Terenzi, tre fratelli under 40 per il rilancio del Morellino di Scansano...

Terenzi, tre fratelli under 40 per il rilancio del Morellino di Scansano in Italia e nel mondo

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Con una produzione volutamente di nicchia votata alla qualità, l’azienda toscana, avviata nei primi anni duemila da Florio Terenzi ed oggi guidata dai figli under 40 Federico, Balbino e Francesca Romana Terenzi, è impegnata a tutto campo per l’affermazione del celebre Morellino di Scansano in Italia e nel mondo

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Riportare il Morellino di Scansano ai vertici dell’enologia nazionale e internazionale, valorizzare nel mondo una produzione che rimane volutamente di nicchia per essere garanzia di qualità. È questa la missione che si sono dati Federico, Balbino e Francesca Romana Terenzi, i tre fratelli under 40 alla guida dell’omonima cantina toscana, avviata dal padre Florio.
Un impegno che si propone di accendere i riflettori su un territorio, quello della Maremma grossetana, che deve ancora esprimere molte delle proprie potenzialità e alla quale la famiglia Terenzi marchigiana d’origine, con buone basi nel milanese prima di trasferirsi in questo angolo di Toscana, si sente particolarmente legata. “La Maremma, magica e selvaggia nella sua unicità, è bella da togliere il fiato. È terra di selvatica bellezza, di campi opulenti, di vigneti e di uliveti. Lunghi filari di cipressi sembrano avere sempre abitato qui, accanto alle vaste pinete. L’occhio incontra le quinte di meravigliose colline, giù fino al mare, a diventare scogli o spiagge sabbiose. In questa terra si moltiplica l’upupa come lo scoiattolo, il cinghiale come il barbagianni. Scansano è il suo cuore. Nel nostro, c’è lei prima di ogni altra cosa”. Può bastare questo atto d’amore per sancire un connubio che arriva da lontano e che sta cominciando a dare frutti interessanti.
Oggi, a undici anni dalla prima vendemmia i risultati ci sono già: nel 2014 l’export è cresciuto in valore del 46% e in un mercato non certo facile come quello cinese Terenzi ha segnato lo scorso anno un +146% a valore, aprendosi le porte di strutture di lusso e hotel 5 stelle.
“Crediamo molto nella piazza cinese – spiega Federico Terenzi, classe 1978, direttore commerciale dell’azienda –, dove siamo presenti solo ed esclusivamente nel mercato tradizionale con grande attenzione al posizionamento in hotel e ristoranti di lusso, grazie alla partnership con l’importatore Montrose Fine Wines. Guardiamo a questo Paese con interesse, investendo ogni anno di più per puntare a una crescita sempre maggiore”.
Oltre alla Cina, la scommessa riguarda la Danimarca, Paese in cui l’azienda di Scansano ha fatto ingresso solo nel marzo scorso, e già diventando un mercato importante sia in termini qualitativi che quantitativi. Altri mercati chiave per l’azienda sono Germania, Svizzera, Giappone, Usa, Canada, Olanda, Norvegia, Brasile, Belgio e Russia.

Nei 60 ettari di vigneti della tenuta, immersi in un paesaggio da scoprire, i tre giovani fratelli producono circa 340 mila bottiglie l’anno, nel pieno rispetto dell’ambiente.
Per Terenzi l’attenzione all’ecosostenibilità si traduce nell’autonomia energetica fotovoltaica e in un’agricoltura integrata che valorizza il terroir. Il processo produttivo, dalla conduzione delle vigne alla vendemmia, dalla vinificazione all’imbottigliamento, viene svolto dall’azienda in autonomia con un’attenzione alla qualità che è un imperativo oltre che una filosofia.

I vigneti presentano esposizioni e terreni di-versi e molti di essi vengono chiamati per nome: Cerreto Piano, Crognoleta, Madre Chiesa, Montedonico e Salaioli.
Madre Chiesa è il gran cru Terenzi, prodotto in località Madre Chiesa ai piedi del Monte Amiata un ex vulcano i cui suoli danno una nota minerale, che abbinata ad una eleganza e finezza particolare, rende questo vino unico nel panorama maremmano. La zona presenta un terreno ricco di Galestri, Palombini, torbiditi carcarenitiche con lembi di argille mioceniche e plioceniche. Caratterizzato da argille limose, con buona presenza di scheletro, permette di drenare molto bene l’acqua e lasciare le vigne in condizioni idriche ottimali. Si tratta di terreni molto adatti al Sangiovese, perché danno colore e calore al vino garantendo maturazioni polifenoliche complete e complesse, che consentono di vendemmiare verso la prima decade di ottobre. È qui che si raccolgono a mano le uve che danno vita al Madrechiesa Morellino di Scansano Riserva Docg, uno dei vini top dell’azienda, non a caso premiato con i 3 Bicchieri nella Guida del Gambero Rosso negli ultimi tre anni (2013, 2014 e 2015).

Al Madrechiesa si affiancano altri prodotti come il Bramaluce, Francesca Romana, Morellino di Scansano, Balbino, Montedonico e Purosangue Sangiovese.

Quest’ultimo è stato presentato recentemente al Vinitaly di Verona e al Prowein di Dusseldorf consessi ideali per lanciare un nuovo vino che, sin dal suo nome, vuole essere un fuoriclasse ma dall’anima giovane, vicina ai gusti del consumatore moderno.
Purosangue Sangiovese è il Morellino di Scansano Riserva con cui Terenzi ha voluto raccontare, in modo nuovo, il vitigno da cui ha origine.
Affinato 12 mesi in botte grande di Slavonia e altri 12 mesi in bottiglia, questo vino è infatti un sangiovese in pu-rezza ed è proprio questa caratteristica che Te-renzi ha voluto esprimere con questo nome.
“Abbiamo scelto di chia-marlo Purosangue Sangiovese – spiegano Federico, Balbino e Francesca Ro-mana Terenzi – per raccontare l’essenza di questo vino che è un Sangiovese in purezza di Maremma. Inoltre il purosangue è un richiamo alla tradizione Maremmana, secondo cui il nome Morellino ha origine dal cavallo Morello. Un Morellino Purosangue quindi, come gli altri Morellini della nostra scuderia. Cosa insolita per la Maremma e per il Morellino che normalmente contiene solo un 85% di questo nobile vitigno. È quindi un vino di alto profilo, ma con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Purosangue è l’immagine più godibile del Sangiovese, adatto all’invecchiamento ma anche pronto da bere subito, giocato sul frutto, molto succoso e rotondo”.
Quella firmata Terenzi è come detto una produzione, volutamente di nicchia, esportata in tutto il mondo: Giappone, Cina, Stati Uniti, Russia, Germania, Svizzera, Danimarca, Norvegia e altri mercati dentro e fuori dai confini dell’Europa.
A Vinitaly e Prowein è stata presentata in anteprima l’annata 2012 oltre alle nuove annate di Balbino e Montedonico, del Passito da uve Petit Manseng (una delle ultime novità firmate Terenzi) e del Francesca Romana che con l’annata 2011 cambia uvaggio, divenendo un blend di vitigni internazionali, e che si è svelato al pubblico delle due fiere con una veste grafica completamente rinnovata.

Info: www.terenzi.eu

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Maremma Magazine – Maggio 2015 – Terenzi