Alessandro Righetti, arte pura ispirata dalla natura della sua amata Maremma

Alessandro Righetti, arte pura ispirata dalla natura della sua amata Maremma

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Dai delfini al Camping Cieloverde a Marina di Grosseto al monumento al Lavoro a Bagno di Gavorrano passando dal blocco di pietra di Moscona nel parco del “Villaggio Europa” a Grosseto, senza contare le opere in tutto il mondo. Parliamo di Alessandro Righetti, artista a tutto tondo che ha vissuto per tanti anni nella terra che amava, la Maremma, dove ha lasciato numerose testimonianze

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DI ROSSANO MARZOCCHI

…Ad Alberese, un luogo autentico e incontaminato, che sa resistere al mondo moderno, nel 1966 decide di stabilirsi un artista romano, Alessandro Righetti. Nato nella capitale il 21 aprile 1930, Alessandro fa il capostazione delle Ferrovie dello Stato nella Frazione.
Righetti ha studiato all’Istituto d’Arte della capitale e, nel tempo libero, ha fatto praticantato nel grande laboratorio di lavorazione del marmo, gestito dai suoi parenti nei pressi del cimitero del Verano. Certo, da Roma all’Alberese il salto è veramente grosso, ma Righetti vede nell’ambiente naturale della Maremma il suo luogo di vita e fonte d’ispirazione artistica, l’ideale per ideare e creare le sue opere.
Il suo ruolo di capostazione gli impone di abitare con la famiglia nello stabile ferroviario, ma lui prende in affitto nelle immediate vicinanze un fabbricato con un po’ di terra di proprietà della Regione. Qui vi allestisce il laboratorio per realizzare nel tempo libero, che poi diventerà vera professione, sculture, incisioni e pitture. Tra l’altro vi realizzerà anche due piccole fonderie all’etrusca, ovvero consistenti nello sfruttare certi venti per la fusione. Per la pittura crea i colori nel suo laboratorio avvalendosi dei materiali naturali dell’Uccellina…
Negli anni, il suo studio diventa un luogo d’incontro dove tutti gli amanti dell’arte possono ritrovarsi, discutere e proporre. La “Tana” è l’appellativo dello studio, dove nasce il Gruppo Artistico Rubena. Lo stesso si rivela un cenacolo fonte di idee e proposte, non soltanto artistiche, ma anche sociali, frequentato da persone di tutte le età, ma in special modo da studenti, italiani e stranieri, che, dopo aver completato il loro percorso scolastico nel paese d’origine, da lui imparano a “fare arte” come un’antica bottega dei maestri rinascimentali. Alessandro Righetti si dimostra un grande maestro: modella la creta, fonde il bronzo, forgia il ferro, scolpisce la pietra, batte il rame, fa fusioni a freddo in argento, peltro, unendo alla bravura tecnica la passione della poesia. Esegue sculture, medaglie, crest e stemmi araldici in argento e bronzo con la tecnica della fusione a cera persa. Successivamente scopre l’acciaio in Valle d’Aosta e realizza gruppi scultorei di grandi dimensioni. Le sue opere sono un po’ in tutto il mondo. La città di Grosseto e la nostra provincia, ovviamente, non possono esserne prive. Vale infatti la pena ricordare il blocco di pietra di Moscona nel parco del “Villaggio Europa”, posizionato nel 1998 col simbolo del Rotary, di cui è stato socio.
Di particolare rilevanza è anche la creazione del gruppo in acciaio fuso raffigurante due delfini, scultura intitolata “Gioia di Vivere” che si trova nel Camping CieloVerde a Marina di Grosseto. E poi ci sono le opere religiose, come la Via Crucis e l’altare della chiesa di Baccinello e della Medaglia Miracolosa a Grosseto, le decorazioni delle vetrate della Chiesa di Santa Maria Goretti a Capalbio, il restauro degli interni della chiesa di Roccastrada, ma non solo. Si può ammirare il monumento al Lavoro a Bagno di Gavorrano in cui è raffigurato Palmiro Togliatti con accanto una bandiera (tra le più grandi in Italia) in marmo rosso di Caldana, un grande stemma araldico per la Stazione dei Carabinieri a Orbetello, il monumento all’Agricoltore ad Alberese, il monumento al gemellaggio con la popolazione veneta e crest a Spergolaia e il monumento ai Caduti sul lavoro a Castell’Azzara…
Vi sono tante altre opere sparse sul territorio e nel mondo e altre ancora ne avrebbe create Alessandro, se il suo cuore non si fosse fermato all’età di 72 anni, il 26 luglio 2002 a Grosseto. Ma le sue tracce, come i migliori segnali del nostro passato, non scompariranno.
Nel 2019 il Comune di Grosseto ha deliberato di intitolare all’artista una strada nella zona del Casalone.

Se vuoi leggere l’articolo completo, lo trovi pubblicato sul numero di marzo 2020 di Maremma Magazine alle pagine 68-70. Le edicole, dove puoi acquistare la tua copia cartacea sono aperte, ma puoi anche leggere la versione digitale on line! Clicca QUI