il Presidente occorre però che dal territorio parta un segnale chiaro e forte per sostenere la necessità inderogabile di completare questo “buco nelle infrastrutture europee che va da Rosignano a Civitavecchia”. “Sarebbe poi ridicolo – ha aggiunto Rossi – se il collegamento a quattro corsie arrivasse sino ad Ansedonia senza proseguire nella nostra regione: avremmo fatto l’autostrada solo per i villeggianti romani. E invece il corridoio tirrenico è strategico per attrarre investimenti e creare lavoro su questo territorio che ha potenzialità straordinarie ma che non può valorizzarle senza avere i necessari collegamenti viari”.
Entrando poi nel merito della situazione attuale per la Due Mari, in particolare per il tratto Siena-Grosseto, il presidente Rossi ha fatto presente che i lavori sono in corso e che il governo ha stanziato i fondi necessari al completamento: “Proprio stamani ho percorso quest’arteria – ha concluso – e nei tratti già realizzati ho notato come vi sia già un incremento di traffico: segno delle grandi potenzialità di questo collegamento”.

La posizione di Legambiente fortemente critica verso il Corridoio Tirrenico
“L’autostrada tirrenica non serve alla Maremma. La scelta migliore per quanto riguarda il corridoio Tirrenico rimane l’adeguamento dell’Aurelia, trasformandola in superstrada a quattro corsie e risolvendo così le problematiche legate alla sicurezza e a un collegamento viario efficace e moderno sull’asse tirrenico”. Questa la posizione di Legambiente espressa per bocca di Angelo Gentili della Segreteria nazionale che aggiunge: “Non ha infatti alcun senso continuare a pensare a un’autostrada, con ingente esborso economico, tempi lunghissimi di realizzazione, impatto ambientale significativo, oltre a un pedaggio elevato per i cittadini residenti. Non è la grande opera autostradale in se stessa che porta sviluppo alla Maremma come dimostrato in numerosi casi eclatanti in Italia e nel mondo, ciò non di meno è necessario assicurare un collegamento razionale, efficiente e sicuro, rapportato ai limitati flussi di traffico attuali, che non permettono nemmeno di ripagare l’investimento effettuato”.
“Legambiente invita con forza le istituzioni, nazionali, regionali e locali a provvedere con la massima urgenza e senza indugi a raddoppiare i pericolosissimi tratti a due corsie dell’attuale Aurelia, che mettono a rischio l’incolumità degli automobilisti che l’attraversano e nello stesso tempo porre le basi per adeguare l’attuale Aurelia trasformandola in una superstrada a quattro corsie.Nello stesso tempo è necessario migliorare e implementare la tratta ferroviaria Tirrenica, per favorire in modo significativo questo tipo di trasporto più sostenibile e meno energivoro”.

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